di Rocco Girlanda (*)
Ecco i tanto attesi frutti dell'impegno delle istituzioni politiche locali e regionali sulla Sirio Ecologica: quattro dipendenti sono stati riassunti dopo un anno e mezzo di parole al vento e nessun impegno concreto.
La situazione attuale, che si vorrebbe presentare come un primo passo positivo, è invece drammatica: non solo anni fa non sono state fornite risposte concrete ai problemi che l'azienda manifestava, ma ancora oggi non sono state date risposte a precise sollecitazioni che, in tempo utile, avrebbero potuto evitare la situazione attuale. Mi riferisco, ad esempio, al consiglio comunale aperto che si tenne nel 2008, quando avanzai la proposta di sostenere l'apertura di uno sterilizzatore, per la quale venni ignorato, se non deriso, sulla cui possibilità di applicazione manca ancora una risposta da parte dell'attuale pro sindaco. Ovviamente all'epoca, come oggi, nessuno dei rappresentanti istituzionali locali o regionali, dalla giunta comunale al consigliere Smacchi, passando per l'assessore Gianluca Rossi, valutò nel dettaglio questa possibilità che poteva altrimenti essere decisiva per l'azienda. Nel frattempo però non sono mancate speculazioni politiche sulla difesa dei lavoratori licenziati, loro sì uniche vittime di una classe dirigente che vorrebbe dirigere il mercato salvo mostrarsi incapace di proporre soluzioni valide e sostenibili al di fuori della miriade dei tavoli tecnici finora istituiti. Sono questi i frutti di una classe politica incapace di superare i muri ideologici e comprendere la realtà del mondo e dell'economia, secondo cui è nella sinergia tra lavoro e capitale il valore aggiunto di un'impresa florida e di un territorio in grado di prosperare.
(*) Deputato Pdl