Angela da Foligno, domani incontro all'auditorium Santa Caterina - Tuttoggi.info

Angela da Foligno, domani incontro all’auditorium Santa Caterina

Redazione

Angela da Foligno, domani incontro all’auditorium Santa Caterina

Dedicata alla terziaria francescana l'iniziativa culturale "Il giorno di Santa Angela"
Sab, 08/10/2016 - 17:43

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E’ dedicata ad Angela da Foligno, terziaria francescana, una delle figure femminili più affascinanti e carismatiche del Medioevo, domenica 9 ottobre a Foligno, l’iniziativa culturale “Il giorno di Santa Angela. Prospettive dall’esperienza di Angela da Foligno” organizzata da UmbraGroup e La società dello spettacolo, in collaborazione con Festa di Scienza e Filosofia, con il sostegno di UmbraGroup, con il patrocinio del Comune di Foligno e la partecipazione di Diocesi di Foligno, Cenacolo Santa Angela di Foligno.

Nata a Foligno e vissuta prossima all’età di San Francesco d’Assisi (1248 – 1309), di cui è stata autentica interprete, grazie al Libro che contiene la sua esperienza trascritta dalle sue stesse parole, Angela può essere considerata la prima donna in Italia ad aver esercitato un carisma intellettuale al femminile. Definita «maestra dei teologi», ha ricevuto da Papa Francesco proprio il 9 ottobre 2013 la canonizzazione per equipollenza.

Alle ore 17 presso l’Auditorium Santa Caterina si svolgerà l’incontro a lei dedicato con ospiti di grande rilievo culturale: Fleur Jaeggy, scrittrice di fama internazionale, vincitrice nel 2015 del Premio Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa, per il suo ultimo romanzo, Sono il fratello di XX, che racconterà la sua personale visione su Santa Angela in una chiave assolutamente poetica e letteraria, Isabella Gagliardi, docente e ricercatrice dell’Università di Firenze, i cui ambiti di ricerca sono relativi alla storia dei movimenti religiosi medievali, e Marco Moschini, docente di filosofia morale dell’Università di Perugia, la cui ricerca è orientata invece su studi specifici nell’ambito di questioni relative a “rapporto esistenza e essere” e intorno al dibattito sui concetti di “persona ” e di coscienza.

Come dentro una macchina del tempo, l’esperienza di Angela compie un salto in avanti di circa 800 anni in “Io sono non amore” in scena alle ore 21.15 al Teatro San Carlo, testo di Michelangelo Bellani, regia c.l.Grugher, con Caroline Baglioni, Emanuela Faraglia, Flavia Gramaccioni, Michelangelo Bellani, una produzione La società dello spettacolo.
Chi è questa Angela contemporanea che vive nella stessa Foligno dei nostri giorni? Come sarebbe ‘vedere’ e ‘parlare’ con Dio nei luoghi della città attuale? Lo spettacolo, che parlando di Angela vuole capire se (r)esiste un ‘luogo’ del sacro per l’uomo contemporaneo, presenta una drammaturgia originale concepita per brani e frammenti in cui la narrazione biografica si intreccia alle visioni e alle ‘crisi’ dei “30 passi (o mutazioni)” che l’anima compie per arrivare a Dio. Angela è una donna di 37 anni che, dopo una vita agiata e mondana, perde il marito e i figli e vive il senso di colpa per la sua vita dissipata. Dopo la conversione confessa di aver desiderato la morte dei propri cari. Angela è come spettatrice di se stessa, scomposta in tre diverse donne che rappresentano il travaglio della sua interiorità e i tre momenti dell’esperienza mistica: l’irruzione di un estraneo, la resistenza, la cognizione della profondità dell’Essere.

“Siamo umbri, di Foligno – scrive l’autore Michelangelo Bellani – gli occhi rivolti alla cima tonda e solenne del monte Subasio nel suo mistico abbraccio alle valli francescane. La cristianità è la nostra tradizione e la nostra cultura. Dunque parliamo il linguaggio della nostra cultura e della nostra tradizione anche se per esprimere ciò che vive in ogni essere umano. Affrontare un progetto su Angela da Foligno significa per noi parlare dell’uomo che affronta il mistero di Dio nell’odissea della propria coscienza. Essere al mondo è il dilemma che ci connette direttamente all’ipotesi Dio; il quale rimane pur sempre un’ipotesi anche quando si tratta della sua in-esistenza. Angela da Foligno non ha nessuno dei tratti di quella santità comunemente riconosciuta dalla devozione popolare. I suoi ‘miracoli’ sono d’altra natura. Riguardano una profondità intellettuale ed esistenziale. Angela è stata fra le prime e più importanti mistiche cristiane. Essere una mistica significa fare un’esperienza diretta di Dio, un’esperienza reale, corporea, sensuale, riuscire a penetrare nel mistero divino tanto da viverlo e quindi, in un certo senso, da ‘essere’ Dio. La sua esperienza ha la forza di un ESODO: uscire da se stessi (dalle proprie strutture) per trovarsi nel deserto del ‘nulla sconosciuto’. È così che Angela chiama Dio. Non padre, onnipotente, altissimo, ma nulla sconosciuto”.


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