Terremoto Regionali, ex segretario Pd boccia candidatura Cintioli “Cardarelli serva da lezione” - Tuttoggi.info

Terremoto Regionali, ex segretario Pd boccia candidatura Cintioli “Cardarelli serva da lezione”

Redazione

Terremoto Regionali, ex segretario Pd boccia candidatura Cintioli “Cardarelli serva da lezione”

Lettera aperta di Andrea Bartocci: “la proposta di un anno fa è ancora attuale, miope chi la fece cadere”
Mar, 10/03/2015 - 20:22

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C’è una novità, a dir poco clamorosa, sulla notizia, anticipata nell’edizione odierna di TuttOggi, della quasi certa candidatura di Giancarlo Cintioli alle prossime elezioni regionali: una parte dello stesso piddì spoletino non è infatti d’accordo con la scelta che nelle ultime ore si starebbe concretizzando nelle segrete stanze del partito, anche se i segretari Leonelli e Loretoni nel primo pomeriggio avevano tenuto a precisare che sul nome non c’è ancora nulla di certo. A squarciare il silenzio è la “lettera aperta” diramata poco fa dall’ex segretario del Pd spoletino e membro della direzione comunale Andrea Bartocci (nella foto a destra con il segretario provinciale Dante Andrea Rossi) che chiama in causa, seppur in politichese, proprio Cintioli e il clamoroso errore commesso alle ultime amministrative quando sbatté la porta in faccia a Fabrizio Cardarelli, proposto quale sindaco dalla lista civica Rinnovamento. Una intesa, a detta dei bene informati, che Bartocci e Rossi avrebbero chiuso di lì a poche ore ma che fu stoppata la mattina stessa da Cintioli al termine di una visita fatta a Cardarelli e all’avvocato Finocchi.  Un retroscena di cui si era finora scritto senza conferme ufficiali, che sembrano invece arrivare oggi, a nove mesi dalla sonora sconfitta delle urne che registrò il trionfo del candidato delle liste ‘civiche’.

La proposta ‘oltre’ – Bartocci, che ha condiviso il documento con una decina di membri dell’assemblea cittadina, torna così a proporre che le “forze migliori della città” si ritrovino in un “coraggioso progetto di rilancio, fuori degli schemi tradizionali ‘centrodestra-centrosinistra’”. Un nome condiviso, magari da inserire nella lista civica che supporterà la presidente Catiuscia Marini, per pacificare definitivamente la città e tornare a guadagnare un ruolo importante sullo scacchiere regionale. Per Bartocci & Co. è l’unica strada e lo scrive a chiare note non risparmiando critiche neanche alla stessa opposizione alla Giunta Cardarelli, ovvero agli stessi consiglieri comunali del piddì. Insomma un documento destinato a scatenare un vero terremoto politico che però potrebbe trovare qualche punto di convergenza con i rappresentanti delle liste civiche che sorreggono l’attuale sindaco e che, in questi primi mesi di legislatura, hanno lanciato più di un segnale a palazzo Donini. L’ex segretario nella nota evidenzia i problemi che attanagliano la città scrivendo una sorta di programma elettorale, quasi a ‘invitare’ la controparte a dire la propria in merito: dalle grandi sfide per l’attribuzione di risorse europee per sviluppo economico, infrastrutture, reti di comunicazione, ambiente, sanità e servizi sociali alla partita dei treni per i pendolari, il raddoppio ferroviario, la Tre Valli e il piano dei rifiuti.

La nota – leggiamo il documento firmato da Bartocci: “Le prossime elezioni regionali ripropongono con forza la questione della rappresentanza di Spoleto nelle istituzioni dell’Umbria. Non è una questione nuova, si presenta però in un contesto cittadino degradato e di grande sofferenza sociale ed economica. Più che mai, quindi, dobbiamo agire affinché la nostra Città sia protagonista nei processi decisionali, che non sia più “terra di conquista” per chiunque e che abbia una voce in Regione. Infatti, scomparse di fatto le province e con i comuni alle prese con un drammatico taglio dei bilanci, la Regione sarà sempre più strategica nellattribuzione delle risorse, in primis comunitarie. La Regione sarà l’Istituzione dove si decideranno le grandi partite che segneranno lo sviluppo oppure il declino dei territori: quelle dello sviluppo economico, delle infrastrutture, delle reti di comunicazione, dell’ambiente, della sanità e dei servizi alla persona, della lotta alle povertà ed alla sofferenza sociale. Soffriamo di un processo di impoverimento industriale lungo decenni al quale non si è sostituita la sempre invocata e mai concretizzata vocazione turistico-culturale. È indispensabile agire affinché aziende valide ottengano commesse perse per ritardi burocratici o procedurali. È altrettanto indispensabile inserire una volta per tutte la città nel circuito turistico regionale. Sappiamo inoltre quanto il ritardo infrastrutturale pesi negativamente sia nei flussi turistici che in quelli dei beni e dei lavoratori. Le cosiddette “frecce” sono competenza di Trenitalia, ma i treni locali rientrano nei contratti di servizio regionali. Dobbiamo tutelare i pendolari che vanno o vengono per ragioni di studio e lavoro con collegamenti su ferrovia frequenti, puntuali e confortevoli. Si giunga al completamento del raddoppio ferroviario e si decida finalmente se costruire la Tre Valli (non nel 2024) o riqualificare la Flaminia nel tratto Spoleto-Terni. Una questione enorme tocca direttamente Spoleto ed è la chiusura del ciclo dei rifiuti. Riteniamo innanzitutto che vada portato a compimento il progetto di estensione della raccolta porta a porta, ma a valle di tutto va affrontato il problema discarica. Non esistono soluzioni magiche, ma esiste il problema di una porzione di territorio che per 25 anni ha “sofferto” ed è stato di fatto sottratto alla comunità. Questa sofferenza va risarcita ed il territorio restituito agli abitanti. Occorre costruire una rete di servizi che garantiscano le persone in tutte le fasi della loro vita, che presentano ciascuna problemi diversi, di salute, di istruzione, di lavoro e di inclusione sociale”.

Poi inizia l’affondo: “La città – ricorda Bartocci – storicamente ha sempre preferito dividersi, puntare sugli orticelli e garantire piccole rendite di posizione di questo o quel gruppo di sottogoverno, piuttosto che unire forze, energie, idee e proposte su di un progetto di difesa degli interessi di Spoleto. Non tutti, in verità, agiscono in questo modo”.

E il ‘no’ alla candidatura di Cintioli, che nel testo non viene mai citato: “Già un anno fa, in occasione della definizione delle candidature a sindaco, proposi di unire le forze migliori della città, in un coraggioso progetto di rilancio, fuori degli schemi tradizionali “centrodestra-centrosinistra”. Quella proposta fu lasciata cadere per miopia, della quale vediamo oggi gli effetti: la Città è sempre più fragile, l’Amministrazione incontra difficoltà nel governare i processi decisionali e l’opposizione è poco incisiva. Ritengo che la proposta di un anno fa sia ancora attuale e necessaria. Credo che vada rilanciata in un’ottica complessiva, che veda da un lato l’identificazione di una candidatura “della città” alle elezioni regionali e dell’altro la ridefinizione degli assetti politici locali. Il tempo delle decisioni è arrivato, non si può né rimandare né correre il rischio di perdere una occasione irripetibile”.

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