I Carabinieri della Stazione di Todi, dopo mesi d’indagini e ricerche, hanno “arrestato” il responsabile di una rapina aggravata che si era reso latitante.
I fatti risalgono allo scorso gennaio- Uno straniero, armato di forbici, entrato all’interno di una trattoria di Todi ha rapinato del portafogli il titolare. Il malvivente, mentre tentava di allontanarsi con il bottino, è stato bloccato dalla suo stessa vittima ma per non farsi fermare il rapinatore ha alzato le mani. In soccorso della vittima correva il padre, un’ottantottenne, che però veniva sopraffatto dallo straniero, che lo scaraventava a terra. Quest’ultimo riusciva, quindi, a fuggire a bordo di un ciclomotore che veniva intercettato da una pattuglia dei Carabinieri. Alla vista dei militari, il rapinatore ha abbandonato il ciclomotore ed è scappato all’interno di un’area boschiva, facendo perdere le proprie tracce. Nel frattempo, l’anziano padre del ristoratore, in conseguenza della caduta causatagli del malvivente, ricorreva alle cure dei sanitari dell’Ospedale di Pantalla che lo riscontravano affetto da una frattura di una costa, giudicandolo guaribile in giorni 30.
I Carabinieri della Stazione di Todi- Hanno immediatamente, avviato le indagini del caso e, grazie alla descrizione fornita dalle vittime nonché alla conoscenza della comunità straniera presente sul territorio, riuscivano ad identificare l’autore della rapina in un cittadino marocchino di 31 anni, clandestino, già arrestato in passato per violazione alle norme di materia di immigrazione. Le ricerche del marocchino, che si era dato alla macchia, venivano estese su tutto il territorio nazionale. Lo scorso 10 settembre, questi veniva nuovamente localizzato in una zona boschiva di Casemasce (Todi) dove, però, riusciva nuovamente a sfuggire.
La latitanza del marocchino è terminata due giorni fa, quando i Carabinieri della Stazione di Todi, in considerazione dei gravi elementi raccolti a suo carico, lo hanno sottoposto a fermo di indiziato dei delitti di rapina aggravata, lesioni personali gravi e porto ingiustificato di arma. Il fermato è stato associato presso il Carcere di Perugia e nella mattinata odierna veniva interrogato dal GIP del Tribunale di Perugia che convalidava il fermo e disponeva la custodia cautelare in carcere.