Quasi due milioni di euro di passivo (precisamente 1 milione e 800mila euro) e la riconferma del consiglio di amministrazione della Spoletina trasporti: queste le “novità” emerse ieri, su cui insorge il vicepresidente del consiglio provinciale e capogruppo di An in consiglio comunale Giampiero Panfili.
“Che la Spoletina trasporti non navigasse in buone acque – afferma Panfili – era cosa ormai risaputa tanto che si è discusso per lungo tempo circa le modalità di costituzione di una holding e su questo mi preme sottolineare che Alleanza nazionale si è battuta per il carattere regionale del nuovo soggetto, mentre la linea che è passata prevede più semplicemente l'ennesimo impoverimento di autonomia politica e amministrativa del territorio di Spoleto a vantaggio di realtà vicine. Tuttavia, – aggiunge – la riconferma di un consiglio di amministrazione che chiude la propria attività con un bilancio così passivo mi lascia particolarmente perplesso”.
“Nessuno si aspetta – specifica l'esponente di An – che un azienda pubblica dei trasporti, ma in ogni altro settore di interesse sociale, debba ragionare in termini di profitto, ma la gestione complessiva di tutte le attività in capo a questo soggetto, dovrebbero dare certamente risultati più edificanti anche sotto il profilo finanziario. E' innegabile che alcune tratte del trasporto pubblico locale rappresentino una spesa maggiore dell'incasso, ma tali scompensi andrebbero ripianati attraverso i proventi delle linee più di 'largo consumo' e, soprattutto, attraverso le altre attività che l'azienda svolge sul territorio (gestione parcheggi, società partecipate…). Troppo semplice liquidare la questione dicendo che la spesa per i servizi sociali determina delle passività di bilancio perché, se dovessimo accettare tale giustificazione, non si capirebbe il perché a tali aziende viene data la possibilità di agire in regime di monopolio e soprattutto di intervenire su altri settori strategici! Il Comune di Spoleto, già in più occasioni è intervenuto alienando beni pubblici per ripianare le passività dell'azienda e, stando così le cose, è probabile che debba nuovamente mettere mano al portafogli a scapito della cittadinanza! Oneri e onori, ma si potrebbe anche dire 'stipendi e responsabilità' per i Consigli di amministrazione delle società pubbliche, la politica però sembra invece voler premiare altri criteri ed evidentemente altri risultati. Tutto questo – conclude Pandili – grida allo scandalo quando si parla di denaro pubblico!”.
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