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Terni ricorre al Tar Lazio contro il Governo | Lattanzi “Bilanci illegittimi. Province in crisi”

Redazione

Terni ricorre al Tar Lazio contro il Governo | Lattanzi “Bilanci illegittimi. Province in crisi”

A Roma l'assemblea nazionale dei presidenti di provincia sancisce la frattura con il Governo
Gio, 16/02/2017 - 18:48

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“Il governo fermi i tagli e preveda al più presto risorse adeguate per far funzionare le Province e garantire i servizi” – è l’appello del  presidente della Provincia di Terni Giampiero Lattanzi commentando l’esito dell’assemblea nazionale dei presidenti di Provincia svoltasi oggi a Roma, alla quale ha partecipato. “Come Provincia di Terni – aggiunge – siamo perfettamente in linea con quanto dichiarato oggi dal presidente dell’Upi nazionale Variati a proposito dei tagli ai bilanci che per noi sono illegittimi.

Tanto è veroricorda Lattanziche, a proposito di quelli 2016 previsti nel decreto legge e nei successivi decreti ministeriali, abbiamo presentato ricorso al Tar del Lazio sostenendone l’incostituzionalità. Nel ricorso diciamo che i tagli hanno impedito alla Provincia l’espletamento delle funzioni fondamentali e quindi l’erogazione dei servizi al cittadino. Non essendo stata approvata con il recente referendum la riforma costituzionale, tali tagli risultano oggi ancor di più ingiustificati”. Dal governo non sono arrivati atti concreti e in questa situazione si va verso l’inevitabile paralisi di ogni prestazione al cittadino. Dalle strade alle scuole, fino ai controlli sul territorio e ai servizi ai Comuni, che sono ormai a regime, si sta andando inesorabilmente verso la paralisi.

Non ce la possiamo fare ad approvare i bilanci, i 650 milioni in meno previsti per quest’anno, poi, rischiano seriamente di essere il colpo di grazia. La riforma delle Province avviata con la legge Delrio osserva ancora il presidentenecessita di una revisione per via della bocciatura della proposta di riforma costituzionale. Con la vittoria del NO infatti le Province mantengono il ruolo di enti di area vasta con funzioni fondamentali su scuole, viabilità, trasporti e supporto ai Comuni.

Non si tratta quindi di cancellare la legge ma, anzi di darle le gambe al più presto aggiornandola. Senza risorse però questo non è possibile. Non stiamo difendendo poltrone, nessun amministratore percepisce un centesimo, stiamo difendendo servizi e diritti fondamentali. Con la Regione Umbria inoltreconclude Lattanzi si è avviato nei giorni scorsi un importante percorso per ridefinire le funzioni delle due Province umbre a fronte della mutata situazione post referendum”.

“Se entro fine febbraio il governo non dovesse varare un decreto ad hoc prevedendo le risorse necessarie per erogare i servizi ai cittadini, le Province faranno degli esposti cautelativi a tutte le procure della Repubblica”. Questa è la posizione del presidente dell’Upi nazionale Achille Variati resa nota stamattina in occasione dell’assemblea nazionale dei presidenti delle Province. “Siamo pronti – ha avvertito Variati – anche a piantare una tenda di fronte a una sede istituzionale e da lì non ci muoveremo fino a quando non avremo una risposta”. Variati ha ricordato anche che “agli enti mancano i 650 milioni per l’azzeramento del taglio nell’ambito del cosiddetto ‘fondone’, per il quale abbiamo chiesto espressamente un dpcm, e altri 600-650 milioni aggiuntivi, da erogare con un decreto, come cash. Da ora in poi – ha aggiunto – ci comporteremo da combattenti”.

Le Province – ha puntualizzato Variati – non mettono sul banco degli imputati la legge Delrio che ha consegnato i livelli istituzionali dei nostri enti nelle mani dei sindaci. Al contrario ce la prendiamo con le finanziarie 2015 e 2016 che hanno tagliato le risorse per la manutenzione delle strade, per gli interventi sulle scuole e per agire contro i dissesti idrogeologici. Da parte della politica – ha poi stigmatizzato – c’è stata una sottovalutazione delle conseguenze per i tagli.

Decisione presa peraltro sull’onda del populismo, che ha praticamente azzerato i servizi ai cittadini. La forza di un politico – ha osservato – è saper rappresentare il popolo senza essere populista. Ora faremo i combattenti per i cittadini, anche per quegli automobilisti che pagano le tasse, perché quei soldi debbono rimanere sui territori. In questo frangente non guarderemo in faccia ai rispettivi partiti di appartenenza”.

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