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Unistrapg “in crisi” / “Delocalizza i costi” / Dottorini interroga Casciari

Redazione

Unistrapg “in crisi” / “Delocalizza i costi” / Dottorini interroga Casciari

Al centro Marco Polo e Turandot / "Regione impegnata a riportare studenti cinesi in città"
Mar, 18/11/2014 - 21:06

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La situazione di difficoltà finanziaria e delle iscrizioni dell’Università per stranieri di Perugia (UnistraPg) e l’ipotesi di spostamento dei corsi di lingua italiana per studenti cinesi verso altre sedi italiane sono state al centro dell’interrogazione a risposta immediata (quesiton time) che il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Idv) ha illustrato questa mattina nell’Aula di Palazzo Cesaroni, sede dell’Assemblea legislativa dell’Umbria. Dottorini ha evidenziato che “recentemente ha suscitato preoccupazione la notizia che l’università per stranieri di Perugia avrebbe stipulato convenzioni con altre associazioni italiane per dirottare i propri studenti cinesi lontano dal capoluogo regionale, questo potrebbe avvenire già dal 2015 consentendo agli studenti che frequentano il corso di lingua italiana del programma ‘Marco Polo’ e ‘Turandot’, di seguire le lezioni in altre strutture convenzionate con l’ateneo perugino e situate a Roma, Firenze e Torino. Un ‘appalto’ esterno che sembra aggravare la situazione di un Ateneo in cui si cerca di far ricadere sul precariato diffuso la responsabilità di un declino costante (perdita di esercizio di oltre 315 mila euro, calo drastico dei trasferimenti da parte del ministero, scarsa efficacia di promozione dell’ateneo) che porta responsabilità di ben altro genere. È singolare che mentre la Regione Umbria volava in Cina, con tanto di rettore al seguito, per promuovere il brand Umbra Academy, allo stesso tempo la Stranieri stava delocalizzando corsi con personale altamente qualificato”.

L’assessore Carla Casciari ha risposto all’interrogazione spiegando che “la Regione Umbria ha indetto, il 23 ottobre, una conferenza stampa (a cui era presente anche il rettore dell’UnistraPg), prima di partire per la Cina per una missione il cui scopo di promuovere un brand di alta formazione che si chiama Umbria Academy (lo abbiamo fatto partecipando al china Export Education a Pechino e Shanghai). In quella occasione erano presenti rappresentanti della Fondazione Italia Cina, di Unitalia (l’agenzia che rappresenta le Università all’estero), dell’UnistraPg, dell’Adisu, dell’Ateneo di Perugia, dei due Conservatori e del Parco 3 A. L’obiettivo era duplice: portare un brand che fosse sostenibile (i corsi di lingua sono il primo approccio non solo naturalmente in Cina) e contribuire al superamento dello stereotipo di Perugia ‘città non sicura’. Il calo degli studenti cinesi, da circa 700 a circa 300, è stato determinato però anche dalla concorrenza di altre università rispetto alla nostra. In questo senso i primi dati sulle iscrizioni al Marco Polo e al Turandot, anche se non ufficiali, sembrano positivi. I contatti con i due consoli a Shanghai e a Chang Ching, ci permetterà di avviare un percorso più solido con la nostra rappresentanza governativa in Cina, di riportare l’Università di Perugia la sede principale di accoglienza di studenti cinesi e di far diventare questi studenti ambasciatori d’Italia e di Perugia nel mondo”.

Nella sua replica, Dottorini si è detto “soddisfatto dell’impegno della Regione. Restiamo preoccupati della situazione che si venuta a creare; sbaglia chi pensa di vendere l’Università per franchising, magari puntando sui precari per distogliere l’attenzione dai veri problemi dell’ateneo, riconducibili a un una gestione accademica incoerente e inadeguata. Dobbiamo capire perché lavoratori a cui il rettore aveva garantito un futuro vengono oggi dipinti come scansafatiche. Si tratta di affermazioni gravissime che non riconoscono l’altissima professionalità di queste figure. Bisogna sgombrare il campo da possibili conflitti d’interessi all’interno della governance dell’UnistraPg e riprendere in modo laico a fare ricerca e a promuovere le qualità della didattica”.

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