Con la festa della promessa entrano nel vivo i festeggiamenti in onore del patrono di Terni, San Valentino, che culmineranno martedì 14 febbraio. Ieri, nella basilica dedicata al santo, si sono ritrovate 120 coppie per la promessa d’amore durante la celebrazione presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese.
La promessa d’amore di chi si sposerà nel 2017
La cerimonia ha suggellato anche quest’anno il legame tra San Valentino e i fidanzati che diranno il loro “sì” entro l’anno, con la testimonianza di un santo che parla di amore fedele e paziente, un amore attento, generoso e rispettoso, che è patrono dell’amore sponsale e della famiglia cristiana, fondata sul sacramento del matrimonio. Oltre alle tante coppie ternane che hanno partecipato alla celebrazione, nutrita è stata la presenza di coppie provenienti da fuori provincia che hanno dato la loro adesione alla “Festa della Promessa”. A Terni ieri sono arrivati da ogni parte d’Italia: Roma e provincia, Viterbo, Perugia, Ancona, Milano, Teramo, dalla Puglia, Campania, Toscana. “Avete fatto un pellegrinaggio fino a qui, per promettere solennemente di amarvi con serietà con fedeltà – ha detto il vescovo ai fidanzati – in vista di un momento in cui stabilire per sempre il vostro rapporto di amore e per invocare la protezione di san Valentino sul vostro amore, ma anche per proclamare alla Chiesa e al mondo che il vostro progetto di amore lo avete accolto come dono di Dio. Avete intuito, scoperto un amore grande, la preziosità di una persona che amate e che vi ama. Vorreste giurarvi amore eterno, ma sapete che tale impegno va assunto gradualmente. Oggi avviate ufficialmente davanti a Dio, a san Valentino, alla comunità ecclesiale e civile il percorso serio e fermo di realizzare il progetto di amore, che Dio ha posto nel vostro cuore”.
Tantissime coppie, più o meno giovani, con le loro storie di vita che legano la loro promessa di amore a San Valentino; tra loro coppie miste di italiani e straniere e alcuni con neonati nella carrozzina che hanno portato con loro alla promessa di matrimonio. “Il fidanzamento è il periodo di prova, dello scegliersi, si cresce nella vita dell’amore ma anche nella vita cristiana, nella prospettiva dell’amore coniugale. – ha aggiunto il vescovo – Nel fidanzamento si pongono le basi solide per una convivenza economicamente sostenibile. Purtroppo questo è un aspetto preponderante nella società che non pone i giovani in condizione di poter vivere nella freschezza della giovinezza un rapporto totale, definitivo, stabile e per sempre. Siete qui oggi per dire grazie al Signore e per un rilancio del vostro rapporto e noi siamo qui come chiesa a sostenere i vostri progetti e propositi e a confidare nell’aiuto di Dio per intercessione di San Valentino, perché il vostro amore sia fecondo e stabile. Un rapporto di amore e fedeltà che va custodito, protetto e arricchito giorno dopo giorno imparando a conoscervi, ad accogliere le vostre diversità di carattere e di gusti, a trasformare le incomprensioni e i dispiaceri in opportunità di crescita e di amore, con la consapevolezza della ricchezza e delicatezza del vostro amore, che va custodito, protetto. Non siate superficiali nel proteggere, rinnovare e custodire l’amore altrimenti si perde, occorre essere artigiani del proprio amore altrimenti diventa evanescente, e questo siete chiamati a farlo da cristiani, da battezzati. Il cristiano è prima di tutto il discepolo di Gesù, non colui che osserva delle norme morali o religiose o che segue i criteri mondani correnti del benessere, del successo o del potere. Conquistati da Gesù, Chiamati da Lui, innamorati di Gesù i cristiani seguono la via e lo stile del Maestro, che conduce a Dio Padre, indica percorsi di felicità. E per voi è un percorso da fare insieme, mano nella mano, in una relazione a due, nella quale è presente Gesù come alle nozze di Cana, che si allarga ed estende alle vostre rispettive famiglie, alla comunità ecclesiale, alla parrocchia. L’amore, che avvertite prepotente nel vostro cuore, è il motore del vostro rapportarvi, portare i pesi gli uni degli altri e del servizio del prossimo, secondo i disegni di Dio. Il rischio inavvertito da parte di tutti noi è che le arrabbiature, l’ira, le ingiurie, le parole in libertà demoliscano l’amore, mattone per mattone, fino a portare al crollo, all’uccisione dell’amore, alla morte conclusione e fine di una relazione senza sapere perché. I discepoli del Signore costruiscono la vita non la demoliscono né con gesti gravissimi ma nemmeno con quei gesti che avvertiamo in maniera superficiale che sono offese che possono sembrarci secondarie ma che possono demolire l’amore. Per questo le nostre parole vogliono sempre essere di rispetto. Occorre sempre essere ponti di riconciliazione e di verità. Papa Francesco ricorda che ‘Le crisi coniugali frequentemente si affrontano in modo sbrigativo e senza il coraggio della pazienza, della verifica, del perdono reciproco, della riconciliazione e anche del sacrificio. I fallimenti danno, così, origine a nuove relazioni, nuove coppie, nuove unioni e nuovi matrimoni, creando situazioni famigliari complesse e problematiche per la scelta cristiana’”. Al termine della celebrazione alle coppie di fidanzati è stata donata la pergamena ricordo della manifestazione.
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Le celebrazioni di martedì, festa di San Valentino
Martedì, invece, le celebrazioni si sposteranno in Duomo, come avviene dallo scorso anno non senza polemiche, per celebrare il patrono di Terni, vescovo e martire e copatrono della Diocesi Terni – Narni – Amelia. Martedì 14 febbraio alle ore 9.30 nella Cattedrale di Terni si terrà la celebrazione del solenne pontificale presieduto dal vescovo mons. Giuseppe Piemontese, alla presenza dei sacerdoti della diocesi, delle autorità civili e militari regionali, provinciali e cittadine, dei sindaci dei Comuni della diocesi, dei fedeli ternani e delle associazioni e movimenti della diocesi. La celebrazione sarà preceduta dal corteo delle istituzioni civili e militari con i rispettivi gonfaloni che partirà alle 9 dalla sede municipale di palazzo Spada di Terni verso la Cattedrale dove sarà accolto dal vescovo Giuseppe Piemontese. Seguirà la celebrazione del solenne Pontificale con l’affidamento della città a San Valentino e la cerimonia della consegna dei ceri da parte delle parrocchie di Terni. Per favorire la partecipazione di sacerdoti, diaconi e fedeli al solenne pontificale, dalle ore 8.30 alle ore 12 del 14 febbraio sono sospese le celebrazioni della Santa Messa e di altri riti religiosi, nelle varie chiese.
“San Valentino ha plasmato cristianamente la città di Terni durante il suo lungo ministero episcopale, durato, secondo la tradizione, ben 76 anni – ricorda il vescovo padre Giuseppe Piemontese – maestro di questa città, padre dei poveri e dei giovani innamorati, di custode dell’amore, del matrimonio, della famiglia, ma anche di testimone fino al martirio della coerenza alla fede, della libertà religiosa, del dialogo interreligioso, dei diritti umani, della cura e preoccupazione per la città e altri vari aspetti. Dalla città di Terni, ancora oggi, parte il messaggio di San Valentino: l’amore vero, fedele ed eterno è possibile anche ai nostri giorni alimentato e protetto quotidianamente dall’umiltà, dalla fede in Dio, dalla preghiera costante, dalla pazienza e dal continuo perdono. Egli doni a tutti noi la grazia della conversione e la voglia di aprirci all’attenzione vicendevole, ai poveri, ai disoccupati e soprattutto ai giovani perché le loro speranze realizzate siano premessa e consistenza delle speranze della nostra città”.
Stasera la veglia di preghiera dei giovani
Questa sera, invece, ci sarà una veglia cittadina di preghiera che sarà animata dai giovani della diocesi e presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese. L’appuntamento è alle ore 20.30 nella Cattedrale di Terni. Una veglia di preghiera della comunità diocesana e un particolare dei giovani al santo Patrono dell’amore a cui guardano uomini e donne, specie i giovani, da ogni parte del mondo quale testimone e custode dell’amore verso Dio e dell’amore vicendevole, che fiorisce e cresce tra fidanzati, nella famiglia e nelle relazioni che sostengono l’impegno umano e civile.
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Martedì concerto alla chiesa di San Francesco
Martedì 14 febbraio alle ore 18, invece, nel santuario di san Francesco di Assisi si terrà il concerto speciale in onore di San Valentino con la “Messa in Do M KV 317” di W. A. Mozart per Soli, Coro, Orchestra e Organo e del “Magnificat BWV 243” di J. S. Bach eseguiti dai con i cori: “S.Francesco d’Assisi” di Terni diretto dal maestro Maria Cristina Luchetti e “Incanto” di Fara in Sabina diretto dai maestri maestri Francesco Lupi e Giorgio Paris, accompagnati dalla “Orchestra da Camera di Perugia” diretta dal maestro Ricardo Alejandro Luna Kappelmeister della Kirche St. Karl Borromaus di Vienna. La manifestazione rientra nell’ambito dei festeggiamenti per il patrono di Terni realizzata con la partecipazione della diocesi di Terni-Narni-Amelia, del Comune di Terni, dell’associazione Filarmonica umbra, della Fondazione Carit, dei Salesiani di Terni.
Il Magnificat in re maggiore BWV 243 è una delle più importanti opere vocali di Johann Sebastian Bach. Si tratta di una cantata sacra composta per orchestra, coro a cinque voci e cinque solisti. Il testo è tratto dal cantico contenuto nel primo capitolo del Vangelo secondo Luca, con il quale Maria loda e ringrazia Dio perché ha liberato il suo popolo. Il magnificat, insieme alla Messa in si minore, costituisce una delle due principali composizioni in lingua latina di Johann Sebastian Bach. La cantata è divisa in dodici parti che possono essere raggruppate in tre movimenti, ognuno
inizia con un’aria ed è completato dal coro. La Messa dell’lncoronazione per organo, coro, soli e orchestra in Do maggiore K 317 è una messa composta da Wolfgang Amadeus Mozarf nel 1779 all’età di 23 anni quando si trovava a Salisburgo. Il titolo – secondo tradizione – è dovuto al fatto che questa messa sarebbe stata composta ed eseguita il 20 giugno per la commemorazione dell’incoronazione dell’immagine sacra di Maria conservata nel santuario di Maria Plain a Bergheim (Austria) nei pressi di Salisburgo. La messa destinata – si pensa – alla liturgia pasquale, inaugura la nuova generazione di composizioni sacre del periodo salisburghese che comprende due messe (K 317 e K 337) e varie pagine liturgiche (vespri, mottetti ecc.). Nonostante l’impianto imponente dal punto di vista orchestrale, la forma musicale della Kr6nungsmesse è quella della messa breve (Missa brevis in latino). L’opera, prevalentemente corale, presenta episodi solisti rilevanti, come l’assolo del soprano nel Kyrie, l’assolo solista dell’Agnus Dei.