La violenza e l'abuso nei confronti dei minori e delle donne rappresentano un fenomeno complesso che va indagato e contrastato attraverso l'impegno congiunto e le azioni integrate delle Pubbliche amministrazioni e della società civile.
Questo l'impegno alla base del Protocollo d'Intesa firmato ieri pomeriggio dagli Assessori alle Politiche Sociali e Sanitarie dei Comuni dell'Ambito Territoriale n. 9 Manuela Albertella (Spoleto), Aura di Tommaso (Castel Ritaldi), Stefano Cianca (Campello sul Clitunno) e Nico Molossi (Giano dell'Umbria), dal Direttore del Distretto Sanitario n. 2 dell'Asl n. 3 Simonetta Antinarelli, dal Presidente del CESVOL Luigi Lanna e dalla Presidente del Centro Pari Opportunità della Regione dell'Umbria Daniela Albanesi.
Partendo dal ruolo della Regione e degli Enti Locali, quali soggetti primari della programmazione a livello territoriale, e dall'attività del Centro Pari Opportunità in materia di contrasto alla violenza sulle donne attraverso il Telefono Donna (servizio di ascolto e accoglienza per le donne vittime di violenza e di primo intervento specialistico) l'accordo raggiunto mira non solo ad attivare percorsi personalizzati di uscita dalla violenza ed iniziative colte all'accoglienza delle donne maltrattate, ma impegna tutti i soggetti coinvolti nella creazione di una rete integrata di servizi territoriali contro la violenza su donne e minori e nella promozione di azioni di sensibilizzazione, formazione e aggiornamento.
In questo quadro i Comuni dovranno designare, all'interno dell'equipe multidisciplinare degli Uffici della Cittadinanza, gli operatori e le operatrici di competenza per svolgere attività di accoglienza, per garantire una dimensione di ascolto, effettuare l'analisi dei bisogni e definire le strategie di accompagnamento ed uscita dalla violenza. Attività che sarà svolta anche dal distretto sanitario n. 2 della Asl 3 che dovrà designare gli psicologi e le psicologhe per lo svolgimento dell'attività di consulenza ed il supporto psicologico nei percorsi d'uscita dalla violenza e collaborare alla realizzazione di percorsi formativi. Importante anche il lavoro che dovranno mettere in campo il Cesvol da una parte (attività di ricerca intervento, iniziative di informazione, favorire la creazione, il consolidamento delle reti, lo scambio reciproco di idee e risorse tra associazioni, istituzioni e cittadinanza) e il Centro Pari Opportunità dall'altra (attività di ascolto, consulenza legale e psicologica, progettazione di azioni di sensibilizzazione sul territorio).