SULLA RIFORMA GELMINI, INTERVENTO DEL CONSIGLIERE PATRIZIA CRISTOFORI (PD) - Tuttoggi.info

SULLA RIFORMA GELMINI, INTERVENTO DEL CONSIGLIERE PATRIZIA CRISTOFORI (PD)

Redazione

SULLA RIFORMA GELMINI, INTERVENTO DEL CONSIGLIERE PATRIZIA CRISTOFORI (PD)

Mer, 26/05/2010 - 18:05

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di Patrizia Cristofori (*)

Dopo fiocchi e grembiulini, l'inizio della scuola il primo ottobre. L'amarcord del Ministro Gelmini non ha mai fine. Se poi la nostalgia cozza con una diversa organizzazione sociale e con le disposizioni europee sugli standard minimi annui che importa! L'importante è far discutere tutti se sia o meno utile l'inizio dell'anno scolastico il primo ottobre per venire incontro ad una più elastica programmazione delle ferie aiutando così il turismo. Ma la Gelmini si ricorda di essere il ministro dell'Istruzione o no? Non pensa che la sua priorità dovrebbe essere quella di garantire la qualità della scuola pubblica, di avere a cuore il progetto educativo e formativo della stessa, di lavorare per adeguare la scuola italiana agli standard europei? Sarebbe molto interessante che il ministro facesse un giro conoscitivo nel mondo della scuola, non di quelli preparati in pompa magna, ma di quelli che, tolto il bavaglio che si sta tentando di mettere al personale della scuola, ti portano a conoscere situazioni e problemi reali. Allora Mariastella Gelmini si accorgerebbe che le scuole non hanno più nemmeno i soldi per comprare la carta igienica, figurarsi per i progetti educativi; che del maestro prevalente spesso non c'è traccia, visto che i dirigenti per garantire un orario superiore alle 27 ore debbono utilizzare tutti i residui di orario con classi che vedono alternarsi fino a 7 o 8 insegnanti. Della possibilità di scelta di orario da parte delle famiglie non se ne parla, vista la riduzione del personale insegnante. Ormai per le prime e le seconde classi viene programmato l'orario a 27 ore e chi aveva ritenuto vere le assicurazioni del ministro sul tempo pieno si ricreda; tutto congelato alla situazione preesistente. E che dire dell'aumento degli alunni per classe? Al di là del rapporto insegnante alunni non più accettabile, come la mettiamo con il rispetto delle normative sulla sicurezza, sulla superficie minima per alunno e così via? O si pensa di scaricare tutto sugli enti locali non finanziando nemmeno gli interventi per l'edilizia scolastica? La riarticolazione degli orari scolastici, oltre a mettere in grande difficoltà le famiglie, ha aggravato in maniera significativa il costo dei trasporti per gli enti di competenza i cui bilanci sono già resi difficili dal rispetto del patto di stabilità e che verranno ulteriormente messi a dura prova dalla manovra in corso. Per tentare di rispondere a queste esigenze si dovrà probabilmente tagliare in altri settori facendo venir meno servizi importanti per i cittadini. E questo sarebbe il governo che non mette le mani in tasca agli italiani? Certo, Berlusconi quando si tratta di dire agli italiani che bisogna fare i sacrifici lo fa dire al sottosegretario Letta e mentre il governo taglia, gli enti locali dovrebbero supplire ai bisogni dei cittadini con risorse che non hanno, così la protesta invece che nei confronti del governo, si scarica sui sindaci di turno!

Non si pensi che questi argomenti che riguardano le scelte sul sistema scolastico italiano non riguardino il nostro territorio; intanto un dato: in tre anni il personale tecnico dei tre circoli didattici sta diminuendo di 27 unità. Questo significa che non tutti i plessi potranno avere il “bidello” con conseguenze sulla sicurezza che tutti possono capire. La costante diminuzione del personale insegnante, porterà di fatto alla chiusura delle scuole nelle frazioni creando ulteriore disagio alle famiglie. E che dire della soppressione degli indirizzi nelle scuole superiori come ad esempio l'ITIS IPSIA di Spoleto?

Si potrebbe continuare a lungo, ma credo sia sufficiente quanto detto per capire in quale situazione siamo!

Chissà se il Ministro Gelmini si accorgerà prima o poi che non sta costruendo la scuola delle meraviglie, così come il suo capo del governo si è dovuto accorgere che non ha costruito il paese di Bengodi; e chi sarà il Letta di turno che ce lo verrà a dire?

(*) Capogruppo PD in Consiglio Comunale


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