VERSO LE ELEZIONI: L’IDV E LE PORTE APERTE. MA A VOLTE SONO GIREVOLI, COME I TORNELLI - Tuttoggi.info

VERSO LE ELEZIONI: L’IDV E LE PORTE APERTE. MA A VOLTE SONO GIREVOLI, COME I TORNELLI

Redazione

VERSO LE ELEZIONI: L’IDV E LE PORTE APERTE. MA A VOLTE SONO GIREVOLI, COME I TORNELLI

Sab, 10/01/2009 - 18:03

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di Nando Tomassoni (*)

E' chiaro che l'informazione debba fare il suo mestiere e quindi carpire o ascoltare o ricevere notizie per poi nutrire i lettori che si fanno sempre più vogliosi di sentirsi protagonisti … pur dipendendo dagli altri. Nonostante il proprio silenzio ed il riserbo di fronte ai chiacchiericci, era pertanto inevitabile che anche l'IdV di Spoleto cadesse nel calderone dei “si dice” e del totosindaco. Allora appare altrettanto inevitabile che, chi ha la responsabilità del locale Circolo, debba prendere la parola (o il computer) per precisare o smentire o confermare. Però, se è vero, come è vero, che ognuno deve fare il proprio mestiere, dovrebbe essere altrettanto auspicabile che TUTTI dovremmo dare un contributo per cominciare a togliere, a questa città, il vizio delle polemiche, dei litigi, e delle contrapposizioni; specie quando queste non esistono. Però, ormai la città è questa, e posso farmene solo un cruccio e nulla più. Il suo contributo l'IdV vuole darlo e pertanto fa subito una proposta per un passo avanti, (che poi sarà oggetto anche del Patto Etico che diffonderemo la prossima settimana). La stampa sarà sempre invitata alle riunioni ed agli incontri che si svolgeranno A PORTE APERTE presso la sede dell'IdV.Purtroppo questa volta non l'abbiamo fatto e pertanto ecco che si rendono necessarie le precisazioni all'articolo dell' 8 gennaio ore 23,56. Intanto credo che Boschetti quella sera stesse tranquillo a casa sua perchè in via Giustolo non si è visto. Credo che anche Andreani stesse intento al suo lavoro o alle sue cose, lontano dalla città di Spoleto. Nessuno pertanto ha fatto passi avanti o passi indietro. Andreani non ha mai chiesto alcunchè all'IdV. E quindi non ha mai fatto parte dell'organico dell'IdV. Di lui però abbiamo la considerazione che si può avere nei confronti di chi, senza fare storie, si è allontanato dalla politica per dedicarsi al lavoro ed allo studio e di chi ci ha aiutato a raccogliere le firme per il referendum contro il lodo Alfano. Aggiungiamo solo che lo consideriamo ancora utile alla città. Anzi, oggi, più di ieri, per l'esperienza maturata in materia di Amministrazione degli Enti Locali. Vero è, invece, che il nostro Circolo vede, nell'attuale consigliere comunale, Carlo Calandri, il più autorevole candidato a rappresentare l'Italia dei Valori nella misura in cui vorrà farlo, già fin da ora, in seno al Consiglio Comunale. L'essere già consigliere comunale, gli consente inoltre di qualificarsi come portavoce e come componente degli eletti nell'ambito dell'assemblea umbra.Le promesse o le assicurazioni degli ambienti romani o regionali non hanno motivo di esistere, tanto meno scelte, passi avanti o passi indietro da parte di chicchessia.Infatti, altrettanto vera è l'autonomia del Circolo IdV di Spoleto (come del resto ogni altro Circolo) rispetto agli organismi regionali e provinciali. E, questa non è cosa di poco conto dal momento che, fino ad oggi, e per gli altri partiti, le fortune (ma soprattutto le disgrazie) della città, sono state quasi sempre colpevolmente lasciate agli equilibri decisi a Perugia. L'Idv di Spoleto, almeno fino ad oggi, è legata soltanto alla valorizzazione di un Patto Etico, e, nel rispetto di tale patto, a privilegiare l'alleanza con il PD in quanto strategica per l'IdV e per il PD stesso. Per il resto contano soltanto le decisioni del Circolo che, ripeto, non parteciperà ad alcun accordo segreto, e che, invece, terrà le proprie riunioni ed i propri incontri A PORTE APERTE. Grazie comunque dell'ospitalità e a presto vi faremo avere il Patto Etico ove sono contenute le norme comportamentali che l'idV richiede per far parte di una alleanza o di una coalizione.

(*) presidente Circolo IdV. di Spoleto

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Caro Tomassoni,

giuro che sin dalla prima frase, e non so spiegarmelo, mi è venuta in mente la canzone “Andrea” dell’indimenticato Faber (forse perchè mi colpisce il decennale della scomparsa che ricorre proprio domani). La ricordi? “Andrea s’è perso…e non sa tornare”. Non so se ti sei perso; con ogni probabilità lo sono più io, il ‘perso’, perchè francamente non comprendo dove la Tua voglia andare a parare. E pensare che ho avuto la pazienza di leggerla due volte. Nell’articolo dell’8 scorso (clicca) sono riportate notizie che confermo anche in questa sede e non “chiacchiere, litigi, divisioni, etc.” come vuoi far intendere. Se poi ho sbagliato a riportare la presenza del segretario Boschetti con quella di Aviano Rossi (come mi si conferma da Perugia) chiedo scusa ai diretti interessati e ai lettori. Mai scritto della presenza di Andreani alla vostra ultima riunione, ma forse devi aver confuso il mio articolo con quello di qualcun altro. I nostri lettori non credo siano poi così affamati di pettegolezzi, nè di protagonismo, tantomeno “dipendenti da altri”. Magari vogliono solo una informazione il più corretta e chiara possibile. E questo da fastidio, molto e a molti. Quanto alla descrizione che dai della città, forse ne hai qualche responsabilità più te che il sottoscritto, non fosse che per un fatto anagrafico e di ruoli amministrativi ricoperti (io neanche uno). Non comprendo neanche le 10 righe spese per ‘difendere’ l’ex assessore provinciale Alfredo Andreani, che aveva già avuto modo di commentare il nostro articolo, e le appena 6 righe dedicate, e in politichese, a Calandri che dovrebbe essere la vostra punta di diamante elettorale. Ma neanche il riferimento all’autonomia del Vostro locale Circolo, le ‘porte aperte’ scritto in maiuscolo (non sapevo aveste una sede), la condanna degli incontri segreti, etc. etc.. Insomma, non comprendo. O forse sì, ora mi sembra tutto più chiaro e la memoria mi fa ricordare un’altra canzone, molto più modesta nel testo e nella musica “Anvedi come balla Nando”. Ma sono solo scherzi dei miei neuroni impazziti, non ci far caso, roba di anni fa, quando dirigevo un altro giornale e tu eri in altre faccende affaccendato. Dunque, dove eravamo? Ah, sì: “…il secchio gli disse ‘signore il pozzo è profondo, più fondo del fondo degli occhi della Notte del Pianto’ (Andrea). Lui disse ‘mi basta che sia più profondo di me’…”. Ecco, non mi pare che la Tua mail sia poi così profonda. Cordialmente, Carlo Ceraso


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