E’ Tiziana Bonaceto il nuovo direttore generale dell’Unipg. Una risorsa interna, quella scelta dal consiglio di amministrazione dell’Ateneo perugino, riunitosi venerdì 18 dicembre in seduta pomeridiana. Bonaceto enrerà in servizio a gennaio del 2016, e andrà a sostituire il dimissionario Dante De Paolis, ora al vertice della partecipata Gesenu, e già dirigente del settore Bilancio del Comune di Perugia. Tiziana Bonaceto non è nuova all’Unipg, già dirigente nell’ufficio ripartizione gestione delle risorse finanziarie: contrariamente a quanto previsto nei mesi scorsi, il magnifico rettore Franco Moriconi insieme alla sua squadra scelgono dunque una risorsa interna dello Studium, forse anche nell’ottica del contenimento dei costi.
Tra gli altri punti del giorno inclusi nella convocazione dela Cda di Unipg, c’erano anche “l’approvazione del bilancio unico d’Ateneo di previsione annuale autorizzatorio dell’esercizio 2016 e il bilancio unico d’Ateneo di previsione triennale 2016-2018“, l’offerta normativa con l’apertura dei nuovi corsi per il prossimo anno accademico, i lavori per il riconsolidamento sismico ex-Fiat, l’approvazione del progetto per la Cittadella dello Sport e il piano di utlizzo del fondo per il 2015 per la gestione degli impianti del Cus.
Il bilancio di previsione è dunque stato approvato, nonostante il calo delle risorse sul piatto per via delle decisioni governative con i vecchi tagli di circa 20 milioni di euro, ed una riduzione del 17,5% dei finanziamenti statali a favore dell’università. Nuovi calcoli vanno ora fatti con gli Ffo, i Fondi di finanziamento ordinario, che ad oggi si attestano al -2%. Uno degli elementi principali su cui si basa tale calcolo è legato anche al costo standard per studente, calcolando che quello fuori corso non porta Ffo, anche se fa arrivare denaro nelle casse dell’università pagando le tasse, senza procurare costi aggiuntivi significativi. A pesare dunque è anche il numero degli iscritti: e l’Unipg deve ad oggi smaltire una situazione non facile, memore di un forte calo degli anni successivi. Per far quadrare i conti si può incidere poco sul personale amministrativo, quando l’ateneo è già di fronte al blocco del turn over anche per i ricercatori. Necessaria invece una ripresa per l’offerta formativa, in modo da andare a incidere sui costi più significativi di un ateneo, ossia quelli della docenza, e con la creazione di nuovi corsi per attrarre nuovi studenti. L’obiettivo è dunque quello di intervenire sui corsi di laurea per l’anno accademico 2016/2017, per aspettare nuovi e migliori traguardi, si spera, sui Fondi di finanziamento ordinario a partire dal 2018.
Sconti e premialità – Tra le mura di Palazzo Murena si pensa poi a come attrarre nuovi studenti, con “nuove tecniche di marketing. Come grazie agli sconti per merito, basati sul voto del diploma, sulle immatricolazioni per le lauree triennali e per quelle a ciclo unico; o ancora con gli sconti per i percorsi di eccellenza o del 50% per le iscrizioni alle lauree magistrali di studenti che abbiano conseguito la laurea senza andare fuori corso. Novità infine anche per l’ISEE fino al 30% per gli studenti provenienti dallo stesso nucleo familiare.
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