I funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Perugia, nell’ambito di una indagine relativa a gasolio di contrabbando proveniente dall’Est Europa e diretto ad un deposito di carburanti umbro, hanno individuato quattrosocietà con sede in altre regioni che, utilizzando illecitamente le agevolazioni riservate agli esportatori abituali, acquistavano ingenti quantità di gasolio evadendo l’IVA.
Dai sopralluoghi effettuati in collaborazione con gli Uffici delle Dogane territorialmente competenti, si è avuta la conferma che le società erano in realtà “cartiere”.
Infatti, si trattava di soggetti giuridici privi di strutture aziendali e di fatto, inesistenti. L’amministrazione delle società era affidata a prestanome nullatenenti e sconosciuti al fisco.
Seguendo lo schema tipico delle frodi fiscali Iva, l’imposta veniva incassata ma non riversata all’Erario. In poco più di un anno, tra il 2014 ed il 2015, sono stati immessi in commercio oltre 75 milioni di litri di carburante con una corrispondente evasione di circa 32 milioni di Iva.
La frode ha consentito anche di applicare prezzi decisamente più bassi con conseguente distorsione del mercato e notevole danno per gli operatori del
settore. I rappresentanti delle società sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria.