Centoventicinquemila euro per la sistemazione dell’ex Ipsia di via Visso da utilizzare temporaneamente per ospitare gli studenti del liceo scientifico e come sede temporanea in futuro per altre scuole qualora avessero dei problemi. Ma anche la realizzazione di una nuova scuola, costruita con tecniche sperimentali antisismiche, per ovviare alla chiusura della scuola media “Dante Alighieri” e della materna “Prato Fiorito”, entrambe totalmente inagibili dopo il terremoto del 30 ottobre. E poi puntare sul completamento dei certificati di vulnerabilità antisismica degli istituti cittadini che ne sono privi.
Sono queste le iniziative di cui si è parlato in consiglio comunale oggi pomeriggio, discutendo una mozione frutto di varie proposte. Mozione alla fine approvata all’unanimità – così come gli emendamenti proposti – dai 24 consiglieri presenti (assente per motivi di salute il capogruppo del Pd Dante Andrea Rossi), dopo però quasi 3 ore di dibattito in alcuni momenti piuttosto acceso. Presenti tra il pubblico alcuni membri del comitato Scuole Sicure, che con l’amministrazione comunale hanno tenuto nelle ultime settimane alcuni incontri.
Il documento chiede, tra le varie cose, la diffusione dei dati sulla vulnerabilità delle scuole, attivandosi presso vari enti (tra cui Anci e Upi) per ottenere i fondi necessari per effettuare le verifiche di vulnerabilità sugli edifici che ne sono privi, sia chiarita la collocazione futura degli studenti delle scuole inagibili, ci si impegni a ricostruire/adeguare gradualmente in modalità antisismica le strutture scolastiche esistenti e ci si attivi, inoltre, con il commissario straordinario per la ricostruzione per lo stanziamento di fondi specifici per la realizzazione di nuovi plessi scolastici.
A fare comunque un punto della situazione è stato il sindaco Fabrizio Cardarelli, che ha spiegato come sono in corso degli interventi all’ex Ipsia del valore di 125mila euro, anche se per completare la messa in sicurezza dell’intero istituto ne servirebbero 400mila. La struttura di via Visso dovrebbe essere riaperta a fine gennaio. Per quanto riguarda una nuova scuola da realizzare al San Paolo per sopperire alla chiusura della Dante Alighieri, l’obiettivo è quello di utilizzare la cubatura della stessa per ospitare anche la scuola materna. Il nuovo plesso dovrebbe essere costruito rapidamente con una tecnologia moderna, di tipo prefabbricato, costruendo anche due palestre. L’obiettivo, nello scegliere la zona, è anche quello di evitare ancora di più uno spopolamento del centro storico. Il primo cittadino ha ribadito anche che le nuove scuole possono sopperire a quelle inagibili completamente, “non ci possiamo inventare i moduli dappertutto solo per far stare tranquilla la gente. Chiediamo le cose che si possono chiedere”. Cardarelli ha evidenziato anche le difficoltà a livello generale nella gestione del post sisma, essendo in balia di altri enti, ricordando anche come i sopralluoghi spesso hanno dato esiti contrastanti l’uno con l’altro. “Non abbiamo nemmeno la possibilità di far controllare le nostre chiese, c’è una confusione che è generale, non solo a Spoleto”.
Tra i vari interventi durante il pomeriggio, quello della consigliera Elisa Bassetti (M5s) che ha evidenziato come sul tema delle scuole manca ed è mancato un metodo: “Parliamo senza avere in mano i dati, i bilanci, senza poter parlare della possibilità di stornare finanziamenti”. La consigliera del gruppo misto Marina Morelli ha invece osservato come le iniziative previste dal Comune illustrate in commissione dall’assessore Maria Elena Bececco e dal dirigente competente siano diverse da quelle enunciate dal sindaco. Concetto ribadito dall’esponente del Pd Laura Zampa, che ha anche chiesto se per sopperire all’inagibilità della Dante e di Prato Fiorito siano stati chiesti o meno dei moduli prefabbricati. Forte è stato lo scontro tra due esponenti del Partito Democratico, Massimiliano Capitani e Paolo Martellini. Il primo è infatti intervenuto da tecnico (Capitani è un Geologo ndr.), evidenziando come le normative antisismiche siano cambiate più volte a partire dal 2003 e che di fatto oggi si rischia che tutte le scuole siano non adeguate sismicamente, contestando inoltre che l’indice di “vulnerabilità” sia un elemento dirimente della sicurezza di un fabbricato. Il suo intervento, però, è stato contestato dal secondo, che lo ha accusato di fare una difesa di parte, dando vita ad un botta e risposta polemico tra i due colleghi di partito. Questione poi rientrata. Dopo varie sospensioni e modifiche al testo, quindi, la mozione (formalmente presentata dal presidente del consiglio comunale Giampiero Panfili a rappresentare l’intero consesso) è stata approvata.
(modificato alle 09,45 del 20/12)
