San Valentino, il vescovo scrive alla città "Serve un progetto comune" - Tuttoggi.info

San Valentino, il vescovo scrive alla città “Serve un progetto comune”

Redazione

San Valentino, il vescovo scrive alla città “Serve un progetto comune”

Monsignor Piemontese glissa sulle polemiche sulle celebrazioni e lancia un appello a istituzioni ed associazioni per valorizzare San Valentino
Mer, 08/02/2017 - 11:19

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Glissa sulle polemiche sulle celebrazioni in duomo per San Valentino e sul trasferimento o meno delle reliquie del santo patrono di Terni dalla basilica alla cattedrale, ma lancia un appello alla città, alle istituzioni, alle associazioni ed alle imprese il vescovo, monsignor Giuseppe Piemontese. Una lettera aperta, quella diramata poco fa dal presule, che fa seguito alla presentazione degli eventi valentiniani durante la quale si è assistito ad un rimpallo di responsabilità tra Diocesi di Terni e parrocchia sulla processione con l’urna del santo degli innamorati.

Trasferimento temporaneo previsto lo scorso anno ma che portò ad una clamorosa protesta di alcuni parrocchiani che lo impedirono (clicca qui per l’articolo) e che quest’anno sembra destinato a non effettuarsi, tra il vescovo che ha passato la palla al parroco e quest’ultimo che l’ha ripassata al vescovo, per l’impossibilità di garantire lo spostamento in sicurezza delle reliquie di San Valentino. Nella sua lettera, però, monsignor Piemontese non fa riferimento diretto alle polemiche in corso anche quest’anno e punta invece il dito sulla scarsa valorizzazione della figura del santo e sulla necessità di realizzare un progetto comune.

Di seguito il testo della lettera, inviata “alla città di Terni” ma anche “alla Diocesi”, un chiaro segnale insomma a parroci e parrocchiani.

“Il mese di febbraio rappresenta in tutto il mondo, l’apice del “Carnevale”, ma è anche il mese degli innamorati, dello scambio di doni per rinverdire o suggellare promesse di amore e di progetti affettivi nel nome di san Valentino. A Terni, nostra città, a livello civile ed ecclesiale, si pongono in cantiere programmi e iniziative  in occasione e in onore della festa del santo patrono, Valentino.

Nella storia remota, ma anche abbastanza recente, varie sono state le modalità e gli eventi di notevole risonanza, che la città ha realizzato per celebrare il suo Santo e allargare e diffondere oltre i propri confini, il messaggio di amore e di predilezione per i giovani innamorati.

Ai nostri giorni riscontriamo purtroppo due difficoltà che impediscono di continuare nel solco di progetti validi, aperti qualche decennio addietro, ma poi interrotti dopo alcuni anni.

Una prima causa di ciò è da attribuire alle difficoltà e ristrettezze di natura economico-finanziaria. In passato invece, si è stati largamente beneficiari di risorse  su cui oggi, a motivo della crisi mondiale e locale, non possiamo nemmeno lontanamente contare.

Inoltre si constata una riluttanza, sotterranea e palese, unita ad un senso generale di pigrizia, a rinnovare e a dare esecuzione a programmi tendenti ad approfondire e ad estendere la tradizione culturale, la spiritualità, il carisma e il magistero di san Valentino, vescovo di Terni e martire. Manca una mobilitazione culturale, che aiuti a riscoprire le radici e l’identità di questa città e della Chiesa locale ed esplori i filoni civili, sociali e spirituali del carisma del Santo Patrono,  rivisitandone la storia e riscoprendo le sfaccettature della sua personalità, senza scadere nel banale:

  • va approfondita la figura del vescovo santo, per 70 anni maestro di questa città, padre dei poveri e dei giovani innamorati;
  • va intensificata la sua  dimensione di custode dell’amore,  del matrimonio, della famiglia, ma anche di testimone fino al martirio della coerenza alla fede, della libertà religiosa, del dialogo interreligioso, dei diritti umani, della cura e preoccupazione per la città e altri vari aspetti.

Tutto ciò anche per proporre un fondamento e una consistenza culturale e spirituale alle iniziative dei tanti, che specie in questo mese si richiamano, per ragioni religiose, sentimentali o mercantili, a Valentino, che è il “nostro san Valentino”, vescovo e martire.

Sarebbe certamente una sfida di alta eccellenza e grande testimonianza se la Chiesa, il mondo ternano della cultura e tutta la città nelle sue articolazioni amministrative, le associazioni, le imprese ecc. riuscissero a coalizzarsi per dare vita a quello che potremmo definire “Progetto San Valentino di Terni”.

Auguro a tutta la città e alla Diocesi di sperimentare la vicinanza e le cure paterne di San Valentino in questi tempi difficili, ma anche carichi di provocazioni  entusiasmanti. Egli doni a tutti noi la grazia della conversione e la voglia di aprirci all’attenzione vicendevole, ai poveri, ai disoccupati e soprattutto ai giovani perché le loro speranze realizzate siano premessa e consistenza delle speranze della nostra città.

Vi aspetto tutti, alle ore 9.30 del 14 febbraio, nella Chiesa Madre di Terni, la Cattedrale, per elevare la preghiera comune per la Città  e per la celebrazione ecclesiale della Messa pontificale di san Valentino”.

+ Padre Giuseppe Piemontese OFM Conv – Vescovo di Terni-Narni-Amelia

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