(F.d.a.) Dicembre, fine dell'anno, quando si tirano le somme sul bilancio di una città e sulla sua qualità della vita. E' forse per questo motivo che in questi giorni si parla in Umbria e un po' in tutta Italia di classifiche delle “città più vivibili”.
In particolare, il capoluogo dell regione “verde” d'Italia è finito nelle mire di due ricerche pubblicate ieri, una del quotidiano ItaliaOggi, realizzata da Alessandro Polli, docente di Statistica economica alla Sapienza di Roma, l'altra del Sole24Ore.
Ed ecco il lato più curioso: mentre il dato di Italia Oggi celebra Perugia con un incredibile balzo in avanti di 43 posizioni rispetto al 2009, attestandola come trentesima provincia più vivibile d'Italia, il Sole24Ore penalizza la stessa città con un passo indietro di 12 posizioni, spingendola al quarantanovesimo posto.
Questa strana incongruenza può essere spunto di alcune considerazioni. Se da una parte dimostra come tali rilevazioni non possano avere un valore assoluto ma siano necessariamente figlie di un sistema interpretativo, dall'altra i diversi parametri utilizzati dalle due ricerche lasciano intravedere cosa va e cosa no nello sviluppo della città.
Entrambe le rilevazioni basano le loro classifiche su una tabella dettagliata di punteggi attribuiti a tutte le città considerate su alcune macroaree, come lo sviluppo economico, l'ordine pubblico e i servizi ambiente e salute. Ma con sostanziali differenze tra indicatori.
ItaliaOggi, in particolare, ha introdotto da quest'anno la valutazione sul sistema salute, aumentando il peso delle strutture sanitarie sulla sua classifica. “Prima a rappresentare i servizi sanitari c'erano solo due indicatori all'interno della dimensione dei servizi”, spiega il quotidiano nell'introdurre lo speciale. “Ora si passa a dodici indicatori. Con risultati molto interessanti”. Ecco dunque un probabile responsabile del balzo in avanti di Perugia, l'alto punteggio riservato ai suoi servizi ospedalieri e sanitari, solo marginalmente considerati dal Sole.
La conferma di questo aspetto arriva dallo stesso Polli, autore della ricerca di ItaliaOggi: “le differenze sono sicuramente imputabili al diverso approccio metodologico seguito dalle due ricerche”, ha spiegato il professore a Tuttoggi.info, precisando come in questo caso “la differenza è determinata dall'inserimento nella mia indagine, a partire da quest'anno, di una dimensione dedicata al 'Sistema salute', che può avere determinato il balzo di Perugia nelle classifiche”.
Se le due ricerche sembrano essere analoghe per le valutazioni sulla popolazione in rapporto al tessuto urbano e sulle iniziative culturali, una seconda discriminante sembra essere il metodo di valutazione del livello ambientale della città. ItaliaOggi infatti contempla la qualità urbana e i livelli raggiunti dalla raccolata differenziata cittadina, con la città di Perugia forte su questo fronte del recente sviluppo del porta a porta, mentre il Sole24Ore si limita ad una considerazione climatica e ad una valutazione complessiva fornita da Legambiente per il 2010.
Dove invece sembrano nascondersi i punti critici responsabili dello slittamento del capoluogo umbro di dodici posizioni nella graduatoria del Sole è in alcuni indici economici, come quello del numero di aziende fallite lo scorso anno, che vede Perugia tra le città che primeggiano in negativo, ma anche nel costo della vita (grazie anche ai biglietti dell'autobus record nazionale?), all'alto numero di furti in appartamento e scippi in rapporto alla popolazione.
