Sara Minciaroni
Sono solo otto, le regioni promosse a pieni voti nella valutazione 2010 sull'adempimento del mantenimento dell'erogazione dei Lea (livelli essenziali di assistenza) e tra queste spicca l' Umbria. Con la nostra regione anche Emilia Romagna, Toscana, Marche, Veneto, Piemonte, Lombardia e Basilicata.E' quanto emerge dal rapporto pubblicato dal ministero della Salute.
La valutazione e' stata fatte tramite l'uso di un set di indicatori (Griglia Lea) ripartiti tra l'attivita' di assistenza negli ambienti di vita e di lavoro, l'assistenza territoriale e l'assistenza ospedaliera erogate dalle Regioni. E come rileva il Ministero, si osserva ''un'importante variabilita' del mantenimento nell'erogazione dei lea tra regioni meridionali e quelle centro-settentrionali ed in alcuni casi anche all'interno della stessa Regione''.
E' nella prevenzione che l'Umbria registra la sua performance migliore, prima in Italia per gli screenig al seno e tra le migliori per gli screening di primo livello per cervice uterina e colonretto.
Chi risulta adempiente agli indicatori Lea, come appunto è il caso dell'Umbria potrà accedere alla quota premiale delle somme dovute a titolo di finanziamento della quota indistinta del fabbisogno sanitario al netto delle entrate proprie.
Le criticità si registrano ad esempio in Liguria e Abruzzo che sono adempienti con impegno su alcuni indicatori, come i programmi di screening e la riduzione del tasso di ospedalizzazione per la Liguria, e le cure palliative e l'assistenza domiciliare per l'Abruzzo. Critica invece la situazione delle altre Regioni, che poi sono quelle sottoposte ai piani di rientro, cioe' Lazio, Molise, Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. Valle d'Aosta, le due province autonome di Bolzano e Trento, il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna sono state invece escluse dalla rilevazione del 2010. Valori bassi sono stati totalizzati anche sui costi dell'assistenza farmaceutica territoriale e nel numero di anziani seguiti con assistenza domiciliare integrata.
Uno dei punti su cui le regioni hanno mostrato piu' difficolta' e' stato quello della vaccinazione influenzale negli anziani, dove solo Puglia e Molise hanno superato la soglia del 70%.