Quale sede migliore, se non quella dell’Hop Mill Pub di Casco dell’Acqua, letteralmente costruito sopra le acque del Clitunno, per fare un punto sul fiume Clitunno?
Un punto a cui sono interessati in molti, a giudicare dalle numerose presenze di persone che, a vario titolo, hanno gremito la pur capiente sala.
Ha iniziato il Presidente del Consorzio della Bonificazione Umbra Dott. Ugo Giannantoni con il fare gli onori di casa: breve introduzione e presentazione degli ospiti, per dare poi la parola al Dott. Svedo Piccioni, Direttore Generale dell’Arpa Umbria, che ha presentato alcuni lavori di ricerca e approfondimento recentemente realizzati su vari aspetti dell’area del fiume Clitunno.
La questione è entrata nel vivo quando la parola è passata alla Dott.ssa Candia Marcucci, Direttore del Consorzio della Bonificazione Umbra, cui è toccato il pezzo forte della serata, cioè la presentazione del “Progetto di bonifica e riqualificazione ambientale del reticolo idrografico del Fiume Clitunno”. Un intervento importante, finanziato per 2 milioni di euro e in fase di prossima attuazione (inizio dei lavori previsto per fine estate 2013) che prevede sostanzialmente la rimozione dei depositi fangosi che soffocano la vita del fiume e ne limitano la funzionalità idraulica, nel tratto dalle Fonti a Casco dell’Acqua e la conseguente risistemazione delle sponde e degli argini e la creazione di una fascia di protezione sfruttando il materiale rimosso dai fondali.
Il tutto nel pieno rispetto della flora e della fauna dell’ecosistema fluviale, come ha ben spiegato il Prof. Giannandrea La Porta del Dipartimento di Biologia Cellulare e Ambientale dell’Università di Perugia. Il Professore ha illustrato il processo di verifica della flora e della fauna fluviale, effettuato zona per zona, al fine di determinare modalità e tempi degli interventi che saranno “maosaicizzati” e divisi in due fasi temporali con periodicità annuale. Ciò comporterà sicuramente un costo maggiore ma garantirà al fiume la possibilità di ben sopportare un intervento così invasivo.
Il quadro della situazione si è poi completato grazie all’intervento della Dott.ssa Sara Passeri, Responsabile della Sezione Territoriale Foligno/Spoleto dell’Arpa Umbria, che ha illustrato tutta la serie di interventi, completati o in essere dal 2007 ad oggi, cioè a partire dall’emergenza della catastrofe ambientale determinata dalla scoppio della Umbria Oli.
In realtà, come sottolineato da alcuni dei presenti in sala e come riconosciuto dalla stessa Dott.ssa Passeri, i problemi del fiume erano pre-esistenti e già gravi, ma quell’episodio così impattante, li ha amplificati portandoli ad un livello di drammaticità tale che, una volta gestita l’emergenza, il livello di attenzione non si è affatto abbassato e sono stati garantiti i fondi per le opere di sistemazione della rete fognaria delle zone industriali insistenti sul primo tratto del fiume, della realizzazione di una rete fognaria domestica di cui alcune zone erano sprovviste e della rimozione di tutti gli abusi edilizi costruiti a ridosso del corso d’acqua.
Contemporaneamente è stato creato un sistema di monitoraggio della salute delle acque che con due metodi differenti tiene sotto continuo controllo i parametri vitali del fiume evidenziando le criticità in tempo reale e permettendo una tempestiva organizzazione degli interventi.
Numerosi sono stati gli interventi della platea, alcuni propositivi, altri di riflessione, altri ancora di vera e propria disperazione, quale quello del rappresentante del Comitato di Bevagna, che ha lamentato un totale abbandono della zona, attualmente in situazione gravissima anche perché lì il fiume rallenta con conseguente accumulo di depositi e inquinamento e ha invitato la Bonifcazione a pianificare fin da subito una seconda trance di lavori per estendere la pulizia del fiume anche a valle di Casco dell’Acqua.
La chiusura è toccata all’Assessore Regionale Silvano Rometti il quale si è complimentato con la Bonificzione per come è stato organizzato il progetto di prossima attuazione definendolo un “progetto-pilota” cui ci si dovrebbe ispirare per tutti i futuri interventi di questo tipo.