L’accordo sui parcheggi tra Sipa e Comune di Perugia, secondo il consigliere del M5S Cristina Rossetti, in realtà non ci sarebbe. Almeno, non sulla carta. “E’ vecchia politica quella degli annunci propagandistici e la giunta Romizi non la disdegna, – sostiene l’esponente di opposizione – tanto che solo pochi giorni or sono riempiva le pagine dei giornali locali con l’annuncio dell’accordo raggiunto con la società Sipa/Saba sulla riduzione del costo dei parcheggi, senza però dire quale fosse la contropartita”.
L’accordo con Sipa e l’ombra di nuove strisce blu
Il M5S, nei scorsi giorni, ha fatto accesso agli atti per avere il nuovo accordo stipulato o quanto meno un atto ufficiale dal quale risultasse la modifica del project financing in essere con Sipa, “che ha la durata di 40 anni e di cui, da quanto ci risulta, occorre mantenere l’equilibrio economico finanziario“. Alla riduzione delle tariffe deve corrispondere una compensazione di qualche natura, tipicamente, l’ampliamento degli spazi sottoposti a sosta a pagamento. “Ed eccoti servita la sorpresa – continua Rossetti -, il dirigente competente riscontra l’accesso, affermando che ‘allo stato attuale, non esistono atti ufficiali da poter esibire in quanto si sono svolti esclusivamente incontri informali tra le parti e non vi è alcun scambio di corrispondenza’. Insomma, ad oggi, il Comune si è incontrato con Sipa/Saba a titolo informale (cosa voglia dire per una pubblica amministrazione, l’incontro informale, non è dato saperlo; si saranno visti al bar per un thè?) e non c’è nessun accordo. Quindi, ad oggi, a meno di pensare che il dirigente ci voglia celare gli atti l’annuncio dell’assessore Casaioli è una ‘bufala’, ovvero una presa in giro per i cittadini”.
La nota del M5S, poi, continua: “E così è stato e sarà anche per i rifiuti. La tanto sbandierata riduzione delle tariffe per il 2016 vede in realtà un incremento del costo del servizio di almeno un milione di euro a conguaglio e quello del fermo tariffe per il 2017 è corredato da due asterischi, per le voci del costo di trattamento e smaltimento-CTS e del costo di trattamento e recupero-CTR, del seguente tenore: ‘la tariffa subirà variazioni sulla base del mutato assetto impiantistico’. Una revisione tariffaria, che per l’umido è già stata richiesta da Gest, pena lo stop dei servizi di raccolta e ritiro dei rifiuti organici e che porta la tariffa a lievitare di almeno 45 euro a tonnellata per il solo umido, a cui vanno aggiunti come annunciato nel PEF in discussione domani in commissione bilancio quelli di conferimento ad impianti fuori Ati dell’indifferenziato e fuori regione della Forsu. Peraltro, il mancato conferimento agli impianti dell’Ati 2 fa sì che gli impianti bloccati non riscuotano più l’indennità di disagio ambientale, con un mancato introito per il comune di Perugia, di circa 300 mila euro su base annua né i rifiuti speciali, con un mancato introito per i comuni di 10 euro a tonnellata. Mentre, il gestore tutela i propri interessi e minaccia di lasciarci i rifiuti per strada, il comune di Perugia e tutti gli altri sindaci dell’Ati stanno a guardare. Purtroppo per la giunta Romizi, le bugie hanno le gambe corte”.