Ormai dagli anni '70 il palazzo Denti è la sede del rione Contrastanga. La taverna “Sette Selle”, così chiamata per via del vino che specialmente anni fa vi si degustava e facilmente provocava smisurati effetti euforici (in folignate “prendersi una sella ” significa ubriacarsi), si trova nello stesso edificio in via Piermarini. Dopo il terremoto del ‘97 la taverna è stata rimpiccolita, ma le migliorie strutturali hanno portato alla creazione di nuove idee concernenti la caratteristica atmosfera.
Per quanto riguarda la storia del nome, documenti risalenti al 1200 ricordano una “contrata Contrastanchae”, contrada di Contrastanca. Secondo l'erudito Iacobilli, Contrastanga sta a significare contra stagnum: Contrastanga era uno stagno o un laghetto che veniva attraversato su un ponte levatoio. Secondo le più recenti ricerche del professor Fabio Bettoni, invece, in un documento del 1293 è citato una “contrata turris stanchae”, che a suo parere si collega direttamente alla contrata Contrastanchae. La torre stanchae era posta vicino alla chiesa di S. Costanzo, abbattuta nel ‘500, posta vicino alla porta di S. Matteo, da considerare la porta Contrastanga più antica nei pressi della chiesa S. Francesco, in direzione S. Eraclio. Lo stemma costituito da tre barre blu in campo giallo, è, di fatto, la stilizzazione di un ponte.
Il signor Maurizio Metelli priore dal 1996, sostiene che il ruolo che ricopre richiede un grande impegno ed è molto faticoso, ma allo stesso tempo regala grande gioia nel vedere l'entusiasmo della gente coinvolta dalla Quintana. Quando si arriva alla vittoria del palio, poi, la soddisfazione è massima (ricordiamo che il rione ha vinto 15 palii).
Il Furente (così è chiamato il cavaliere di questo rione) Gianluca Chicchini si contenderà il palio di giugno in sella a Tiranno, un purosangue inglese che nel corso delle prove ha ottenuto buoni risultati.
Gestire la contrada tenendo insieme giovani e meno giovani richiede un grande impegno che si prolunga per tutto l'arco dell'anno, con programmazioni e incontri. Per di più la cura della scuderia è un dovere metodico, tanto che occuparsi di un rione “è diventato quasi un lavoro” come spiega il priore. Oltre a questo, Metelli sottolinea come ” i costi di gestione si aggirano tra i 60/70mila euro, i vestiti costano un'esagerazione e i cavalli ancor di più”. Col fatto poi, che da qualche anno a questa parte l'appuntamento con la Quintana è raddoppiato (prima esisteva soltanto l'edizione di settembre), l'impegno è diventato doppio. Uno dei fattori che più sembra amareggiare il priore è l'aumentata indifferenza che i folignati provano per la Quintana; si augura per tanto un cambiamento di mentalità dei cittadini e che questi si rendano conto che la manifestazione appartiene a tutti e quindi per tutti deve essere motivo d'orgoglio poiché rappresenta il momento di massima espressività per Foligno.
(Valentina Ballarani)
ARTICOLI CORRELATI, IL VIAGGIO NEI RIONI DELLA QUINTANA DI TUTTOGGI.INFO: L'AMMANNITI – IL GIOTTI – LO SPADA