INIZIATO VII° CENTENARIO MORTE DI S. CHIARA DELLA CROCE DA MONTEFALCO (foto) - Tuttoggi.info

INIZIATO VII° CENTENARIO MORTE DI S. CHIARA DELLA CROCE DA MONTEFALCO (foto)

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INIZIATO VII° CENTENARIO MORTE DI S. CHIARA DELLA CROCE DA MONTEFALCO (foto)

Mer, 11/06/2008 - 11:06

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A Montefalco il 10 giugno si è dato avvio ad un grande anno di festeggiamenti, di studi e di riflessioni su S. Chiara della Croce, mistica dell'ordine agostiniano, vissuta tra il XIII e il XIV secolo (1268-1308). E' stato l'arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Riccardo Fontana, ha presiedere, nel santuario che custodisce il corpo della Santa, la solenne concelebrazione di apertura dell'anno sette volte centenario, che si chiuderà il 17 agosto 2009. Con il presule c'era anche il vescovo di Orvieto-Todi, mons. Giovanni Scanavino (agostiniano), il generale degli agostiniani, padre Robert Prevost, il provinciale d'Italia del medesimo ordine, padre Gianfranco Casagrande e numerosi sacerdoti diocesani. Presenti, oltre alla comunità monastica di Montefalco, erede del messaggio di Chiara, delegazioni di monache dei chiostri agostiniani dell'Umbria, una rappresentanza di religiose del monastero di Lecceto (Siena) e moltissimi fedeli. Alla cerimonia c'era anche il primo cittadino di Montefalco, Valentino Valentini, con la sua giunta. Presente anche gran parte del Consiglio Comunale. La data del 10 giugno per questo importante evento ecclesiale non è stata scelta casualmente. Nel 1290, proprio il 10 giugno, il vescovo Gerardus spoletanus concedeva la regola di S. Agostino a Chiara, a sua sorella Giovanna e alle altre giovani. In questo anno ‘clariano' teologi, professori universitari, storici e religiosi cercheranno di mettere in luce la figura di Chiara come donna innamorata del Signore. Si farà emergere la grandezza della santa nel suo messaggio spirituale: una lettura teologica di questa donna gioiosa, pasquale, mai contrita. Uno dei momenti centrali del centenario, oltre alla grande festa di agosto, sarà il convegno internazionale su S. Chiara della Croce, che si terrà a Montefalco e Spoleto dal 25 al 27 settembre 2008.

Mons. Fontana nella sua omelia ha definito l'avvio del settimo centenario della morte di S. Chiara della Croce un bivio. “E' certamente possibile, ha detto, riempirci di parole, di riti, di solennità. E' però ancora possibile per noi seguire la via di S. Chiara e di fare, nel nostro cuore, spazio alla croce di Gesù. Se non sapremo trovar rimedio alle sofferenze della gente del nostro tempo, non ci sarà per noi la benedizione di Dio. Cristo è ancora coronato di spine nei malati terminali che le case delle nostre famiglie non sono più capaci di accogliere. Quanta sofferenza nella solitudine dei vecchi, nelle paure degli adolescenti, nell'insicurezza di questa civiltà che ostenta potenza e mostra suo malgrado inaudita fragilità! Chiara, donna delle opere di misericordia, grande pacera dell'Umbria, ci aiuta a vedere nella gente del nostro tempo – nei suoi problemi, nelle sue difficoltà, nei suoi dubbi sulla fede e sulla vita – la passione di Cristo, che non è ancora terminata”. Per rispondere a queste esigenze e per dare concretezza al messaggio di S. Chiara a Montefalco nascerà un'opera di carità, per far sì che i poveri possano trovare risposte credibili, come Chiara fece per quelli del suo tempo. Torni questo monastero, ha detto mons. Fontana, e con esso tutta Montefalco, un centro della vita spirituale, un “castello interiore” della carità, in questa Regione dell'Umbria che ha la vocazione d'essere di riferimento ai molti, al milione di pellegrini in cerca di spirito, che ogni anno si avventurano per le nostre valli bellissime. La Chiesa sa ancora dire parole di verità: le renderà credibili solo con il Vangelo della carità. La Santa dal grande cuore, ci aiuti a ritrovare un po' d'amore, a umanizzare questa società, con la luce di Cristo e la speranza cristiana”.

La Santa Sede ha concesso a tutti coloro che durante l'anno sette volte centenario si recheranno pellegrini al santuario di S. Chiara l'indulgenza plenaria. Durante la celebrazione mons. Fontana, ripetendo il gesto del suo predecessore Gerardo, ha simbolicamente ri-consegnato alle monache agostiniane presenti la regola del santo vescovo di Ippona.


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