Mancano due mesi alle elezioni comunali, e nella città delle Gaite il quadro delle candidature è ancora tutto da comporre. Anzi, sembra uno di quei quadri astratti d’arte contemporanea: qualche macchia di colore, diverse sfumature, alcuni strappi e tutto in ordine sparso.
Appare invece ben chiara la spaccatura, o forse sarebbe meglio dire la frammentazione del Partito Democratico bevanate. Lunedì quattro aprile, il direttivo piddino, a seguito di votazione, non ha recepito la candidatura a sindaco dello stesso segretario cittadino Fabio Maccarelli.
Negli ambienti politici di Bevagna, si parla ora di una mossa a sorpresa: il settantenne Giovanni Borsini, ex magistrato, in pensione. Una figura, sembrerebbe, caldeggiata da ex amministratori.
C’è poi il terzo incomodo, che in verità dovrebbe essere la prima opzione, dipende dai punti di vista, ma la politica si sa, spesso è miope e strabica. Si tratta dell’attuale sindaco Analita Polticchia: generalmente il Partito Democratico segue la linea della doppio mandato e quindi della riconferma dei sindaci uscenti, a meno di eventuali veti e/o primarie. Per ora la questione resta in stand by ma al tempo stesso la Polticchia ha tutte le intenzioni di tornare a proporsi agli elettori bevanati. I bene informati raccontato addirittura che ieri siano partite verso il Pd di Perugia tre diverse delegazioni: i ‘maccarelliani’, i ‘borsiniani’ ed i ‘polticchiani’.
Intanto si starebbero organizzando sia i grillini che le forze di centrodestra, senza escludere l’ipotesi di una lista civica trasversale.
Mentre gli negli comuni, come Città di Castello ed Assisi o Nocera Umbra le caselle stanno andando al proprio posto, a Bevagna il puzzle è ancora in alto mare.