Mentre la comunità locale nursina contesta il sequestro (con relativo processo in corso) del centro Boeri, a Cascia parte della cittadinanza è mobilitata perché una struttura similare, ma completamente diversa dal punto di vista architettonico, è in corso di realizzazione.
Il centro polivalente di via Prosperi, infatti, già finito al centro di una polemica politica, è ora interessato da una raccolta di firme. Nella petizione si chiede al sindaco di ripensare la struttura polivalente ai margini del centro storico. “A suscitare perplessità è in modo particolare l’aspetto estetico della struttura, che sembra più adeguata ad un’area industriale che ad un centro storico medioevale” spiega Rita Gentili, tra i promotori dell’iniziativa. E di fatti il rendering (anche se il progetto finale dovrebbe essere leggermente diverso, per lo meno nel colore) rende bene l’idea, apparendo come un pugno in un occhio in un contesto come quello a ridosso del centro della città di Santa Rita.
“Chiediamo al Sindaco di Cascia – viene spiegato nel testo della petizione lanciata online sulla piattaforma Change.org – di fermare la costruzione della struttura polivalente nel parcheggio sottostante il campo di calcio e di convocare un incontro con la popolazione.
La struttura sembra un capannone adatto ad un’area industriale più che ad un centro storico medioevale. Dovremmo investire una riqualificazione del centro storico di Cascia, soprattutto attraverso la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico-culturale, e questa struttura non sembra proprio andare in quella direzione. I piccoli borghi umbri medievale sono un’attrazione per i visitatori e un orgoglio per i cittadini….perché noi Casciani dobbiamo accettare che il nostro borgo medievale venga rovinato?
Se questa struttura deve servire come centro di aggregazione, chiediamoci se a Cascia ce ne sia davvero bisogno. Abbiamo già il nuovo centro di comunità, l’edificio che ospita il COC, il centro anziani, tanto per citarne alcuni. Superate le emergenze, che attualmente hanno determinato la destinazione d’uso di tali edifici (almeno dei primi due), ci sembra che a Cascia non manchino spazi aggregativi. Perché costruirne altri? Piuttosto pensiamo ad un adeguata destinazione per quelli esistenti e a politiche attive di aggregazione. Se questa struttura serve per la prima accoglienza in caso di calamità, sappiamo tutti che il Comune ha definito delle aree dedicate a punti di raccolta in caso di emergenza e quindi perché non costruire tale struttura lì dove la popolazione è tenuta a recarsi in caso di calamità?
Pensiamo al futuro di Cascia, non solo all’oggi. Pensiamo ai nostri giovani. L’edificio si andrebbe a trovare in un’area soggetta a trasformazioni legate alla ricostruzione post-sisma quindi sarebbe opportuna una programmazione strategica che tenga conto di ciò che accadrà in tutta quell’area nei prossimi anni. Pensiamo con lo sguardo rivolto al futuro! Chiediamo tutti al sindaco di interrompere i lavori e convocare un incontro aperto tutti insieme, amministratori e cittadini, per decidere insieme la giusta collocazione dell’opera”.
La petizione è raggiungibile cliccando qui.
Nei mesi scorsi il capogruppo di “Cascia Domani” Damocle Magrelli aveva contestato il progetto, presentando anche un’interrogazione al sindaco, chiedendo che potesse essere scelto un altro luogo per il centro polivalente, magari vicino al villaggio Sae. Ma il primo cittadino Mario De Carolis aveva spiegato come la scelta era ricaduta nell’area vicino allo stadio per evitare problemi di tipo giudiziario come quelli verificatisi a Norcia per il centro Boeri e Casa Ancarano.