Nonostante manchino ancora due serate alla fine della 47sima edizione del Festival delle Nazioni, questa mattina ha avuto luogo, nella sala Giunta del Palazzo comunale tifernate, la conferenza di chiusura della manifestazione, per stilare un bilancio di ciò che finora è stato proposto.
Probabilmente l’anticipo dell’incontro con la stampa ha avuto le sue motivazioni: sicuramente, tra queste, c’era l’entusiasmo delle istituzioni e degli addetti ai lavori, impazienti nel comunicare un risultato alquanto incredibile.
Il Presidente del Festival, Giuliano Giubilei, ha preso per primo la parola e ha dichiarato: “Il Festival di quest’anno è andato oltre ogni aspettativa. Sebbene l’omaggio all’Armenia potesse sembrare un appuntamento impegnativo, tanto da poter anche lasciare freddo il pubblico, è successo esattamente il contrario”.
Che numeri! – Poi, con grande orgoglio, Giubilei ha comunicato numeri e dettagli, stratosferici, di questa edizione: tutto esaurito in ogni serata dall’inizio della manifestazione; 40% in più di biglietti venduti rispetto all’edizione 2013; pubblico tra le 8mila e le 9mila presenze.
“Un piccolo miracolo – ha aggiunto il presidente – che ha permesso di riempire anche l’Oratorio di San Crescentino a Morra nella serata dei canti liturgici!”. Giubilei ha poi riassunto i tre punti che hanno reso il Festival vincente: la qualità delle proposte, che ha pagato; la crescita del Festival, con il suo progetto di base; la crescita del pubblico, che ha dimostrato di apprezzare anche cose più difficili e “impegnate”.
Anche il Direttore artistico del Festival, Aldo Sisillo, ha continuato sulla linea dell’entusiasmo e ha insistito sulla rinnovata curiosità del pubblico e sulla sua voglia di conoscere. “La musica, – ha detto – è stato un vero e proprio fattore sia di aggregazione che di promozione turistica”.
L’ospite 2015 – Poi, tornando sulla nazione omaggiata quest’anno, Sisillo ha anche annunciato lo Stato ospite della prossima edizione: “Quest’anno c’è stato un pretesto per esplorare e conoscere l’Armenia: i 100 anni dallo scoppio della Grande Guerra. Proseguendo su questo argomento e sulla problematicità dell’identità, il prossimo anno ospiteremo l’Austria, che tornerà al Festival dopo 14 anni”.
Il vicesindaco Michele Bettarelli è ritornato sui dati strabilianti di questa edizione e ha confermato come in città, in effetti, si sentisse da più parti questo “entusiasmo della gente nei confronti della manifestazione”.
Giubilei ha infine sottolineato come questo successo sia dovuto ad un progetto/ idea riconoscibile alla base del Festival, “alto ma comprensibile dal vasto pubblico intervenuto”. “Siamo andati incontro ad un interesse e a delle esigenze – ha concluso – che la gente ha seguito volentieri”. Tutto questo è valso anche per gli eventi collaterali, che hanno permesso, oltre ad attirare un vasto numero di persone in luoghi “vitali” come il Chiostro di San Domenico, di intrecciare rapporti con tutti i lavoratori della città.