Bori (Pd) annuncia interrogazione alla giunta regionale per sapere se si possa evitare questa eventualità o "se siano state prese soluzioni alternative per mantenere il presidio sul territorio"
“Scongiurare chiusura e trasferimento in altro territorio dell’ambulatorio di Colposcopia di Umbertide, struttura di riferimento della zona nord di Perugia e di tutta l’Alta Umbria”.
Così il consigliere regionale Pd Tommaso Bori (vicepresidente commissione Sanità), insieme al gruppo consiliare del Pd Umbertide, annuncia una interrogazione alla Giunta umbra per sapere “se e come l’esecutivo regionale intenda attivarsi con la direzione della Usl Umbria 1 per evitare tale eventualità e se siano state prese in considerazioni soluzioni alternative per mantenere il presidio sul territorio”.
L’ambulatorio di colposcopia di Umbertide, inaugurato nel 2012, permette di sottoporre le donne a esami di approfondimento, necessari in caso di esito positivo allo screening per la prevenzione del tumore al collo dell’utero. Il servizio pone l’attenzione sulla prevenzione proprio attraverso il percorso che va dallo screening gratuito fino alla diagnosi, terapia e follow up. Il tumore della cervice uterina, come riconosciuto dall’Oms, è causato dall’infezione virale causata da papilloma virus. L’infezione, in alcuni casi, può portare il tumore a partire da alterazioni cellulari che, molto spesso, regrediscono spontaneamente. In una piccola parte invece progrediscono fino a diventare un tumore invasivo.
Nel Centro di colposcopia di Umbertide vengono effettuate interruzioni volontarie di gravidanza, biopsie cervicali e somministrata la RU 486 in regime sia ambulatoriale che chirurgico. Nel 2023 sono state praticate 576 colposcopie, 23 Ivg chirurgiche, 74 farmacologiche e 117 biopsie cervicali. “Il trasferimento del servizio – conclude Bori – sarebbe dunque un danno per tutto il territorio, oltre che per il sistema sanitario regionale”.