Forse non ha sentito, forse era sovrappensiero. Sta di fatto che, secondo quanto stabilito ieri dal tribunale di Perugia, è stato partecipe dell'incidente in cui è caduto un motociclista ferendosi, ed è stato pertanto condannato a tre mesi per omissione di soccorso.
L'episodio risale al 2005, ma avuto solatnto ieri il suo epilogo giudiziario. Il giovane, che all'epoca abitava in via Cortonese, stava tornando a lavoro in zona Settevalli dopo la pausa pranzo trascorsa a casa. Immettendosi avventatamente nella via, però, -secondo quanto sostenuto dall'accusa e confermato dal tribunale- ha provocato la brusca frenata di uno 'scooterone' che stava sopravvenendo, superando alcune auto in fila. Complice il terreno bagnato, il motociclista è rovinato a terra restando ferito.
Il ragazzo ha proseguito per la sua strada, indifferente o ignaro anche dei richiami con il clacson di un'altra auto, che si è lanciata al suo inseguimento per un breve tratto di strada, mentre altri stavano soccorrendo il motociclista.
Nel corso di un lungo processo, la difesa ha tentato di sostenere l'estraneità del giovane all'incidente, evidenziando come sull'auto -una vecchia Panda- non fossero stati rinvenuti segni dello scontro, e portando in suo favore la casuale testimonianza dei due coinquilini del giovane, che hanno affermato di aver visto tutta la scena dal terrazzo di casa, dove si trovavano proprio in quel momento a fumare una sigaretta.
Nonostante l'accorata arringa, però, il tribunale ha stabilito ieri la condanna per il conducente per il reato di omissione di soccorso con attenuanti generiche, condannandolo a tre mesi -con condizionale- e al risarcimento dei danni.