Sabato scorso, a Palazzo Trinci si è tenuta la conferenza ‘Foligno città romana’ che, non solo ha riaperto la discussione sull’ubicazione del sito dell’antica Fulginia, ma ha apportato dati che riconoscono un antico castrum militare nella sede attuale della città, nascosto dalle stratigrafie verticali dell’edificato moderno.
Gli studi sulla possibile collocazione della città romana, riconsiderando vecchie interpretazioni, sono iniziati molti anni fa con Giuliana Galli.
Queste ricerche, nonché dati dell’archeologia urbana realizzata in altre città, sono state parzialmente pubblicate in una piccola guida.
La convergenza di conclusioni degli studi di carattere topografico condotti da Paolo Camerieri, ispettore onorario archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, ha reso possibile la formazione di un gruppo di lavoro che ha riletto i dati storici, topografici ed urbanistici per riformulare un’ipotesi più aggiornata sulla storia urbana della città.
I primi risultati di questo confronto porterebbero a considerare Foligno come primo nucleo di romanizzazione in Valle Umbra, generatore della divisione territoriale dell’intera valle, tra Spello e Bevagna, ben prima della via Flaminia datata al 223 a.C.
Storicamente il castrum militare, legato al nome del console Quinto Fabio Massimo Rulliano, chiamato in questi luoghi per sedare la rivolta degli Umbri, secondo lo scrittore Tito Livio, sembrerebbe essere la matrice più antica dalla quale sono partite le impostazioni degli impianti centuriali circonvicini e di cui rimangono evidenti tracce sul territorio.
Attraverso gli studi presentati sarebbe chiaro che il centro di Foligno è una città di origine romana e non medievale.
Resta da verificare, sotto almeno quattro metri di riporto alluvionale, i resti che si trovano sotto la città attuale.
Tutti dobbiamo contribuire per lo sviluppo anche culturale di Foligno – conclude la nota – che da oggi non solo deve essere riconosciuta come di origine romana ed inserita all’interno di un territorio centuriato, ma è essa stessa origine della centurazione del territorio della Valle Umbra.