Urbani tartufi, l'azienda raddoppia puntando su sostenibilità e dipendenti. E finisce in tv | Foto - Tuttoggi.info

Urbani tartufi, l’azienda raddoppia puntando su sostenibilità e dipendenti. E finisce in tv | Foto

Sara Fratepietro

Urbani tartufi, l’azienda raddoppia puntando su sostenibilità e dipendenti. E finisce in tv | Foto

Sab, 09/03/2024 - 08:57

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L'azienda guarda al futuro con il progetto Sustainable life: nuovo stabilimento con centro congressi, palestra e spazi di condivisione. E lunedì su Rai 2 il docu-reality "Boss in incognito" con Max Giusti

Da una parte ci sono le innovazioni dell’azienda 4.0, dall’altra il puntare sempre più al benessere dei dipendenti, che qui sono considerati come una vera famiglia. È così che alla Urbani tartufi, leader mondiale della commercializzazione dell’esclusivo tubero, si guarda al futuro. Con un progetto appena avviato e che nel giro di un paio di anni porterà a raddoppiare lo stabilimento di Sant’Anatolia di Narco.

Un investimento da 8 milioni di euro, fortemente voluto dalla famiglia Urbani – che porta avanti una storia lunga 170 anni, nata a Scheggino per poi ‘conquistare’ il mondo – seguito in prima persona dall’amministratore delegato Giammarco Urbani e dal direttore generale Andrea Pascolini.

Urbani tartufi, in costruzione un nuovo stabilimento

In programma c’è un nuovo stabilmento – portando la superficie aziendale a 16mila mq – che sarà destinato ai prodotti “lavorati” (mentre l’attuale fabbrica si occuperà soltanto del tartufo “puro”), secondo i cardini dell’industria 4.0, che mira a ottimizzare la produzione aziendale con nuove linee produttive riducendo al minimo gli sprechi (di materia, di tempo), in un’ottica ovviamente green. Ci saranno una riduzione cioè dell’impatto ambientale, dell’inquinamento acustico, una maggiore sostenibilità ambientale anche attraverso l’uso di energie rinnovabili, ma anche spazi verdi esterni da vivere. A caratterizzare la nuova struttura in costruzione saranno vetrate terra-cielo, spazi di condivisione interni ed esterni, un centro congressi e perfino una palestra.

Grande attenzione verrà data – come avviene già ora – infatti ai dipendenti di Urbani tartufi, considerati da sempre una vera e propria famiglia. Come spiega Olga Urbani, presidente del Gruppo industriale familiare fondata dall’avo Costantino nel 1852 e che attualmente ogni anno acquista 250 tonnellate di tartufo per trasformarlo e commercializzarlo in tutto il mondo.

Il progetto “Sustainable life”

“L’uomo e il pianeta al centro è la filosofia che anima il progetto “Sustainable life”, che mette al centro la valorizzazione della persona nel rispetto del contesto ambientale, “secondo una precisa responsabilità morale che deve garantire un equilibrio a tutti coloro che compongono la Urbani in ogni luogo del mondo”. “L’azienda per noi è una famiglia – spiega Olga Urbani, insignita del titolo di cavaliere del lavoro dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – siamo molto legati e questo è un obiettivo che ho voluto realizzare con tutta la mia forza“.

La Urbani tartufi – leader mondiale della commercializzazone del tartufo da ben 170 anni – continua dunque ad innovarsi, guardando al futuro con nuovi progetti che affiancano quelli già esistenti. Dal Museo del tartufo “Paolo Urbani”, voluto da Olga in memoria di suo padre e che raccoglie la storia dell’azienda nata a Scheggino nel 1852, all’Accademia del tartufo, fino a Truffleland, che chiude la filiera produttiva.

“L’idea nasce da una esigenza continua di implementazione, di innovazione e di miglioramento” racconta la presidente del Gruppo Urbani. Che mira a mantenere il primato nel settore, in un contesto internazionale sempre più agguerrito. Dunque si punterà su procedure tutte nuove, personale sempre più qualificato, una grande meccanizzazione che porterà a ridurre gli sprechi. Il progetto di raddoppio dell’azienda che ha sede nel cuore della Valnerina è stato ‘pensato’ un paio di anni fa, con i lavori che sono potuti partire soltanto alla fine del 2023 e che si dovrebbero concludere entro 2 anni. Il nuovo stabilimento prevede 8 linee produttive, dedicate alle salse, gli olii e gli altri prodotti trasformati, mentre negli spazi attuali si lavorerà soltanto il tartufo ‘puro’. Come detto, poi, ci saranno molti altri spazi di ‘condivisione’, interni ed esterni.

Truffleland chiude la filiera di Urbani tartufi

Il nuovo stabilimento produttivo è dunque l’ennesimo passo in avanti del Gruppo Urbani, che sei anni fa ha avviato anche il progetto Truffleland (fortemente voluto da uno dei figli di Olga, Francesco Loreti Urbani) per far fronte alla scarsa produzione di tartufi in Italia ed allo stesso tempo promuovere occupazione, chiudendo la filiera, oltre a mettere in atto un vero e proprio progetto di sostenibilità.

“Piantiamo circa 100mila alberi da tartufo ogni anno, – evidenzia Olga – con benefici per l’ambiente”. Ma anche economici: attraverso la produzione e vendita delle piantine da tartufo micorrizate, con i tuberi che poi vengono acquistati dalla Urbani tartufi, si genera un reddito che è di 10 volte ogni altra coltura. Insomma un’entrata importante, con la tartuficoltura che attira sempre più giovani.

L’azienda protagonista di “Boss in incognito” con Max Giusti

Intanto l’azienda finirà lunedì 11 marzo in tv, alle 21.20 su Rai 2, protagonista del docu-reality condotto da Max Giusti “Boss in incognito”. Sarà un’occasione per entrare nello stabilimento, conoscere i volti e le storie di chi quotidianamente porta avanti – da dirigente e da dipendente – questa importante realtà produttiva. Il direttore generale di Urbani Tartufi, Andrea Pascolini, reso completamente irriconoscibile dalla produzione televisiva, è andato a lavorare in incognito al fianco dei lavoratori dell’azienda, senza che nessuno lo riconoscesse o avesse minimi dubbi. Anche lo stesso Max Giusti camuffato sarà protagonista della trasmissione, che è stata registrata nelle scorse settimane e per la cui messa in onda tutti i dipendenti si ritroveranno insieme.

Un’esperienza formativa per gli stessi imprenditori: Ho versato fiumi di lacrime – rivela Olga Urbani – nel sentire parlare le operaie di noi, senza che loro sapessero, perché ti rendi conto che tante cose non le percepisci. Questa trasmissione mi ha fatto conoscere un lato che non vedevo, anche di me stessa, mi ha dato tanto”.

Nel corso della puntata, Andrea Pascolini, sotto mentite spoglie, incontrerà i suoi dipendenti: Vania gli mostrerà come realizzare il profumato olio al tartufo; con Antonella etichetteranno i pacchi per i clienti internazionali e con un po’ di fantasia viaggeranno per il mondo; con Andrea scoprirà l’arte della caccia al tartufo e insieme prepareranno delle salse innovative; e Maria Chiara gli insegnerà i trucchi del mestiere per selezionare e pulire il tartufo fresco. Ad aiutare il boss nella sua missione in incognito ci sarà Max Giusti che, affiancando Manolita nella sontuosa Accademia Urbani, dovrà cimentarsi nella preparazione di un menù da showcooking. Agli operai, impegnati a lavorare con il loro boss o con Max Giusti (entrambi camuffati), verrà detto che stanno girando “Job Stories”, un nuovo factual che racconta il mondo del lavoro. Solo una volta terminata la settimana di riprese nell’azienda, i lavoratori scopriranno che ad affiancarli ci sono stati il boss o Max Giusti, che sveleranno la loro identità.

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