Il sindaco Latini ha dovuto 'cedere' alle pressioni di Fratelli d'Italia che, forte dei sondaggi nazionali, ha imposto la propria linea
Era nell’aria, ma ora è ufficiale, Andrea Giuli, vicesindaco e assessore con deleghe alla Cultura, è stato ‘fatto fuori’ dalle pressioni di FdI. Lo stesso Giuli si è congedato con un post su Facebook citando “Il congedo del viaggiatore cerimonioso” di Giorgio Caproni.
Rimpasto assessori e deleghe
A sostituire Giuli come vicesindaco sarà Benedetta Salvati, assessore con deleghe ai Lavori Pubblici, mentre le deleghe di assessore saranno assunte da Maurizio Cecconelli (FdI), con una ridistribuzione delle stesse con la collega di partito e assessore allo Sport, Elena Proietti. L’assessorato al Turismo dovrebbe infatti andare proprio alla Proietti, mentre quello alla Cultura a Cecconelli.
Cini l’uomo della Lega
Il sindaco Latini ha dunque dovuto ‘cedere’ alle pressioni di Fratelli d’Italia che, forte dei sondaggi nazionali, ha imposto la propria linea nel rimpasto di giunta. Per quanto riguarda, invece, l’assessore che dovrebbe sostituire il dimissionario Leonardo Bordoni, si dovrebbe rimanere in zona Lega, con Federico Cini che dovrebbe essere l’uomo designata a ricoprire l’incarico.
L’ex vicesindaco Giuli
Al momento nessuna dichiarazione dell’ex vicesindaco Andrea Giuli che, raggiunto telefonicamente da TO, ha rivelato che nei prossimi giorni, presumibilmente giovedì, esprimerà le sue considerazioni in merito alla fine del suo mandato nell’esecutivo di Palazzo Spada.
Il Pd
La situazione di palese ingovernabilità che va avanti da quando l’attuale Giunta si è insediata, ha ormai raggiunto livelli grotteschi, tra la ricerca di strapuntini, seggiole e predellini, con un sindaco debolissimo, ostaggio di sgambetti interni sia dai suoi alleati che dai suoi stessi compagni di partito, in un clima che alimenta chiacchiere e pettegolezzi da cui la comunità ternana, ma la stessa istituzione vanno tutelate. Sindaco che ormai ha preso la strada dell’abbandono delle esperienze civiche, sociali e culturali verso una completa accondiscendenza ai desiderata dei partiti.
La campagna elettorale che ha portato a governare questa maggioranza si è fondata su aspre critiche alla precedente amministrazione, sul tema delle indagini in corso – finite in assoluzioni – del decoro urbano e della sicurezza. Dopo tre anni in cui tutto questo è stato ampiamente disatteso, dopo aver assistito a sfilate e tagli di nastri di progetti finanziati da precedenti eredità, è ora che il Sindaco faccia chiarezza, che spieghi in Consiglio comunale cosa sta succedendo, come mai l’assessore Bordoni ha preferito lasciare, soprattutto deleghe così calde, e le motivazioni di questo ennesimo rimpasto che si appresta a fare. E decida, dato che la boa di metà mandato è più che superata, quali sono i programmi per la città, quali i programmi di rilancio e sviluppo economico, siderurgico, chimico, quali per l’università e la ricerca, o faccia un passo indietro e ridia ai cittadini la parola, perché sia chiaro che Terni è dei ternani e non può ridursi a oggetto di guerra tra bande, più meno autoctone.