Il calvario per i lavoratori delle Industrie Minerva non finisce mai. Infatti, dopo la deludente vicenda legata alle due aste, relative all'affidamento dell'azienda, andate deserte per la mancanza di acquirenti e la congiuntura economica negativa sempre più preoccupante che fa sentire ormai tutti i suoi effetti sulle famiglie ed imprese italiane, un'altra tegola si è abbattuta sulla testa dei cassaintegrati.
Il consigliere regionale Giancarlo Cintioli venuto a conoscenza delle difficoltà di carattere economico che i 66 lavoratori in cassa integrazione della Società Industrie Minerva di Spoleto, attualmente in stato fallimentare, rischiano di dover sopportare a causa di un disguido amministrativo relativamente al pagamento della cassa integrazione per i mesi di novembre e dicembre, si è immediatamente attivato con l'Assessore provinciale Daniela Frullani affinché la Provincia di Perugia si faccia carico del problema così come è avvenuto per la società “Antonio Merloni” di Fabriano.
Infatti, rimanendo inalterate le cose, per le famiglie dei lavoratori della Minerva, oltre al danno che hanno subito a causa della chiusura dello stabilimento, oggi si aggiungerebbe anche la beffa del ritardato pagamento di quanto dovuto nell'approssimarsi delle festività natalizie.Proprio per questo Cintioli, non essendo messo in discussione il pagamento della cassa integrazione ma soltanto il differimento a gennaio delle due mensilità dell'anno in corso, ha chiesto all'assessore Frullani di attivare immediatamente un tavolo con la Regione, la Provincia, le Organizzazioni Sindacali, il curatore fallimentare ed altri soggetti eventualmente interessati, affinché, così come già brillantemente ottenuto per i lavoratori della “Antonio Merloni” di Fabriano, si possano anticipare le mensilità di novembre e dicembre spettanti ai lavoratori della Minerva in attesa che INPS e Ministero del welfare completino i percorsi burocratici.
Se tutto questo fosse possibile, benché una piccola goccia in un mare tempestoso, secondo il Consigliere del PD contribuirebbe sicuramente ad alleviare le sofferenze economiche che le famiglie di questi operai stanno subendo da oltre un anno anche a causa del perdurare di una situazione di incertezza che regna intorno a questa vicenda, in un momento in cui altre nubi minacciose si avvicinano all'orizzonte di un territorio e di un comparto già fortemente penalizzato e fortemente in crisi per quanto attiene i livelli occupazionali. E proprio per arginare questi fenomeni che rischiano di mettere a dura prova la vita di numerose famiglie di questo territorio è necessario fare uno sforzo per garantire gli attuali livelli occupazionali e un livello di vita dignitoso a chi il lavoro non lo ha più.