Sfollati del terremoto, "fuggiti con la morte negli occhi" | Il Trasimeno allarga le braccia - Tuttoggi.info

Sfollati del terremoto, “fuggiti con la morte negli occhi” | Il Trasimeno allarga le braccia

Sara Minciaroni

Sfollati del terremoto, “fuggiti con la morte negli occhi” | Il Trasimeno allarga le braccia

Corciano, Magione e Passignano accolgono le genti di Norcia, Cascia, Preci e Valnerina. Storie di paura e "vite sospese"
Lun, 31/10/2016 - 16:54

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Andarsene, dopo il terremoto, ma non per sempre. Per tentare di respirare ancora, senza il terrore negli occhi. Hanno resistito finché hanno potuto poi sono fuggiti in pigiama, con le sole cose che avevano in mano. Mentre le loro case e la loro terra, venivano sfregiate da uno stillicidio di scosse, che dal 24 agosto ad oggi  non si sono mai fermate, sono rimasti. Ma domenica 30 ottobre, ore 7.40 il terremoto ha segnato per Norcia, Cascia, Preci e la Valnerina il punto di non ritorno.

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Troppo. Troppo dolore e distruzione anche per popolazioni forti e testarde. Questa mattina 500 di loro hanno aperto gli occhi su un panorama diverso. Alcuni a Perugia e a Corciano, altri al Trasimeno, sono diverse centinaia le persone che, dai centri devastati dal terremoto, hanno al momento raggiunto le varie strutture lontane dall’area del sisma dove hanno trascorso la notte. Ad accoglierle e a coordinare le operazioni è stato l’assessore regionale Antonio Bartolini (fianco a fianco con i sindaci), che si è recato tra l’altro a Magione dove è stato attrezzato ieri sera un punto di accoglienza al palazzetto dello Sport che ha ospitato 220 persone arrivate con 6 pullman. Non separare le famiglie. E’ stato il principio. E di famiglie ce ne sono tante. Al Villaggio albergo le Tre Isole di San Feliciano sono arrivate 46 persone (ma la disponibilità è maggiore e presto potrebbero arrivarne altre).

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Don Antonio

Don Antonio

Salvo “per miracolo”. Tra loro c’è Don Antonio, anziano parroco (86 anni). Domenica mattina verso le sette era andato nella frazione di Savelli (9 chilometri da Norcia) per mettere un’ora indietro l’orologio del campanile. Si è salvato per una manciata di minuti, scendendo a prendere il caffè al baretto del paesino. Mentre la scossa scuoteva tutto lui ha avuto il tempo di guardare il campanile che crollava sul tetto della sagrestia. Alle spalle ne ha parecchi di terremoti, “A flagello terrae motus, Libera nos domine”, ripete di continuo mentre lo intervistiamo, una litania che scaccia la paura perché anche a chi guida le anime serve coraggio. “Sono partito perché la gente che veniva via non rimanesse sola – dice – Abbiamo visto le chiese diventare come cascine per animali e abbiamo abbandonato una valle in lacrime, la gente era terrorizzata. Insieme per non separarci e darci conforto”.

Monica

Monica con Leonardo di 2 mesi e mezzo

“Figlio del terremoto”. Monica è madre di tre bambini. Leonardo il più piccolo ha appena due mesi e mezzo. E’ nato in pieno sisma, aveva venti giorni quando la notte del 24 agosto la sua famiglia ha iniziato a dormire in macchina. Ieri mattina lo spavento è stato troppo grosso: “Mio marito è voluto rimanere a Norcia – racconta – ha fatto partire me e i bambini per farci allontanare un attimo da quel disastro. Fino al 26 ottobre eravamo tornati alla normalità ma poi ieri il terremoto ci ha terrorizzato. Torneremo su presto. Perchè non abbiamo più niente lì, ma abbiamo tutto“.

battilocchi

Consigliere comunale di Norcia Battilocchi

Vite sospese. Ricorrente nei racconti la voglia di tornare a casa, dove casa non c’è più e forse neanche la sede del posto di lavoro. Ma la voglia di fare e rimettersi in gioco è il primo modo per reagire “Vogliamo capire come fare – dice Francesco Battilocchi consigliere comunale di Norcia – siamo venuti via passando sopra i cumuli di macerie, portando via decine di persone dalle case in frantumi. Per fortuna ieri senza perdite. Ma ora serve un intervento forte e chiarezza. Ieri la gente era arrabbiata perchè le tende e la cucina da campo sono state tolte troppo presto. Oggi non dobbiamo far sentire abbandonata la nostra gente, gente che dormiva in macchina da quattro giorni per la paura (dopo le scosse del 26 ottobre, ndr). Abbiamo scavato con le mani a fianco dei vigili del fuoco. Troppo orrore negli occhi. Ma adesso dicano a queste persone come e dove dovranno e potranno vivere. Non hanno più niente, ma sono pronti a fare di tutto. A lavorare ovunque”.

L’Umbria della solidarietà. “Di fronte alle difficoltà e all’emergenza – ha detto l’assessore Bartolini – l’Umbria dimostra sempre una grande solidarietà e forte impegno. Un plauso e un grazie particolare alla Caritas di Foligno, alla Misericordia di Magione, alla Croce Rossa italiana, ai Comuni di Magione, Corciano e Passignano sul Trasimeno alle attività ricettive che si stanno impegnando in questa gara di solidarietà”.

prociv

Volontari Magione

I sindaci di Corciano, Passignano e Magione.  “Desidero ringraziare con forza tutti coloro che, con il poco preavviso che avevamo, si sono fatti in quattro ieri per accogliere degnamente le persone sfollate da Norcia – lo scrive Cristian Betti sindaco di CorcianoCroce Rossa, Protezione Civile e Ovus meravigliose come sempre. E poi tutti quelli che hanno dato una mano a preparare e servire la cena, le associazioni del territorio che hanno messo a disposizione spazi e generi alimentari per la cena stessa e mezzi per il trasporto verso gli alberghi. Ringrazio procivper la disponibilità l’Hotel El Patio, il Perugino, il Best Western e il Relais dell’Olmo che hanno messo a disposizione spazi e camere. È stata una giornata triste e faticosa, ma è grande l’orgoglio di vedere i Corcianesi sempre pronti in prima linea per aiutare chi ha bisogno. Le persone ospitate nelle strutture del territorio sono 175 ed ovviamente li seguiremo per tutto quello di cui avranno bisogno e per tutto il tempo necessario”.  

“Dalle otto di domenica sera siamo sull’emergenza – spiega Ermanno Rossi sindaco di Passignano, mentre alle nove di lunedì mattina stringe già in mano la lista delle necessità affidategli dagli sfollati –. Sono state davvero tante in queste ore le telefonate che sto ricevendo da parte delle associazioni. Passignano ha accolto 48 persone all’Hotel Gabbiano e abbiamo disponibilità per altrettanti in altre strutture”. A Magione le strutture ospitanti sono oltre a quella già citata Ali sul Lago e l’Hotel Cantalodole. 

Caritas, Croce Rossa, Protezione Civile, Misericordia, Scout, Polizia Municipale, Carabinieri, strutture comunali. Un blocco solido e coeso di aiuti, dell’Umbria migliore e del territorio Corciano-Trasimeno, che ha risposto compatto alla chiamata desideroso di aiutare. E così mentre vengono raccolte le liste dei beni necessari (dall’abbigliamento all’igiene personale), c’è chi pensa ai farmaci per chi è fuggito senza avere il tempo di prendere le scatole delle terapie, i consiglieri regionali Carla Casciari e Attilio Solinas si occupano anche di cercare medici volontari che da domani presteranno aiuto, e intanto il segno di una solidarietà bellissima rivolta ai più piccoli: Stasera tutte le famiglie invitate alle feste, sacre o profane che siano, da quelle dei Santi delle parrocchie a quelle di Halloween nei circoli.

Gli aggiornamenti da tutti i territori dell’Umbria:

– Perugia, il piano multirischio del Comune

– Foligno, danni in centro storico e lesioni a Palazzo Trinci I Foto

– Città di Castello, dopo impianti sportivi proseguono sopralluoghi in tutte le scuole

 Spoleto ingenti i danni del terremoto | Tre tendopoli ed Eggi colpita duramente

– Sopralluoghi Terremoto, allarme a Perugia e Assisi per falsi tecnici comunali

– Terni, verifiche su scuole e strade | Raccolta beni per popolazioni terremotate

– Terremoto, danni al duomo di Orvieto | Evacuata una palazzina a Ferentillo

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