di Carlo Vantaggioli
Stavolta al piddì spoletino l’avrebbero combinata grossa. Tanto da provocare una spaccatura senza precedenti fra le due anime che compongono il partito di Veltroni. Il condizionale è d’obbligo perchè non vi è al momento alcuna presa di posizione ufficiale nè del partito, nè degli esponenti di punta. Tutto ruota intorno al sondaggio politico lanciato in città nei giorni scorsi ed oggetto ieri di una querelle in consiglio comunale con il centrodestra che chiedeva di sapere se fosse stato pagato con fondi pubblici. A commissionarlo, è notizia di poco fa, è stato il vertice locale del partito di Veltroni per tastare il polso all’elettorato spoletino in vista delle prossime elezioni amministrative. Nessun coinvolgimento dunque del Comune, come aveva fra l’altro confermato ieri la Giunta. Fin qui nulla di strano, se non fosse…
Se non fosse che i margheritini non erano stati messi al corrente di questo sondaggio. Immaginarsi cosa è successo quando Libori & Co. l’hanno scoperto, loro che, a metà settembre, si erano detti in linea di principio contrari ad un sondaggio e comunque di voler valutare insieme ai diessini le domande da sottoporre ai cittadini.
Insomma, un vero e proprio “tradimento” destinato a creare non poche tensioni all’interno del coordinamento. Le prime reazioni non si son fatte attendere. Prima fra tutti quella dell’onorevole Giampiero Bocci che avrebbe dato l’ordine ai suoi di disertare tutte le prossime iniziative del Pd.
I risultati del sondaggio comunque non sono ancora noti. La società incaricata starebbe concludendone l’analisi per poi stilare un dettagliato report da consegnare al segretario cittadino Andrea Rossi.
Nel frattempo però si ha notizia di un secondo sondaggio, lanciato dal Pd nazionale, che avrebbe interessato centinaia di spoletini. Le domande qui sarebbero state di natura più generale. Alcuni degli intervistati hanno chiesto agli stessi intervistatori quali risultati si fossero fin qui registrati. Due i dati trapelati, in attesa di conferme ufficiali. Il “Brunini 2”, a differenza del primo mandato, registrerebbe un calo di consensi fra gli spoletini. Gli intervistati avrebbero poi manifestato il desiderio di assistere ad un ricambio della politica cittadina.
Di più non è dato sapere. In attesa che il Pd ufficializzi i dati. Se mai lo farà. Di sicuro c’è da fare un rammendo, c’è da ricucire uno strappo di vaste proporzioni
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