Scade questo pomeriggio alle 18 il bando internazionale per la cessione della Merloni, da cui dipende la sorte di più di mille operai, e su cui è concentrata in queste ore l'attività di sindacati e istituzioni di tutta la regione. L'azienda di elettrodomestici di Fabbriano, con più di mille operai che dipendono dall'esito delle trattative, non ha ricevuto ancora alcuna proposta formale di acquisto, nonostante le tante voci di gruppi e holding, la maggior parte cinesi o asiatiche, interessate.

Stamattina la presidente della regione Catiuscia Marini si è recata alla torre del Campanaccio di Nocera Umbra, dove da sabato gli operai dell'azienda hanno dato il via ad un presidio, che durerà fino alla scadenza del bando. Le richieste, spalleggiate dai sindacati, sono quelle di riaprire i termini del bando, che ha già avuto un prolungamento a fine settembre, ma anche di convocare d'urgenza un consiglio regionale ad hoc, con la presenza dei tre commissari straordinari -Massimo Confortini, Silvano Montaldo e Antonio Rizzi-, che da due anni circa gestiscono l'azienda.

La Marini ha definito stamattina ancora possibile l'arrivo in queste ultimissime ore di una proposta da parte di qualche “soggetto imprenditoriale” per l'acquisizione degli asset elettrodomestici delll'azienda, cui fanno capo gli stabilimenti di Fabriano e Nocera Umbra e i relativi operai. In caso di mancato arrivo di offerte, però, la presidente è sembrata più incline al salvataggio dei posti di lavoro tramite “altre attività produttive”.

Di diverso avviso Marco Vinicio Guasticchi, presidente della provincia, anche lui in visita al presidio nelle prossime ore: “Proseguiamo con il nostro sostegno ai lavoratori della Merloni – ha affermato – che portano avanti la loro battaglia volta alla riapertura dei termini del bando per l'acquisizione dell'azienda. La Provincia di Perugia è sempre pronta ad affiancare i lavoratori in questa vertenza”.

Guasticchi ha anche sollecitato l'intervento del ministro dello sviluppo economico Paolo Romani “a battere finalmente un colpo”, convocando una riunione con le parti, i sindacati, e “a mettere in campo una nuova e più produttiva strategia commissariale”.