Trasimeno, arrivate 207 tartarughe da Ravenna: guarda la schiusa dei piccoli, Foto e Video - Tuttoggi.info

Trasimeno, arrivate 207 tartarughe da Ravenna: guarda la schiusa dei piccoli, Foto e Video

Redazione

Trasimeno, arrivate 207 tartarughe da Ravenna: guarda la schiusa dei piccoli, Foto e Video

Sab, 05/11/2011 - 09:30

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Alessia Chiriatti

Sono arrivate ieri mattina direttamente da Ravenna 207 esemplari di tartarughe di varie specie che saranno ospitate nel Centro Ittiologico Sant’Arcangelo, vicino a Magione. Accolte nelle apposite vasche, le testuggini hanno adesso un nuovo habitat a loro più appropriato. Il Centro di Magione è infatti l’unico luogo in Italia, ed uno dei pochi in Europa, in grado di ospitare un numero così elevato di testuggini, ma anche attrezzato per seguire tutte le fasi della loro vita, dalla nascita allo sviluppo. Un vero e proprio evento che Tuttoggi.info ha voluto seguire direttamente.

Il paradiso – Le tartarughe che popolano il parco ittiologico sono tutte di specie esotiche, abbandonate o portate al Centro da privati. Nato nel 1985 come consorzio, il sito è stato poi acquisito dalla Provincia di Perugia. Dal 1986, ne è responsabile il Dottor Mauro Natali. Per lui, come per tutti gli addetti ai lavori nel centro, è fondamentale difendere le specie dalla commercializzazione e dalla detenzione non solo illegale, ma molto spesso errata delle tartarughe. È questo infatti uno degli scopi principali del Centro: proteggere l’ecosistema dalle possibili alterazioni, causate dall’immissione, casuale o meno, nella catena animale, di esemplari provenienti da altre regioni del pianeta. Esattamente quello che accadeva un anno fa a Pian Di Massiano, nella zona antistante al laghetto, dove le tartarughe cacciavano gli anatroccoli causando danni all’avifauna locale. Proprio per questo, il centro aveva costruito le cosiddette “TartaTrap”, un nome coniato dallo stesso Dott. Natali, sulla scia delle tecniche americane, grazie alle quali le testuggini venivano catturate e poi condotte a Sant’Arcangelo. L’allevamento di Magione è nato un po’ per caso: il centro, infatti, ha come principale obiettivo quello di trattare la popolazione ittica tipica del Lago Trasimeno, che sta risentendo molto delle infiltrazioni di nuovi esemplari di pesci. Le tipicità di questo sito sono i lucci, le carpe e le tinche. In particolare, è proprio per l’attività dedicata ai lucci che il centro si distingue in Italia. Un’eccellenza raggiunta dopo il lavoro di diversi anni, che ha condotto le acque del Trasimeno al ripopolamento naturale. Il centro è inoltre in espansione: infatti verrà presto costruita una appasoita vasca che potrà essere visitata anche dalle scolaresche. La struttura investe inoltre nella filiera di San Feliciano, con la Cooperativa del Lago Trasimeno, per la commercializzazione del pesce del lago.

La schiusa delle uova – Il Dottor Tony John Ruggiero, veterinario del centro, ha ritrovato ieri mattina una decina di piccoli esemplari di tartarughe nella collinetta di sabbia situata nei pressi di una delle vasche, utile per la cova delle madri e per la schiusa delle uova. La nascita di così tanti piccoli di tartarughe esotiche (ad oggi se ne contano una quarantina) è stata favorita dalle alte temperature di settembre, che hanno raggiunto anche i trenta gradi, clima ottimale per le testuggini originarie della Florida. Tuttoggi.info ha avuto la possibilità di seguire questo momento come dimostra il fotoservizio e il video. Dopo il ritrovamento, le tartarughine sono state condotte nella nursery, un locale riscaldato tra i 27 ed i 30 gradi, dove sono sistemate, insieme alle altre “neonate”, nelle vasche adatte al primo sviluppo. Il locale funge anche da infermeria. Tra le altre graziose 'ospiti' c'è infatti anche una testuggine che presenta dei problemi respiratori.

Un ecosistema da proteggere – Ciò che non va dimenticato è il reale problema legato alla presenza di tartarughe in Umbria: sono infatti esemplari statunitensi, il cui habitat naturale non può essere caratterizzato dalle rigide temperature del nostro territorio. È già dunque di per sé una forzatura avere in Italia questo tipo di tartarughe, che giungono qui attraverso una commercializzazione illegale, spesso spietata. Da qualche tempo, grazie a recenti accordi internazionali, la specie delle tartarughe Elegans non è né commercializzabile proprio per il pericolo che questo animale può rappresentare per l’ecosistema. Nonostante gli sforzi per regolare il mercato, l’esistenza di un grande numero di varietà di specie consente a commercianti senza scrupoli (spesso si tratta di vere e proprie organizzazioni criminali) di importare nuovi esemplari eludendo così la vigente legislazione.

Foto e Video di Stefano Dottori

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