Dopo il terremoto del 30 ottobre sono diverse le frazioni di Norcia (il comune ne conta ben 18) che lamentano di essere abbandonate. C’è infatti un problema di viabilità ma anche di organizzazione dei soccorsi e proprio per questo in queste prime ore, dopo la tremenda scossa di 6,5 gradi che ha finito di devastare il territorio già martoriato, la protezione civile ha invitato la gente a trasferirsi temporaneamente altrove. Le persone però non se ne vogliono andare, anche perché in molti casi non possono abbandonare allevamenti e coltivazioni. Sono però alle prese con la carenza di beni di prima necessità e l’assenza di acqua potabile.
Le situazioni più critiche sembrano essere Castelluccio, Campi, Ancarano, ma anche San Pellegrino, dove sono rimasti una ventina di cittadini. Castelluccio è completamente isolata da giorni ed è senza acqua. L’unica via di accesso al paese è una mulattiera (in alcuni tratti interrotta) che sale da Campi. Ed è quella la strada che è stata percorsa dal gruppo di Spoleto “I ragazzi del 50/A”, già attivi dopo il sisma del 24 agosto e che ora hanno già iniziato a portare il loro aiuto al capoluogo ed alle frazioni di Norcia e a Preci.
Serve però la collaborazione della popolazione spoletina e non solo. Il centro di raccolta a Spoleto è situato in via Luigi Einaudi 49 (zona Industriale Madonna di Lugo) e sarà attivo dal Lunedì al Venerdì seguendo questi orari: 9:00/12:00 – 15:00/18:00. I volontari sono presenti anche oggi. Attenersi a questi beni richiesti:
- Generi alimentari a lunga conservazione
- Acqua
- Prodotti igiene intima (pannoloni adulti, spazzolini, dentifricio, salviette bagnate, carta igienica ecc.)
- Coperte
- Amuchina
- Sgrassatori spray
Per tutte le informazioni: 3930120789 (Diego) o 3406468980 (Samuele).
Il materiale raccolto viene portato direttamente alla popolazione della Valnerina più in difficoltà.
E a questo proposito, un drammatico appello arriva dalla frazione di San Pellegrino di Norcia, già distrutta dopo il terremoto del 24 agosto. Il presidente della pro loco della frazione, Aldo Leoncilli, ieri sera ha spiegato che “a San Pellegrino dopo la grande scossa di terremoto di ieri mattina (domenica, ndr) non si è visto nessuno. Nessun aiuto… ci è stato chiesto solo di abbandonare il paese e andare al lago Trasimeno nelle strutture ricettive… Sappiate che ci siamo allestiti una cucina dove noi cuciniamo e mangiamo, a nostre spese, però credo che nei prossimi giorni il tempo cambierà e non so cosa faremo, qui è una catastrofe“. I primi aiuti fortunatamente sono già arrivati. Questa notte i volontari hanno infatti montato una tenda.
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