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TAGLI E OTTIMIZZAZIONI ANCHE IN PROVINCIA, PER ADEGUARE IL BILANCIO AL PATTO DI STABILITA'

Redazione

TAGLI E OTTIMIZZAZIONI ANCHE IN PROVINCIA, PER ADEGUARE IL BILANCIO AL PATTO DI STABILITA'

Mer, 19/01/2011 - 15:09

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Tema centrale della discussione dell'ultimo consiglio provinciale è stato il Bilancio di previsione della provincia di Perugia. Il confronto, sollecitato da un ordine del giorno presentato da tutti i capigruppo di maggioranza, ha visto l'assessore al Bilancio Ornella Bellini spiegare ai consiglieri le problematiche di bilancio dell'ente, in rapporto ai vincoli imposti dal patto di stabilità.

Nella sua introduzione l'assessore Bellini ha spiegato le motivazioni per cui la provincia, per la prima volta, si è avvalsa della proroga dell'approvazione del documento, possibile fine al 31 marzo 2011.

“Il bilancio 2011 – ha spiegato Bellini – si inserisce in un contesto di crisi diffusa del nostro paese che interessa molti settori chiave dell'economia. Il 2011 e il 2012 saranno anni terribili per tutte le pubbliche amministrazioni in quanto i provvedimenti estivi e la legge di Stabilità incidono sulla carne viva degli enti, li obbligano a riqualificare la spesa, a fare sacrifici importanti. Il contenimento della spesa pubblica è un obiettivo nazionale ed europeo ed anche noi come Provincia dobbiamo e vogliamo dare il nostro contributo. Purtroppo, però, le leggi nazionali che hanno dettato le regole per conseguire questo obiettivo non sono state guidate da scelte politiche ma da visione contabile attraverso tagli lineari a tutti gli Enti Locali. Per avvicinarsi al bilancio 2011 dobbiamo partire da una serie di dati che aiuteranno a capire meglio la situazione. Nel 2011 si avranno minori entrate dovute al taglio del 33% della compartecipazione IRPEF per una somma paria a 3.451.342,70 euro.

Il Patto di Stabilità Interno per il 2010 aveva come obiettivo 1.251.751.68 euro, ma nel 2011 la legge l'ha portato a 4.954.467,65 euro. E' evidente che un saldo così alto implica un abbattimento sia della spesa corrente che degli investimenti. Nel 2010 abbiamo avuto 5.020.000 euro di plusvalenze Apm che non si ripeteranno nel 2011 e non sono nemmeno prevedibili altre entrate straordinarie da altre aziende partecipate. Sul piano della entrate tributarie nel 2010 il bilancio di previsione stabiliva 54.280.000 euro, ma abbiamo assestato 51.71 1.755 euro; facendo una semplice sottrazione il un calo è stato di circa. 2,5 mil. di euro. Sul versante delle entrate, il 2010 è il peggiore degli ultimi 3 anni. Rispetto al 2009 abbiamo registrato -9,44 per cento di addizionale energetica, -6,66 per cento di addizionale Tia/Tarsu, -5,88 pr sento di Ipt, +3,19 per cento di Rca.

La tendenza al ribasso era già ben presente nel 2009 che rispetto al 2008 ha avuto -1,42 per cento di addizionale energetica, +2,57 per cento di addizionale Ici/Tarsu, -1,18 per cento Ipt, -3,69 per cento di Rca. “Questi dati parlano di un trend negativo – continua Bellini – e della scarsa capacità delle famiglie a fare acquisti: due fattori che incidono anche sulle entrate della Provincia. È del tutto evidente che il bilancio del 2011 risentirà di questa situazione. Noi stiamo lavorando con assessori e dirigenti per ottimizzare il funzionamento dell'ente, cercando di risparmiare e liberare risorse per una nuova progettualità. Dobbiamo portare avanti quelle sinergie di area vasta sulle quali si è caratterizzata la nostra attività, ma dovremo innovare anche il nostro modo di lavorare. Dobbiamo continuare ad aprirci al privato per sponsorizzare eventi ed attività che gli diano visibilità e, sui grandi progetti, attivare la collaborazione con il privato laddove è possibile. Stiamo inoltre valutando l'alienazione di pezzi del patrimonio non strategici per il nostro ente. Un'altra strada da percorrere è quella di intercettare fondi europei, sino ad oggi poco sfruttati, su sicurezza e ambiente che permettano di fare investimenti mirati su questi due settori. Penso che i momenti di maggiore criticità debbano trasformarsi in occasioni di riforma e sono convita che i sacrifici ai quali siamo chiamati, da un lato non devono penalizzare cittadini ed imprese, da un altro devono servire a risollevare le sorti del nostro Paese. È indubbio – conclude Bellini – che percorsi così difficili richiedono una visione solidaristica ed un impegno sia dentro che fuori l'ente, ma la realtà ci chiede di rimboccarci le maniche e noi ce le rimbocchiamo”.


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