E' appena finito il primo periodo più intenso dell'anno dal punto di vista commerciale, e gli esarcenti di Spoleto sentiti da TO ci parlano dei commenti entusiasti dei clienti che hanno trovato particolarmente bello ed affascinante l'allestimento della Spoletosfera.

Partita come una delle opere di contorno alle iniziative artistiche degli Eventi di fine anno, la copertura luminosa degli elementi dell'opera di Fuller sta diventando il caso dell'anno che sta per finire.

Ricordiamo per la cronaca che l'istallazione è stata realizzata da Zefferino e Maria Flora Monini su idea dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Spoleto. Per l'illuminazione della cupola, resa possibile grazie al contribuito tecnico del personale operativo dell'A.Se., sono serviti 750 metri di tubo trasparente che sorreggono 105 mila led a luce fredda.

Ora da più parti (i commercianti di Borgo sostengono con forza l'idea), si chiede che questo tipo di illuminazione possa diventare fissa e che quindi non venga rimossa al termine delle festività.

L'idea è quella di farne una sorta di nuovo simbolo della città sia come immagine o anche solo come strumento di comunicazione. Potrà avere più forza della Rocca o del Ponte delle Torri ? Ardua la risposta.

Chissà che davvero allora un opera rimasta ” in un angolo” per così tanto tempo non possa rinascere compiutamente e con essa far rinascere un nuovo modo di fare le cose e di esprimere una vocazione del territorio. In fondo se ci si pensa bene, è bastato solo illuminarla per farla diventare un simbolo intorno al quale aggregarsi per uno scopo comune.

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