Nella plenaria del 4 Aprile svoltasi al Gazzoli, sul processo di riorganizzazione dei Sec, l’Assessore De Angelis, rispetto al processo di statizzazione della Scuola Comunale “Borgo Trebisonda”, dichiarava: “Siamo ottimisti in merito ed entro fine aprile sapremo come andrà in maniera certa”.
Il Cosec, tramite una nota, smentisce l’assessore: “Una patetica bugia che già allora fummo costretti a smentire e che ancora una volta viene riproposta in tutta la sua falsità. E’ doveroso dunque cercare di fare ancora una volta chiarezza su quelli che siano, ormai da molto tempo, i reali intenti di questa amministrazione nei confronti dei Servizi Educativi Comunali e in particolare sul destino della scuola materna Trebisonda”.
Le scuole e le esigenze di cassa – “Già a suo tempo, la D.G. n.213 del 03.08.2016 – prosegue il comitato – aveva rivelato come questa amministrazione intendesse procedere verso lo smantellamento dei Servizi Educativi Comunali, appaltando la sua funzione educatrice a favore del privato e sottraendo le risorse economiche e umane funzionali alla prosecuzione del servizio, in nome delle esigenze di cassa.
L’annuncio della chiusura delle scuole di Campitello e Grillo Parlante era stato il preludio a ciò che si sarebbe messo in atto successivamente, con l’apertura delle nuove iscrizioni di Gennaio per l’A.S. 2017/18, infatti i genitori della materna Borgo Trebisonda si videro negare la possibilità di riconferma per l’ultimo a.s. dei propri bambini, semplicemente depennando la stessa dalle possibilità di iscrizione”.
La bufala – “Una vera e propria bufala quella del processo di statalizzazione che, nonostante lo stesso Sindaco avesse assicurato all’interno della D.C. n. 314 del 08.09.2016, che in caso di mancata risposta da parte del Miur si sarebbe comunque provveduto al mantenimento del presidio scolastico, è servita esclusivamente come specchietto per allodole al fine di silenziare la protesta dei genitori.
Oltretutto – afferma ancora il Cosec – è impensabile che un’amministrazione voglia equiparare la qualità del servizio scolastico comunale, fino a ieri sostenuto e finanziato dalla stessa, con quello statale: un minor numero di bambini previsti per ogni classe, un’ampia possibilità di attività educative e laboratoriali, sia all’interno che all’esterno della scuola anche nelle ore pomeridiane e la compresenza dei docenti di sostegno e degli educatori all’interno delle singole classi, per ben 30 ore sulle 35 settimanali, a fronte delle 25 previste nelle scuole statali; cosa di non poco conto per genitori di bambini con disabilità, come all’interno della scuola Trebisonda”.
Una metodica quella dei tagli che si abbatte anche sui nidi dell’infanzia, dove a fronte degli oltre 85.000,00€ stanziati a favore dei Servizi Privati non convenzionati, non si riescono invece a trovare le risorse necessarie al fine di garantire un’adeguata e dignitosa continuità per il periodo estivo nei nidi comunali aperti che, con la calura estiva, diventano invivibili sia per i bambini e le bambine, sia per il personale che vi opera”.
La refezione – “In questa folle corsa al taglio, anche il procedimento di svendita del servizio di refezione scolastica continua testardamente ad essere portato avanti: un appalto di oltre 20.000.000€ che fa gola ad imprese note e a chi, come il Comune, punta a disporre delle risorse economiche necessarie a poter ripianare quei debiti, da lui stesso creati.
Eppure ci sarebbero ben 137.830,95€ di cauzione a favore del Comune di Terni, quali garanzia degli obblighi contrattuali inerenti all’appalto tutt’ora in corso, di cui lo stesso potrebbe disporre ampiamente viste le reiterate e gravi irregolarità certificate nella gestione di 8 anni di servizio.
Una scelta che non si vuole mettere in atto, forse esclusivamente a causa della morosità a carico del Comune nei confronti dell’attuale gestore e che cela numerose ombre sulla futura assegnazione del servizio; anche dinanzi a tale vergogna, risponderemo con tutti i provvedimenti necessari”.
Ricorso al Tar – “Intanto i genitori della scuola “Borgo Trebisonda” hanno depositato ricorso al Tar, notificato alla pubblica amministrazione in data 23 Giugno, affinché venga fatto valere il loro diritto di continuità didattica presso la stessa scuola comunale sino ad oggi frequentata e con le stesse insegnanti.
Questa amministrazione ha deciso di far pagare i propri buchi di bilancio ai bambini, ma non ci riuscirà tanto facilmente”.