Carlo Ceraso
Doveva uscire dalla porta della Fondazione, invece Giorgio Ferrara di fatto è già rientrato dalla finestra. E’ quanto si scopre leggendo le modifiche allo Statuto del Festival dei Due Mondi di Spoleto che domani (mercoledì) sarà discusso dall’assemblea dei soci chiamati ad approvarle. “Modifiche minime” si legge nella bozza che Tuttoggi.info ha potuto consultare ma che non hanno alcun sapore “minimale”. Anzi. Su tutto però resta il conflitto di interessi in capo a Ferrara, in virtù del quale le modifiche dello Statuto avrebbero dovuto scindere in maniera netta la sua posizione di direttore artistico e presidente della fondazione. Invece Ferrara, a leggere il documento, farà comunque parte del Cda e con poteri di non poco conto: insomma controllore e controllato. Ma andiamo con ordine.
L’Assemblea – al Comune di Spoleto, ovvero al consiglio comunale, resta la maggioranza dei soci cui spetta di “accettare nuovi apporti al patrimonio”, “provvedere alla nomina del comitato di gestione”, “nominare un sindaco effettivo ed uno supplente”, “approvare il bilancio preventivo e il conto consentivo su proposta del comitato di gestione” e “deliberare eventuali modifiche allo Statuto”.
Cda e presidenza – la novità più importante è la presidenza del Comitato affidata da ora in poi al sindaco pro tempore della città, ovvero a Daniele Benedetti. Le istituzioni coinvolte in questa decisione (Comune, Mibac e Festival) hanno così preferito abbandonare l’ipotesi di assegnare la presidenza ad un nome di rilievo dell’imprenditoria o della cultura italiana. Il Cda passa da 7 a 5 membri: con il presidente-sindaco ne faranno parte un componente nominato dal Mibac, uno nominato dalla presidente della Regione Umbria, il direttore artistico e un “ulteriore componente nominato dall’Assemblea”. Fuori dunque i rappresentanti della Provincia di Perugia, della SCS-PopSpoleto e della Fondazione CaRiSpo. E’ molto probabile però che i soci, a sentire i rumor del palazzo, assegneranno il quinto scranno al presidente della Fondazione CaRiSpo, Dario Pompili, il partner privato più importante con i suoi quasi 300mila euro di sostegno l’anno. Sembrano fuori dai giochi la provincia (rappresentata fino ad oggi dall’ex senatore Pierluigi Castellani) che ha sempre lesinato risorse alla kermesse spoletina, ma anche i due istituti di credito di piazza Pianciani specie dopo il taglio de finanziamenti per l’ultima edizione (poco più di 100mila euro). La proposta però di ammettere Ferrara nel comitato di gestione sta sollevando non pochi malumori, anche fra le forze di maggioranza. Fra queste c’è chi starebbe studiando l’ipotesi di proporre al suo posto, a fini trasparenza, la nomina di un rappresentante dell’opposizione, ipotesi neanche a dirlo ben gradita alle forze di centrodestra.
Le anomalie – la proposta di modifiche allo Statuto sembra mostrare qualche contraddizione. Leggiamo l’art. 12 (Comitato di gestione): “le riunioni del Comitato sono presiedute dal Presidente, in caso di assenza o impedimento dal Vice presidente anziano e, in caso di assenza o impedimento di entrambi, dell’altro Vice presidente e/o dal membro più anziano”. Dunque ti aspetteresti che il vice presidente anziano sia in grado di sostituire, in tutto e per tutto, in caso di bisogno, il presidente. Peccato che all’art. 13 si legge qualcosa di diverso: “Il presidente…ha la rappresentanza legale della Fondazione con facoltà di delegarla, in tutto o in parte per singoli atti o categorie di atti, al direttore artistico o al direttore amministrativo….”.. Non solo: “In caso di assenza o di impedimento del Presidente, questi è sostituito dal direttore artistico”. Insomma, il conflitto di interessi che aveva costretto le istituzioni a rivedere il doppio incarico assegnato a Ferrara già dal 2008 (che lo scorso agosto, con sei mesi di anticipo ha avuto rinnovato il contratto di d.a. per i prossimi 5 anni) sembra tutt’altro che risolto.
Giurì d’onore – fra le altre novità è stata prevista la nomina da parte del Cda, su designazione del presidente (e, neanche a dirlo, del direttore artistico) di un presidente onorario. Ma anche di un Giurì d’Onore (si spera non sulla scorta di quello previsto dal codice penale all’art 596) “del quale potranno essere chiamate a far parte persone che abbiano contribuito o possano contribuire direttamente o indirettamente alla riuscita della manifestazione e al suo sostentamento”.
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