Umbria, allarme per i casi di overdose | Regione maglia nera in Italia - Tuttoggi.info

Umbria, allarme per i casi di overdose | Regione maglia nera in Italia

Sara Fratepietro

Umbria, allarme per i casi di overdose | Regione maglia nera in Italia

Quasi 30 casi di overdose, tra decessi, ricoveri ed episodi sospetti in Umbria dall’inizio dell’anno | Tasso altissimo in rapporto alla popolazione | Leonelli chiede audizione prefetti Perugia e Terni
Lun, 06/08/2018 - 18:16

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Venticinque casi di overdose, in 10 casi mortali, oltre a 4 morti sospette in Umbria dall’inizio del 2018. È il drammatico quadro che arriva da GeOverdose, portale che monitora i decessi per droga in Italia anche in rapporto alla popolazione. Il cuore verde d’Italia guadagna la maglia nera proprio sulla percentuale di casi di overdose rispetto agli abitanti con un indice di ben 25,3 decessi per milione di abitanti. Nessuna regione in Italia ha numeri relativi così alti in poco più di 7 mesi.

In numeri assoluti, la situazione più delicata è quella delle Marche, con 10 decessi e 35 ricoveri per overdose, che però, in rapporto alla popolazione rappresentano un tasso di 10,4. Una grande regione come la Lombardia vede il rapporto tra decessi e milione di abitanti pari a 3,3, con 17 decessi e 13 ricoveri; il tasso del Lazio è 2,6,m con “appena” 7 decessi ed un ricovero per overdose. Altre regioni con dati significativi sono la Liguria (10,6 decessi per milione di abitanti, con 10 morti e 5 ricoveri) e la Sardegna (10,1 decessi/milione di abitanti, con 11 morti e 2 ricoveri). Tutti dati riferiti dall’inizio del 2018 ad oggi.

L’Umbria, insomma, rappresenta una situazione veramente allarmante. Ben 12 gli episodi registrati a Terni, 9 a Perugia, mentre il resto riguarda altri casi in provincia, tra morti e chi, invece, è stato salvato dall’overdose. In particolare 2 casi si sono verificati a Trevi, dove a morire erano stati due amici nelle rispettive abitazioni, 1 a Foligno, 1 a Spoleto, 1 a Gubbio, 1 a Tuoro sul Trasimeno, 1 a Orvieto ed 1 ad Acquasparta.

Stando al portale GeOverdose, l’età media delle persone coinvolte in Umbria è di 39 anni, in 26 casi uomini ed in 3 casi donne, di cui 23 italiani e 6 stranieri. Secondo i dati, delle persone in overdose, 18 erano soli e 5 in compagnia, 21 al chiuso e 6 all’aperto; nei restanti casi non è stato possibile determinare i dettagli. Per 23 casi l’overdose è stata di eroina, 2 casi di speedball e 1 di ketamina mentre in 2 casi il tipo di sostanza stupefacente non è stata determinata.

Vista la grave situazione, il presidente della Commissione di inchiesta contro le infiltrazioni mafiose di Palazzo Cesaroni, Giacomo Leonelli (Pd) ha chiesto un incontro con i Prefetti di Perugia e di Terni per fare il punto della situazione.  “Ho protocollato questa mattina – spiega  – una richiesta di audizione in Commissione d’inchiesta analisi e studi su criminalità organizzata, infiltrazioni mafiose, tossico-dipendenze, sicurezza e qualità della vita della Regione Umbria dei prefetti di Perugia e Terni per un confronto, necessario e urgente, sui dati allarmanti emersi dall’indagine GeOverdose sui primi sei mesi dell’anno 2018, che vedono la nostra regione quella con il tasso di mortalità per droga più elevato tra le regioni italiane”.

“In molti, dietro semplici slogan, facili solo ad allietare le pance dell’elettorato, – prosegue Leonelli – pensavano che il problema dell’uso di droghe fosse in questi ultimi anni risolto, a cominciare dalla città di Perugia nella quale questi temi sono stati al centro di una forte campagna elettorale del centrodestra nel 2014: i dati di oggi invece ci dicono che non è cosi e che è fin troppo facile nascondere la testa sotto la sabbia  come se un semplice cambio di maggioranza politica avesse risolto il problema. Siamo di fronte a una situazione preoccupante – conclude Leonelli – a cui tutte le istituzioni, ciascuna per quota parte, a cominciare da chi ha competenze sulla sicurezza e, quindi, in primis Governo e Comuni, devono fare fronte con determinazione. È evidente che sin dalle prossime ore saremo al lavoro affinché le tossicodipendenze non ci regalino ancora tristi primati e perché a livello sociale, prima di tutto, si possano attivare tutti gli strumenti utili a contestare il disagio, soprattutto per i più giovani”.

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