Terremoto, fronte comune per l'economia di Spoleto | Polemiche sullo scientifico - Tuttoggi.info

Terremoto, fronte comune per l’economia di Spoleto | Polemiche sullo scientifico

Sara Fratepietro

Terremoto, fronte comune per l’economia di Spoleto | Polemiche sullo scientifico

Conferenza dei capigruppo e associazioni di categoria al lavoro per un documento condiviso | Oggi incontro dei genitori sulla scuola superiore
Mer, 16/11/2016 - 11:10

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Interventi immediati, ma anche strutturali più a lungo termine, per la viabilità, spostamento dei termini di pagamento della Tari, creare un asse con Norcia offrendo locali ed iniziative. Sono queste le linee di intervento indicate dalle associazioni di categoria e dai consiglieri comunali di Spoleto, che ieri si sono incontrati nella sede della Comunità montana per redigere un documento condiviso per fare fronte comune per salvaguardare l’economia del territorio, messa a dura prova dal terremoto.

Le limitazioni per Spoleto sull’inserimento del cratere

L’incontro si è tenuto all’indomani della notizia dell’inserimento di Spoleto nel cratere del terremoto. L’atto firmato dal commissario straordinario Vasco Errani, che inserisce 68 nuovi Comuni oltre ai 62 già previsti dal decreto legge 189, passerà nelle prossime ore al vaglio del Consiglio dei Ministri prima di essere quindi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Spoleto è l’unica città umbra a rientrare nel nuovo cratere, ma con alcune limitazioni insieme alle città di Teramo, Rieti, Ascoli Piceno e Macerata. “Fermo restando anche per questi Comuni l’applicazione delle misure di cui all’articolo 44 del D.l. 189/2016, – scrive Errani – le misure a sostegno del reddito dei lavoratori, quelle in materia fiscale e contributiva del Titolo IV dello stesso D.l. saranno invece riconosciute esclusivamente in favore dei soggetti effettivamente danneggiati che comprovino il danno subito mediante adeguata documentazione”.

Le proposte di imprenditori, artigiani e agricoltori

Mentre nelle prossime ore verrà materialmente redatto un documento comune, le associazioni di commercianti, imprenditori, artigiani ed agricoltori hanno messo sul tavolo le loro proposte e le loro preoccupazioni. Ad osservare che la situazione di crisi economica è grave nel territorio di Spoleto già da tempo, e che il terremoto ha dato il colpo di grazia, è stato Stelvio Gauzzi (Confartigianato). Che ha proposto di spostare il pagamento della Tari di qualche mese, seguendo l’esempio di Foligno che ha fissato la scadenza per febbraio. Tra le idee anche quella – già emersa nei giorni scorsi in consiglio comunale – di realizzare un polo unico scolastico, seguendo sempre l’esempio di Foligno. Dove però, ha osservato il presidente del consiglio comunale Giampiero Panfili, c’era già un progetto già finanziato di 5 milioni di euro in passato che ora viene riproposto.

A fare un quadro della situazione come “doppio cittadino” di Spoleto e Norcia è stato Giovanni Angelini Paroli (Confagricoltura). “Al momento Norcia – ha osservato – ha bisogno di uno sbocco economico, che deve essere di tipo commerciale. In questa ottica il visionario ‘treno’ Spoleto-Norcia può essere ripristinato con semplici misure: si tratta ad esempio di dare spazi ad aziende nursine, offrire loro piazze, eventi, locali. Poter offrire un braccio alle aziende nursine non risolve i problemi, ma si trova un respiro per entrambi.

Priorità ai collegamenti stradali 

Il problema delle strade è stato invece sottolineato da Laura Tulli (Confindustria). “Come sezione di Confindustria – ha ricordato – siamo rappresentativi sia di Spoleto che della Valnerina, ed abbiamo danni, come è ovvio che sia, prevalentemente in quest’ultimo territorio. Parlando in termini di probabile delocalizzazione di molte aziende che ci sono attualmente a Norcia e dintorni e l’esigenza di continuare le loro produzioni in zone non legate all’area industriale di Norcia, perché le tempistiche le conosciamo tutti, credo che un intervento prioritario sia per loro che per noi sia il ripristino della viabilità. Senza di esso il 90% delle iniziative che noi pensiamo di mettere in piedi sono inattuabili”. Poi gli esempi concreti delle difficoltà per raggiungere la Valnerina, con i lavori a Piedipaterno, ma anche per raggiungere Visso, passando da Sellano attraverso una strada che ad un certo punto diventa una mulattiera, e la situazione ben nota per arrivare a Norcia e Cascia attraverso Rocchetta. Qualcosa si sta muovendo fortunatamente per riaprire la Tre Valli tra Borgo Cerreto e Serravalle, ma problemi rimarranno a lungo nel tratto di confine tra Umbria e Marche.

Il terremoto, però, è stato osservato durante l’incontro anche da altre persone, può essere l’occasione per chiedere di risolvere le criticità esistenti sul fronte infrastrutturale, strade ma anche ferrovie. Di sicuro occorre migliorare il collegamento tra Spoleto e Orte, o con il completamento della Tre Valli verso Acquasparta o con la variante della Flaminia di cui si parla da qualche anno. E sul tema del legame con il Ternano, è intervenuto anche Tommaso Barbanera (Confcommercio). “Perché – si è chiesto – non siamo stati inseriti anche noi nell’area depressa Terni – Narni, visto che dal 1981 facciamo parte dell’area Spoleto – Terni – Narni?“. Barbanera è poi tornato a chiedere con forza che a Spoleto vengano applicate le misure economiche previste per gli altri Comuni del cratere, come la sospensione dei tributi.

Polemica sul liceo scientifico, oggi incontro a Villa Redenta

Se la situazione economica di Spoleto preoccupa le varie categorie economiche, tra la popolazione rimane alta la preoccupazione in merito alle scuole. Il sindaco lunedì in consiglio comunale ha chiarito la situazione dei plessi comunali, al centro in alcuni casi di lavori prima della loro riapertura. Ma rimane il nodo del liceo scientifico, attualmente ospitato nelle sedi di piazza Carducci (liceo classico) e piazza Moretti (liceo delle scienze umane). I genitori si sono costituiti in comitato per chiedere chiarezza sullo stato dell’edificio di proprietà della Provincia di Perugia. Il primo cittadino, che della scuola è anche insegnante, ha spiegato che i tecnici della Dicomac dopo il loro sopralluogo hanno certificato che la scuola è agibile. Ma si è deciso comunque di effettuare dei piccoli interventi prima della riapertura. Lunedì pomeriggio il sindaco Cardarelli ha voluto comunque incontrare i genitori degli studenti dello Scientifico. Queste le richieste avanzate da loro:

  • Collocazione immediata temporanea degli studenti del Liceo Scientifico A. Volta in un edificio adeguato alla pericolosità sismica di Spoleto (fascia 1);
  • Presentazione della certificazione di vulnerabilità sismica del Liceo Scientifico A. Volta con lo scopo di rendere noto i rischi dell’immobile;
  • Collocazione definitiva degli studenti del Liceo in idonea struttura con vulnerabilità sismica adeguata in fascia 1;
  • Normalizzazione degli orari delle lezioni per superare i disagi didattici, logistici e sociali.

Sono state inoltre esposte le criticità emerse sull’immobile del Liceo Scientifico: incongruità della scheda Aedes e mancanza di presentazione del certificato di vulnerabilità sismica. “Abbiamo riscontrato – evidenzia il comitato – la disponibilità dell’amministrazione comunale nel trovare delle soluzioni condivise sia immediate che e a breve termine. Visto però che la proprietà è la gestione dell’immobile è a carico della provincia si ritiene fondamentale l’incontro programmato presso Villa Redenta di Mercoledì 16 Novembre alle 15,30″.

Tra l’altro, la situazione è cambiata nel giro di poche ore: la scuola è definita come altamente vulnerabile e non riaprirà. A fare chiarezza sarà quindi l’incontro di oggi pomeriggio a Villa Redenta alla presenza dell’ingegner Rapicetta della Provincia di Perugia. Ma alcune informazioni sono state anticipate ieri durante un nuovo incontro tra il comitato e l’amministrazione comunale.

Il Comitato – si legge in una nota – comunica che in serata ha incontrato il Sindaco che ha confermato ufficialmente l’ordinanza, come da noi anticipato, della non riapertura del Liceo a causa di un documento che a quanto pare la Provincia “aveva dimenticato” di rendere noto, cioè l’alta vulnerabilità sismica del Liceo. Ora ci preme precisare, onde evitare inutili commenti, anche se dettati da giuste preoccupazioni, che il Comitato formatosi spontaneamente da una riunione di genitori preoccupati è nato ponendosi questo obbiettivo: una scuola sicura (pensarci prima per non pentirsi poi). 

Dalle informazioni emerse, fornite da molti di voi, c’era qualcosa che non quadrava tra quello che ci veniva comunicato e quello che era in realtà. Detto ciò è nato immediatamente un altro problema, quello dei turni pomeridiani, come avevamo scritto nei comunicati precedenti: normalizzazione degli orari delle lezioni per superare i disagi didattici, logistici e sociali. Anche qui siamo intervenuti con la dirigenza scolastica, che viste le nostre pressioni e resasi conto dell’enorme problema, si è resa disponibile a trovare delle soluzioni condivise e immediate anche in collaborazione con il Sindaco. Ci sembra di poter affermare che il Comitato insieme a Voi qualche risultato lo abbia ottenuto, certo, l’emergenza non è terminata, anzi, è appena iniziata”.

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