Umberto Bindella è innocente: i giudici hanno stabilito che non è lui il responsabile della scomparsa di Sonia Marra, avvenuta nel 2006
Umberto Bindella è innocente. Non è lui il responsabile della scomparsa di Sonia Marra, avvenuta a Perugia nel 2006. Accusato di omicidio e occultamento di cadavere, l’uomo (difeso dagli avvocati Silvia Egidi e Daniela Paccoi) è stato assolto in via definitiva dalla Suprema corte di cassazione.
La sentenza degli Ermellini ha dunque confermato quelle di primo e secondo grado.
Il mistero della scomparsa di Sonia Marra
Dopo 15 anni rimane dunque un mistero la scomparsa di Sonia Marra, avvenuta tra il 16 ed il 17 novembre del 2006. La ragazza, originaria di Specchia (in provincia di Lecce), all’epoca aveva 25 anni e viveva a Perugia dove seguiva un corso per diventare tecnico di laboratorio medico. Da quel momento di lei si sono perse le tracce.
L’ipotesi subito emersa era quella di omicidio. Con testimoni che avevano parlato dell’ingresso, la sera della scomparsa, di un uomo in casa della giovane. Della sparizione della giovane si era occupata a lungo anche la trasmissione Chi l’ha visto?.
L’arresto di Bindella, poi l’assoluzione in tutti i gradi di giudizio
Le indagini avevano portato nel 2010 all’arresto di Umberto Bindella, ex guardia forestale con il quale Sonia Marra avrebbe avuto una breve relazione. Gli inquirenti erano arrivati a lui tramite l’analisi dei tabulati telefonici. Si era parlato anche di una presunta gravidanza della 25enne, visto che si era sottoposta ad un test poco prima della sua scomparsa.
Ma sia in Corte d’assise che in Corte d’assise d’appello i giudici hanno sentenziato la completa innocenza di Bindella. Ed ora è arrivata anche la sentenza definitiva della Cassazione: l’uomo è innocente. Non ci sono infatti le prove che Sonia Marra sia stata assassinata, tantomeno che a farlo sia stato l’imputato, che si è sempre dichiarato estraneo alle accuse.