La querela tra assessori c’è stata: Fabrizio Dominici aveva infatti deciso di sporgere denuncia nei confronti dell’assessore Sonia Bertocco, così come riportato alcuni giorni fa da “Il Messaggero”. La querela, dopo un infuocato vertice con il sindaco Leonardo Latini, era stata poi ritirata, ma le modalità con le quali gli amministratori hanno gestito la vicenda lascia più di qualche perplessità.
In riposta al quotidiano i due assessori avevano infatti deciso di pubblicare una nota congiunta “Nessuna denuncia” – avevano specificato: “In questo intensissimo lavoro quotidiano ci sono confronti continui tra noi assessori, anche con opinioni diverse, com’è normale tra gente libera abituata ad usare la dialettica, sempre però con obiettivi costruttivi e condivisi, dei quali è il sindaco stesso a farsi garante. Dunque nessuna denuncia, massimo rispetto reciproco tra tutti noi componenti della giunta, compattezza e grande volontà di andare avanti per cambiare la città, risanandone il bilancio, rilanciandola con nuovi progetti e superando il clima di veleni amplificati da taluni che non si rassegnano al nuovo corso che invece è stato fortemente voluto da un’ampia maggioranza di cittadini”.
Invece la denuncia c’è stata e come, così come testimonia la foto riportata nell’edizione di ieri de “Il Messaggero” dell’atto formalizzato dall’assessore Dominici nei confronti della Bertocco; foto che smentisce claomorosamente quanto dichiarato dai due assessori.
Una nota istituzionale quantomeno anomala che certo non è in linea con la tanto invocata trasparenza della nuova giunta.
A tale proposito va ricordato che la giunta Latini sta vivendo giorni abbastanza tesi, viste le varie vicende che hanno visto protagonisti alcuni consiglieri e assessori: a iniziare dalla decadenza del capogruppo di Forza Italia, Raffaello Federighi, per effetto della legge Severino, fino ai 10 indagati degli scorsi giorni per ‘falso’, nei confronti dei quali la Procura della Repubblica di Terni ha ‘notificato’ gli avvisi di garanzia.
Lo stesso Latini, che non poteva non sapere, ha preferito non prendere provvedimenti in merito e la vicenda si è trascinata fino alla riunione’ chiarificatrice’ che testimonia come il clime, in giunta, non sia poi così disteso.