Moltissime persone hanno partecipato al solenne pontificale che l'Arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo ha presieduto oggi nella Basilica Cattedrale nel giorno della solennità del martire Ponziano, patrono di Spoleto e dell'intera Chiesa diocesana. Erano presenti alla solenne funzione i rappresentanti dei comuni del territorio dell'Arcidiocesi, delle forze dell'ordine, di Provincia e Regione, nonché i membri dell'Ordine dei Cavalieri di Malta. La presenza più importante però è stata quella dei fedeli, che hanno riempito la Cattedrale di Spoleto. Ancora una volta, dunque, gli spoletini si sono riversati numerosi a rendere omaggio a quel giovane diciottenne che per la fede diede la vita; ancora una volta hanno cantato “Ponziano martire e santo patrono nostr'inno fervido sale al tuo trono. Alla tua supplice città fedel propizio chinati Ponzian da ciel”.
La funzione ha avuto inizio con un saluto e un ringraziamento alle autorità presenti e un omaggio ai resti mortali di San Ponziano. Nell'omelia il primo dovuto riferimento è stato quello alla persecuzione dei cristiani in tutto il mondo. Monsignor Boccardo ha parlato di una cristianofobia che non coinvolge solo il Medio Oriente o i paesi di religione islamica, ma anche l'Europa Occidentale; l'alto prelato, riprendendo un argomento caro a Benedetto XVI, ha indicato nell'eccessiva laicizzazione della società uno dei mali della civiltà occidentale moderna.
L'Arcivescovo ha poi ricordato come S. Ponziano assicuri protezione in caso di terremoto. “Spoleto tremerà, ma non crollerà”, si dice. «Certo – ha detto mons. Boccardo – quando la terra trema le conseguenze possono essere gravi. Ma ci sono terremoti silenziosi ben più gravi e pericolosi per la comunità civile e cristiana: si tratta di quei terremoti politici, sociali, economici, educativi e morali che provocano la caduta dei valori, devastano il nostro Paese e le nostre città, mortificano le famiglie, disorientano i giovani, rendono più incerto il domani e mettono a dura prova la speranza. Che cosa deve fare dunque il cristiano in questa situazione? Non è difficile saperlo, perché il Vangelo ci basta e ci suggerisce la via da percorrere».
Il martirio di S. Ponziano ricorda al popolo spoletino l'importanza di scegliere il bene: «Vi sono – ha affermato l'Arcivescovo – comportamenti concreti che sono sempre sbagliati, perché la loro scelta comporta un disordine morale, che ha conseguenze gravi sul piano personale e sociale. Il nostro patrono ci insegna ancora che non tutto è contrattabile, che esistono valori che non hanno prezzo e non possono essere oggetto di scambio e di trattative. Mi riferisco ai beni della vita, della stabilità familiare, del diritto al lavoro, della giustizia e della pace, della libertà religiosa, nella sottovalutazione o nel misconoscimento dei quali risiede una delle cause più profonde della disintegrazione della comunità umana. Con il suo martirio, San Ponziano ci insegna infine il valore della vera libertà. Essere veramente liberi significa assoggettarsi alla Verità e dunque alla verità di Dio su cui poggia la verità della persona umana, di tutta la persona e di ogni persona. Il martire viene ucciso perché rifiuta di assoggettarsi a un potere diverso da quello che trova la sua giustificazione nel giudizio della coscienza morale».
In questi due passaggi largo spazio è dedicato a quei temi che stanno a cuore agli italiani in questi tempi di instabilità e disagio sociale, il dramma dell'assenza di lavoro e la crisi giovanile. L'Arcivescovo non ha mancato di indicare la via ai fedeli cattolici, per i quali è possibile un martirio incruento nella professione di fede e per i quali sono le opere a certificare il valore della loro testimonianza. La funzione è stata animata dalla Cappella Musicale del Duomo, che ha invitato a più riprese i fedeli ad unirsi ai canti liturgici in onore del santo patrono di Spoleto. Al termine della messa è stata consegnata ai fedeli la nuova immaginetta di S. Ponziano con dietro la preghiera composta dall'Arcivescovo Boccardo.
Questo il testo della preghiera a San Ponziano:
A te, giovane Ponziano,
testimone fedele di Cristo,
patrono della città e della diocesi,
la nostra lode ammirata e la nostra preghiera:
guarda questo popolo che si affida alla tua protezione;
insegnaci a seguire Gesù via, verità e vita;
intercedi la pace e la prosperità per le nostre famiglie;
proteggi i nostri giovani perché, come te,
crescano forti e generosi sulla via del vangelo;
preservarci dal male dell'anima e del corpo;
difendici dalle catastrofi naturali;
ottieni per tutti la grazia e benedizione di Dio