CIttà della Pieve, Scricciolo sull'ospedale: “Scelte coraggiose per recuperare centralità” - Tuttoggi.info

CIttà della Pieve, Scricciolo sull’ospedale: “Scelte coraggiose per recuperare centralità”

Redazione

CIttà della Pieve, Scricciolo sull’ospedale: “Scelte coraggiose per recuperare centralità”

Richiesti riqualificazione e potenziamento dei servizi. Il 25 marzo assemblea pubblica con la Marini
Dom, 22/03/2015 - 14:51

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Assemblea sulla sanità mercoledì 25 marzo, alle 21, nella Sala Sant’Agostino di Città della Pieve. L’incontro, a cui prenderà parte la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, verterà sulla questione “ospedale” per conoscere nel dettaglio progetti e prospettive.

Ad annunciarlo il sindaco Fausto Scricciolo che sull’argomento così inteviene: “In questi anni tanto si è scritto, tanto si è parlato, ma molto poco si è fatto. La nostra struttura sanitaria sta oramai inesorabilmente perdendo ruolo e funzioni e si avvia, nemmeno tanto lentamente, verso una fine che appare scontata. Questa situazione non deve assolutamente generare rilassamento o rassegnazione, occorre invece reagire. Per farlo occorre però fare i conti con la realtà. Non possiamo continuare ad illuderci di essere quello che non siamo più, la situazione è sotto gli occhi di tutti. Ogni giorno il personale lavora in condizioni difficili ed affronta situazioni complesse con mezzi e risorse limitate. Questa è una condizione in cui l’impegno e la dedizione non bastano a vincere l’impotenza che si prova quando risposte e risultati, nonostante gli sforzi, non arrivano. Si finisce spesso col rimanere soli ad affrontare diffidenze e pregiudizi. I cittadini, oramai stanchi e sfiduciati, si allontanano sempre di più dalla struttura. Questo stato di cose non può più essere tollerato e procrastinato. Occorre guardare al futuro e smettere di piangere sul latte versato, sui ritardi nelle scelte, sulle promesse mancate, sugli ospedali mai nati. La storia continuerà a consegnarci colpe e responsabilità e, quando saranno tutte individuate, non mancherà occasione per chiederne conto. Ora non è il momento delle recriminazioni, ora è tempo di ripartire. Oggi non servono le polemiche, oggi servono i fatti. Non Lasciamoci sfuggire l’ultima occasione. La sanità è cambiata ed i nuovi modelli richiedono alta specializzazione, tecnologie, strutture qualificate, interazione tra i reparti, collegamenti. Sono tutti elementi indispensabili a garantire sicurezza e prestazioni adeguate. Siamo consapevoli che strutture con tali caratteristiche non possono essere decentrate ovunque, ma debbono necessariamente servire zone ampie ed una popolazione consistente. Un piccolo ospedale porta solo criticità, difficoltà gestionali e sofferenza nei servizi. Prendiamo atto di non essere più riferimento di quell’ampia area geografica che ci ha visto in passato elemento di centralità e meta per tanti utenti. I flussi sono cambiati, la sanità è cambiata, pure il nostro ospedale è cambiato e per sopravvivere deve cambiare ancora. Per tornare ad essere di nuovo un importante punto di riferimento per la sanità ed il territorio occorre dare corso a scelte coraggiose, indispensabili ed inderogabili. La riqualificazione e riconversione della nostra struttura individua una destinazione più consona alle sue caratteristiche, alla sua collocazione, alle potenzialità che può esprimere. Questa è l’unica scelta concreta e praticabile, atta a garantire un futuro. Prevalga l’intelligenza ed il senso di responsabilità per assicurare il pieno raggiungimento degli obiettivi che sono: il rafforzamento, la riqualificazione dell’offerta ed il potenziamento dei servizi; la piena funzionalità del servizio di primo soccorso; la centralità e piena operatività del Centro di Salute; il mantenimento dei livelli occupazionali. Sono queste le richieste di Città delle Pieve. Queste domande richiedono risposte concrete, progettazioni adeguate, impegni di spesa, garanzie nel tempo. Solo con i fatti sarà possibile ricreare quel clima di fiducia e collaborazione, indispensabile per ripartire, per crescere e per favorire quella coesione sociale di cui la nostra comunità ha sempre più bisogno”.

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