I tifernati ora non hanno più paura ma puro terrore. L’ondata di furti che ha letteralmente martoriato Città di Castello non sembra arrestarsi, bensì crescere di giorno in giorno.
Derubato il sindaco – I malviventi non avrebbero risparmiato nemmeno la casa del sindaco Luciano Bacchetta che, al risveglio, avrebbe ritrovato la casa “sottosopra”. Al primo cittadino sarebbero stati rubati, oltre al denaro, telefoni cellulari e oggetti di valore. Unica consolazione: i “compassionevoli” intrusi hanno lasciato la scheda Sim sopra un tavolo.
Quartiere ecologico – Altri furti, sempre nella notte di venerdì 29 agosto, sono stati messi a segno anche in un abitazione non poco lontana da quella di Bacchetta e, soprattutto, nel quartiere ecologico di Riosecco. Anche in quest’ultima zona i due colpi sarebbero avvenuti mentre i proprietari erano presenti in casa, senza che le famiglie sentissero il minimo rumore. Non è escluso che i ladri possano aver utilizzato sostanze per “addormentare” i malcapitati.
La Tina “da brividi” – Per quanto riguarda il quartiere di La Tina, invece, la situazione è davvero preoccupante: in neanche due mesi, ben 20 sono stati i colpi realizzati, di cui alcuni solo tentati e poi falliti ed alcuni andati a segno.
Come agiscono – Le incursioni di queste bande notturne, alcune professioniste altre composte solo da scapestrati, sarebbero tutte “studiate” per colpire nel minor tempo possibile. Le modalità di “ingresso” nelle varie abitazioni e negli esercizi privati, anch’essi presi di mira sia nel comune tifernate che sangiustinese, si riducono molto spesso alla forzatura di ingressi principali e, ancora più frequentemente, sul retro.
A tu per tu col ladro – Il fatto ancora più inquietante è che i furti, nel tifernate, venivano spesso fatti in assenza dei proprietari di casa. Ora anche questa sorta di luogo comune sembrerebbe essere sfatato e potrebbe non essere così difficile, un giorno, ritrovarsi a tu per tu con un estraneo che invade la vostra abitazione.