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Terremoto, via agli interventi immediati | Geometri esclusi dal bando, polemica a Norcia

Redazione

Terremoto, via agli interventi immediati | Geometri esclusi dal bando, polemica a Norcia

Possibile da subito la ricostruzione leggera | Controlli Fast, agibile solo la metà degli edifici controllati | A Norcia 98 "casette" in 3 aree
Mer, 30/11/2016 - 18:07

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Via da subito agli interventi immediati per la cosiddetta ricostruzione leggera dopo le scosse di terremoto del 24 agosto, del 26 e del 30 ottobre. Si potranno riparare le abitazioni lesionate non pesantemente, non solo al centro delle schede Aedes ma anche oggetto dei controlli Fast. Controlli che hanno portato a verificare un’agibilità del 50% degli edifici controllati in 24 Comuni umbri, con un picco minimo del 28% a Norcia. In attesa della trasformazione in legge dei due decreti emanati dal Governo Renzi (l’approvazione in Senato ha apportato alcune modifiche), quindi, un’ordinanza del commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani permette sin da subito di effettuare gli interventi. Anche se le modalità di rimborso dei contributi per la ricostruzione vengono demandate ad ulteriori provvedimenti. Intanto in Valnerina proseguono gli interventi urgenti per garantire l’assistenza abitativa alle persone. A Norcia, però, le polemiche non mancano in merito alle ultime gare indette dal Comune sulle aree da urbanizzare per ospitare i container collettivi.

Presidente Marini soddisfatta per le ordinanze operative

A soli tre mesi dall’inizio della crisi sismica, e ad un mese dalla drammatica scossa del 30 ottobre, sono state firmate e pubblicate le ordinanze del Commissario straordinario Vasco Errani che di fatto consentono l’avvio della ricostruzione degli edifici lievemente danneggiati. Si tratta di un atto di grandissima importanza perché ci permette, mentre continuiamo nell’azione di assistenza alle popolazioni, di far partire parallelamente la ricostruzione”. È quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, anche nella veste di vice commissario per la ricostruzione, commentando le tre ordinanze firmate dal Commissario straordinario, Vasco Errani, relative a interventi di ripristino di immobili con danni lievi, alla delocalizzazione immediata e temporanea di stalle, fienili e altre strutture agricole dichiarate inagibili, e per la ripartizione del personale tecnico ed amministrativo da assumere a supporto delle strutture che si occupano di ricostruzione.

Per la prima volta – prosegue Marini – cittadini, imprenditori, titolari di attività economiche, ed altri soggetti, possono avviare da subito gli interventi per la riparazione dei danni, senza peraltro doversi far carico di anticipazioni economiche, sia per ciò che riguarda la progettazione che la realizzazione degli interventi, ciò in virtù dell’accordo tra Stato e sistema bancario che garantirà il pagamento diretto a professionisti e imprese dei relativi costi. Ma ancor più importante e significativo è il fatto che ciò avverrà ‘a burocrazia zero’. Vale a dire i titolari del diritto agli interventi di ripristino non dovranno attendere alcuna autorizzazione e la procedura potrà essere avviata subito dopo la semplice presentazione della documentazione”. Una immediata ricostruzione degli immobili classificati come ‘lievemente’ danneggiati potrà per un verso garantire in tempi brevi il rientro di molti cittadini nelle loro case, e per l’altro verso permetterà – ha concluso Marini –  la ripresa di attività economiche, come quelle commerciali, professionali, ricettive e della ristorazione, e le altre attività produttive i cui immobili hanno subito, appunto, danni lievi”.

>> IL TESTO INTEGRALE DELL’ORDINANZA PER LA RICOSTRUZIONE LEGGERA

Urbanizzazioni a Norcia, geometri esclusi

Sulle opere relative alla gestione dell’emergenza, però, spuntano nuove polemiche, questa volta di tipo “tecnico”, che hanno visto a Norcia una discriminazione di fatto nei confronti della categoria dei geometri. A denunciare l’episodio allo stesso Collegio provinciale dei geometri (affinché se ne faccia carico nei confronti del Comune di Norcia e della Regione Umbria) è stato uno degli iscritti, Domenico Salimbeni.

In sostanza, per l’installazione dei container sia collettivi di tipo abitativo sia quelli per le attività commerciali e professionali, il Comune di Norcia deve predisporre dei progetti definitivi ed esecutivi e per questo ha bisogno di tecnici privati di cui avvalersi, così come per l’incarico di direzione dei lavori. Per questo è stata indetta una gara – con procedura ad invito – alla quale però sono stati invitati soltanto studi professionali cittadini i cui titolari fossero esclusivamente tecnici laureati, escludendo di fatto tutti gli studi di geometri poiché non laureati. “Posto che la progettazione di piazzole e sottoservizi relativi a mio avviso è più aderente alla professione di geometra che di architetto, – scrive Salimbeni al Collegio dei geometri – sono a chiedere che Codesto Spett.le Consiglio chieda spiegazione sia al Comune di alla Regione Umbria poiché, come mi comunicava il geom. Alviero Palombi vicepresidente del Collegio di Perugia, gli accordi presi con la rete delle professioni erano di tutt’altro tenore”. Nel frattempo, comunque, la gara (che non conteneva espressamente il riferimento alla necessità di tecnici laureati, anche se l’avviso è stato inviato solo a loro) è stata espletata e l’incarico assegnato. “Perché un architetto dovrebbe avere maggiori competenze di un geometra per un lavoro del genere?” si chiede Domenico Salimbeni, ricordando che “nelle facoltà di architettura, avendone frequentato tutti gli insegnamenti, non esistono esami di topografia, non si fa una livellazione e l’Ateneo non è dotato di strumenti per il rilievo topografico che è alla base dell’incarico affidato”.

Controlli Fast, a Norcia non utilizzabili il 72% degli edifici | I dati Comune per Comune

esiti-controlli-fastIl 64 per cento a Norcia, il 39 per cento a Preci, il 37 per cento a Cascia il 15 per cento a Monteleone di Spoleto: sono queste le percentuali di inagibilità diretta degli edifici nei quattro comuni colpiti dal sisma dove sono previsti controlli a tappeto su tutto il patrimonio edilizio. Sono i dati elaborati dal Centro regionale della Protezione civile, in seguito ai sopralluoghi Fast effettuati fino alle ore 20 di ieri, 29 novembre, dai tecnici incaricati. A questi dati vanno aggiunti quelli relativi all’inagibilità “per rischio esterno” (e cioè edifici che potrebbero essere utilizzati ma che sono situati in zone a rischio per effetto degli edifici circostanti) che portano gli edifici di Norcia al 72 per cento di non utilizzabilità, quelli di Preci al 44 per cento, a Cascia si arriva al 42 per cento ed a Monteleone al 17 per cento. Da sottolineare che in queste rilevazioni mancano ancora i dati relativi alle cosiddette zone rosse di Norcia (centro storico capoluogo ed alcune frazioni) e Preci (in particolare alcune frazioni) dove i sopralluoghi sono iniziati nella giornata di oggi soprattutto per verificare la possibilità di riaprire alcune parti dei nuclei abitati attualmente interdetti. Ed è evidente dunque che per quanto riguarda Norcia e Preci le percentuali di inagibilità sono destinate a crescere man mano che i tecnici potranno esaminare queste situazioni più gravi. Fino a ieri sera, nei quattro comuni erano stati effettuati 3691 sopralluoghi (1901 a Norcia, 1183 a Cascia, 449 a Preci e 158 a Monteleone di Spoleto).

Negli altri 20 comuni umbri dove i rispettivi sindaci avevano presentato richiesta di sopralluogo fast invece la situazione registra mediamente il 76 per cento di agibilità, il 23 per cento di edifici non utilizzabili per danni diretti e l’1 per cento non utilizzabili per rischio esterno. In questi venti comuni (Arrone, Avigliano, Baschi, Bastia, Bevagna, Cannara, Collazzone, Foligno, Giano, Magione, Massa Martana, Montefranco, Perugia, Poggiodomo, Spello, Spoleto, Valfabbrica, Giove, Trevi e Valtopina) sono stati effettuati 1318 sopralluoghi.

Istituzioni al lavoro su viabilità e per riaprire zona rossa di Norcia

La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha partecipato nella giornata di ieri ad una assemblea con i cittadini e gli operatori economici di Castelluccio di Norcia, per una comune valutazione delle priorità relative alla ricostruzione, a partire dalla delicata questione della viabilità. Su questo specifico tema è stata già convocata per lunedì prossimo una riunione tra i rappresentanti della Protezione civile, della Regione e di ANAS che dovrà definire gli aspetti tecnici per gli interventi di ripristino ed il relativo cronoprogramma.   Nel corso dell’incontro la presidente Marini ha definito molto importante anche il lavoro in corso all’interno del centro storico di Norcia, che vede impegnati la Protezione civile, i vigili del fuoco, il Comune di Norcia, Regione e Ufficio del Commissario – suffragato anche dai contenuti dei decreti legge – per la messa in sicurezza degli edifici al fine di consentire in tempi rapidi la riapertura, anche parziale, dell’attuale zona rossa.

 “Considero fondamentale questo impegno – ha affermato la presidente Marini – a rendere accessibile, in sicurezza, parti importanti del centro storico di Norcia, restituendo ai cittadini il più possibile l’agibilità e accessibilità della loro città, anche per permettere a tanti di avviare gli interventi di riparazione degli edifici lievemente danneggiati. Inoltre, ciò rappresenterebbe un segno importantissimo di ripartenza per tutta la comunità, dai singoli cittadini, agli operatori economici. I sopralluoghi tecnici ed il lavoro di questi giorni da parte del sistema unitario della Protezione civile e delle istituzioni – ha concluso –  va in questa direzione, e sono molto grata al lavoro intenso, serio e silenzioso che tecnici e operatori della Protezione civile e dei Vigili del fuoco stanno facendo per i nostri cittadini”.

In arrivo 98 “casette” in 3 diverse aree, iniziati ieri i lavori a Norcia

A quasi 100 giorni dal terremoto del 24 agosto e a un mese dalla scossa del 30 ottobre, sono meno di 17.400 le persone assistite dal Servizio Nazionale della Protezione Civile in seguito alle forti scosse di terremoto che hanno colpito il territorio dell’Italia centrale il 24 agosto, il 26 ottobre e il 30 ottobre. In particolare, sono circa 4.700 gli assistiti in palazzetti, centri polivalenti e strutture allestite ad hoc nel proprio comune, quasi 9.400 le persone accolte presso le strutture alberghiere lungo la costa adriatica e sul lago Trasimeno e poco più di 2.900 in strutture ricettive distribuite sul territorio. Restano, infine, assistite in tende 350 persone, una ventina nella regione Lazio e i restanti in Umbria.

Per rispondere all’esigenza di dare un’accoglienza temporanea ai cittadini che hanno manifestato l’esigenza di non allontanarsi dal proprio comune, si è deciso di allestire aree di accoglienza strutturate con container. Le aree saranno strutturate con container alloggiativi, uffici e di servizio, sale comuni e refettori. Si partirà da Norcia, Cascia, Camerino e Tolentino. A Norcia, nell’area denominata “Capoluogo”, sono già in corso i lavori di urbanizzazione condotti dall’Esercito e si sta procedendo anche nelle aree “Vallicelle” a Camerino con una ditta incaricata dal Comune. A dicembre saranno consegnati i primi alloggi collettivi.

Prosegue anche il lavoro per garantire una sistemazione di medio periodo a coloro che, avendo la propria abitazione in zona rossa o inagibile in seguito al terremoto del 24 agosto, hanno fatto richiesta per avere una Sae – Soluzione abitativa in emergenza. In Umbria hanno preso il via ieri le attività per installare le prime Sae, in via XX Settembre, a Norcia Capoluogo. Nel complesso, la Regione Umbria ha attivato l’appalto specifico per Norcia, con un ordinativo di 98 Sae da installare su tre aree (tutte consegnate e in 2 delle quali sono al lavoro le ditte per le opere di urbanizzazione).

Quanto alla sanità, nei prossimi giorni saranno consegnati shelter ambulatoriali in Umbria e nelle Marche per venire incontro alla necessità di riprendere l’attività sanitaria di base in alcuni comuni colpiti dalle scosse di fine ottobre. Tre dei 23 previsti sono già stati consegnati nei Comuni di Preci, Monteleone di Spoleto e Vallo di Nera, in provincia di Perugia. Gli ambulatori sostituiranno le strutture danneggiate dal terremoto che prima venivano utilizzate dai medici di base per la loro attività ordinaria o, nel caso di Cascia, andranno a sostituire il poliambulatorio campale della Regione Umbria non adatto alle temperature invernali. Gli shelter, richiesti dal Dipartimento, sono stati forniti e allestiti con dotazione di base dalla Croce rossa italiana.

Come funziona la riparazione immediata

Dare urgente avvio agli interventi per il ripristino immediato della agibilità di edifici e unità immobiliari ad uso abitativo e produttivo che hanno subito danni lievi a seguito degli eventi sismici del 24 agosto e successivi, consentendo a numerose famiglie di rientrare nelle proprie abitazioni: è questo l’obiettivo dell’ordinanza del commissario per la ricostruzione Vasco Errani (la n.4 del 17 novembre 2016), in vigore da ieri, che definisce criteri, modalità e procedure per l’avvio dei lavori e per la loro conclusione, vincoli, termini per l’accesso alla domanda di contributo. L’articolo 1 definisce l’ambito di applicazione limitatamente agli immobili adibiti a uso abitativo o ad attività produttiva con danni lievi attestati dalle schede “Aedes” o che sono dichiarati non utilizzabili sulla base delle schede “Fast”, e che sono oggetto di ordinanza di inagibilità emessa dall’autorità competente. Per questi immobili, i soggetti legittimati possono avviare immediatamente gli interventi di riparazione con rafforzamento locale secondo le modalità e le procedure stabilite con l’ordinanza, salva la facoltà di richiedere l’accesso ai contributi per i lavori eseguiti.

L’ordinanza stabilisce anche la classificazione degli edifici interessati. Quanto ai danni, in un allegato si fissano i criteri per l’individuazione della soglia di danno lieve per edifici in muratura o in cemento armato a destinazione prevalentemente abitativa o assimilabile e per gli edifici con prevalente destinazione ad uffici, commercio, industria, artigianato, turismo, alberghi, aziende agrituristiche.  La comunicazione del danno può essere presentata purché all’interno di un edificio sia presente almeno una unità immobiliare destinata ad uso abitativo o ad attività produttiva, oggetto di ordinanza di inagibilità temporanea o parziale ovvero di dichiarazione di non utilizzabilità.

Nell’ordinanza sono poi fissate le norme relative alla presentazione della comunicazione di avvio dei lavori e all’avvio dei lavori stessi, con alcuni vincoli circa il rispetto delle normative di settore con particolare riferimento a quelle in materia edilizia, di sicurezza e sismica. I lavori devono essere ultimati entro sei mesi di concessione del contributo, pena la decadenza dal contributo, con la possibilità di richiedere una proroga che il Comune, per giustificati motivi, può autorizzare per non più di due mesi. Per gli edifici dichiarati di interesse culturale, l’inizio dei lavori è subordinato all’autorizzazione della Direzione generale per i beni culturali e paesaggistici.

Delocalizzazione immediata e temporanea di stalle, fienili e depositi inagibili

L’ordinanza n. 5 del 28 novembre 2016 del commissario straordinario per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma del 24 agosto e 30 ottobre, è volta a tamponare l’emergenza degli allevatori e consente di velocizzare la delocalizzazione immediata e temporanea di stalle, fienili e depositi, che sono crollati o hanno subito danni gravi,  presso strutture temporanee realizzate in prossimità degli attuali insediamenti, in modo da consentire la prosecuzione delle attività produttive.

In seguito all’ordinanza i presidenti delle Regioni Umbria, Lazio, Abruzzo e Marche, possono autorizzare, ove necessario, la fornitura ed installazione di impianti temporanei di delocalizzati per la stabulazione, l’alimentazione e la mungitura degli animali, nonché per la conservazione del latte e per fienili e depositi e, qualora  i singoli operatori ne facciano richiesta, concedere l’autorizzazione ad eseguire autonomamente gli interventi, nonché autorizzare gli operatori all’acquisto o al noleggio delle attrezzature che garantiscono la continuità dell’attività produttiva, se quelle precedenti risultino danneggiate e inutilizzabili.

La richiesta di delocalizzazione temporanea può essere presentata a condizione che sia stata emessa ordinanza di inagibilità totale o parziale, a seguito di verifica con scheda AeDES, ovvero dichiarazione di non utilizzabilità degli edifici destinati ad attività produttiva a servizio dell’impianto zootecnico, ai sensi dell’articolo 8 del decreto legge n. 189 del 2016 e dell’articolo 9 del decreto legge n. 205 del 2016. La richiesta deve essere corredata da relazione tecnica a firma di un professionista abilitato con allegata la planimetria dell’area interessata e gli eventuali ulteriori impianti e attrezzature necessari per garantire la continuità dell’attività produttiva, per le quali si richiede l’autorizzazione all’acquisto o al noleggio. Il Presidente della Regione territorialmente competente, esperiti gli opportuni accertamenti, rilascia l’autorizzazione fornendo tutte le indicazioni per la realizzazione degli interventi.

L’importo massimo delle spese relative alla realizzazione degli interventi è calcolato prendendo a riferimento per ogni territorio il valore offerto dalle varie imprese che sono risultate aggiudicatarie nella gara espletata dalla Regione Lazio per le varie tipologie, mentre il rimborso concedibile è pari al 100 per cento delle spese autorizzate e sostenute, comprensive di IVA. La domanda di rimborso delle spese sostenute per gli acquisti e gli interventi, che sarà erogato, previa verifica dell’esecuzione degli interventi e della documentazione richiesta, dovrà essere presentata dall’operatore al presidente della Regione, nel termine di 30 giorni dalla conclusione degli interventi, ovvero dalla presentazione di uno o più stati di avanzamento. Alla domanda devono essere allegati il computo delle lavorazioni e delle spese effettivamente sostenute, nonché le fatture, anche non quietanzate, degli acquisti o noleggi di attrezzature nonché dei lavori, delle forniture e delle spese tecniche. L’ordinanza stabilisce che gli impianti e le attrezzature temporanee delocalizzate sono finalizzati esclusivamente ad assicurare il ricovero degli animali e la continuità produttiva per il tempo strettamente necessario alla realizzazione dei lavori di ripristino con miglioramento sismico o ricostruzione delle stalle, fienili o depositi danneggiati e che gli stessi saranno rimossi a cura dell’operatore interessato entro trenta giorni dall’ultimazione dei lavori di ripristino o ricostruzione delle stalle, fienili o depositi. Anche le spese di rimozione sono rimborsate.

(modificato alle 18:25)

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