Sanità, valle umbra tra luci e ombre: liste d'attesa da attenzionare

Sanità, Valle Umbra tra luci e ombre, liste d’attesa e barelle nei corridoi | Terzo Polo, “Unica strada”

Alessandro Orfei

Sanità, Valle Umbra tra luci e ombre, liste d’attesa e barelle nei corridoi | Terzo Polo, “Unica strada”

Mar, 07/03/2023 - 16:24

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Cinque ore di consiglio comunale con interventi di istituzioni e associazioni

Sanità tra luci ed ombre, con eccellenze ma non senza criticità. Questa la fotografia che è emersa dal consiglio comunale aperto sulla sanità, convocato su richiesta delle minoranze e che ha visto le istituzioni regionali confrontarsi per quasi cinque ore sul tema del terzo polo ospedaliero e sul futuro del nosocomio folignate. Quasi cinquanta gli iscritti tra sindaci, associazioni e sindacati per una maratona che ha però restituito un quadro in cui criticità, buone intenzioni e carenze si mischiano senza soluzione di continuità.


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I numeri dell’ospedale di Foligno

Il direttore generale Usl2 Massimo De Fino è colui che, chiamato a rompere il ghiaccio, sciorina i dati di eccellenze e criticità. Parlando di performance infatti va bene il cardiocircolatorio, gravidanza e parto, chirurgia, sistema nervoso. Cerchiati in rosso i dati delle attività legate all’apparato circolatorio. La produzione economica è tornata quasi ai livelli 2019 (51,8 milioni contro i 52,2 del 2019). Tornano a livello pre covid anche i ricoveri. Nel 2019 erano 11.900, nel 2020 10.975, nel 2021 12.161 e nel 2022 12.848. Per il Pronto soccorso, gli accessi sono stati 46.359 nel 2022, contro i 45mila che la normativa prevedrebbe per un Dea di primo livello (nel 2019 lgi accessi erano 53.629). Di questi accessi, la percentuale dei ricoveri sarebbe tra le migliori d’Italia: 14,95 contro 17 nazionali.

Tra le cause di ricovero, le prime sono le nascite ma spunta anche la psicosi. Ecco la necessità, dunque, di lanciare posti letto specifici per questi disturbi, riservati ad infanzia e adolescenza. Crescono le attività ambulatoriali. Per le liste d’attesa, le prestazioni in coda in azienda sono 8.149, con una situazione di Terni più grave. Per il distretto di Foligno, a febbraio 2022, il dato di attese più alto è per le risonanze magnetiche: 2.261. “Per far fronte a tutto ciò abbiamo riorganizzato l’attività ambulatoriale e stiamo attivando le prenotazioni di secondo livello, con lo specialista che prenota la visita”. Quanto alle priorità: territorio, liste d’attesa. E sulla casa di comunità: “A Foligno i servizi ci sono”. Per il personale, 130 gli assunti in tre anni.

Il progetto del Terzo Polo ospedaliero

Ad affrontare il tema del Terzo Polo ospedaliero è stato il direttore regionale della sanità, Massimo D’Angelo. Fermo restando la necessità della rete, soprattutto in virtù delle disposizioni del famigerato Dm70, che prevede di lavorare per bacini d’utenza, D’Angelo è entrato nello specifico ricordando cosa rimarrà a Foligno, scelto come presidio vocato all’emergenza urgenza: “anestesia e rianimazione, terapia intensiva (incrementata a livello regionale dei posti letto aggiuntivi dal Dlgs 34 inerente al Covid). La cardiologia (con hub per rete infarto), il pronto soccorso, la medicina d’urgenza con posti letto dedicati e la terapia semintensiva, in questo caso avremo 15 posti letto. Nell’ambito della rete, definite quelle cliniche, con uno spoke di pronto soccorso primo livello, rete infarto con cardiologia, Utic, emodinamica, rete dell’ictus e la traumatologia con un centro traumatologico di zona. Non sono modificate medicina interna con specifica vocazione per l’acuto. Nella medicina interna ci sarà la gestione delle patologie: Neurologia, psichiatria, neuropsichiatria infantile, la nefrologia e dialisi, la gastroenterologia, l’oncologia e oncoematologia, pneumatologia con degenza semintensiva. Endoscopia toracica, dermatologia, chirurgia generale d’urgenza, chirurgia oncologica, ortopedia, oculistica con day surgery, otorino, urologia, ginecologia, poi il materno infantile con pediatria, neonatologia, neurologia, neuroriabilitazione, recupero e riabilitazione funzionale, la diagnostica per immagini, laboratorio analisi, anatomia patologica, immunotrasfusionale”.

“Se non funziona il territorio, la risposta si cerca in ospedale”

Realista e concreto l’intervento del direttore dell’ospedale di Foligno, Mauro Zampolini:L’ospedale funzionerà quando sarà il territorio a funzionare bene. Le agende di secondo livello sono una rivoluzione. La lista d’attesa è data dall’iperafflusso in ospedale. Per questo abbiamo dovuto mettere barelle nei corridoi per accogliere tutti, andando ad occupare la chirurgia. La cronicità è in aumento, i territori sono in sofferenza e la risposta viene cercata in ospedale. Dobbiamo pensare al terzo polo, non come un ostacolo ma come un’opportunità. Polo Foligno – Spoleto sinergico, dove a Spoleto si fa cronicità e a Foligno urgenza. Dobbiamo andarci in maniera compatibile, tecnicamente”.

Tesei ecumenica: “Confronto nell’interesse generale”

Dall’assessore regionale Luca Coletto e dal senatore Franco Zaffini, presidente della commissione Sanità del Senato, accenni a macrofattori che hanno inciso come l’anzianità della popolazione, la “programmazione perfettibile” di cui ha parlato Coletto. Zaffini ha indugiato invece sulla grande attenzione per la sanità folignate da parte delle istituzioni e sui tagli al settore dal 2010 al 2019. “Oggi c’è un progetto, a differenza del passato”, ha detto Zaffini. Ecumenica e pragmatica come sempre la presidente Donatella Tesei, che dopo l’intervento incendiario di Zaffini ha riportato la calma parlando di “momento utile per confrontarci, per parlare di sanità e di un progetto che ci sta a cuore, nell’interesse generale. Le nostre strutture non reggono rispetto ai tempi e alle normative e vanno rifunzionalizzate”.

Scintille tra sindaci

Nella successione degli interventi dei sindaci, Andrea Sisti è conciliante, nonostante forse sia quello che ha più da perdere: “Non nascere più a Spoleto ha scosso la comunità. La coperta è però corta e nell’immediato dobbiamo assicurare almeno l’efficienza del sistema sanitario, altrimenti così si crea l’indebolimento della società”. Un riferimento neanche tanto velato al caso del decesso dell’uomo con infarto, rimpallato tra Foligno e Spoleto. Bevagna va dritta, senza alzare i toni: “Azioni insufficienti, manca personale”, dice Annarita Falsacappa. Risponde Manuel Petruccioli: “Da noi tutto bene, abbiamo molti specialisti”. Il sindaco di Spello, Moreno Landrini, è quello che ingaggia un primo ‘corpo a corpo’ politico: “Siamo qui per merito della minoranza, il sindaco non ci ha mai convocato per parlare di questa situazione”. La consigliera Michela Seccafieno (Valtopina) legge la lettera della sorella, infermiera, dimessasi dal posto pubblico. Il sindaco Virginio Caparvi (Nocera Umbra): “La sanità nel mio territorio è migliorata da quando ha chiuso l’ospedale. Il terzo polo doveva nascere prima”

Le associazioni chiedono il cambio di passo

Di “integrazione a ribasso se non ci saranno investimenti” ha parlato Mauro Patiti (Cgil Medici). Per la Cisl è intervenuto il responsabile di zona Bruno Mancinelli:Difficoltà decennali per le liste d’attesa. La prossima road map dovrebbe vedere la partecipazione e la rapida approvazione del Piano sanitario, per rendere operativi i tavoli di servizi e patologie”. “Sul decesso del 70enne di Cascia dobbiamo garantire trasparenza – ha detto Nicola Brauzi (Uil)e capire se sia normale che un Dea di primo livello non abbia un cardiologo h24”. Quindi l’intervento di Paride Santi (Fsi Usae). “Le risorse vanno messe in rete con il personale”, ha detto il dottor Francesco Corea (Cimo). Diverse anche le associazioni intervenute: “Se si vuole mantenere la qualità, dobbiamo stabilizzare”, ha detto Alessandro Petruzzi (Federconsumatori). Emanuele Frasconi (presidente Avis Foligno) ha evidenziato come, senza personale persino il Servizio immunotrasfusionale possa essere a rischio. Avis comunque nel 2022 ha raccolto più di 3.500 sacche di sangue e può contare su 300 nuovi iscritti. “L’intasamento dei pronti soccorso dipende dall’incertezza delle cure – ha detto Feliciano Martelli (Aido) sui trapianti l’Umbria è una delle regioni con prelievi più bassi. Già negli anni ’80 monsignor Pietro Arcangeli organizzò un’equipe all’ospedale di Foligno”. Alessandro Marsili per Aism ha parlato di problematiche, che però non sussistono per la sclerosi. “Abbiamo bisogno di qualità e territorialità”. “Il territorio è stato eccellenza nei servizi e non possiamo assistere alla distruzione di tutto questo”, ha detto Annamaria Paci (Persefone). Paolo Paolucci (Amici del Cuore) ha stigmatizzato la mancanza di personale e l’esodo dei cittadini spesso costretti a visite in giro per l’Umbria.

Il dibattito politico

Occorre salvaguardare il carattere pubblico della sanità. Serve investire e serve politica delle assunzioni. Serve investire su servizi territoriali di prossimità, anche per approccio diretto ai bisogni del cittadino. Prima di mettere a sistema i presidi ospedalieri, vanno risolte le criticità. Foligno non può e non deve essere mortificata”, ha detto Mario Gammarota (Foligno 2030). Per i 5 Stelle l’intervento è stato affidato a Rosangela Marotta, che ha posto alcuni quesiti specifici: “L’ospedale vede tanta gente che deve mangiare sulle gambe perché non hanno neanche il tavolo dove appoggiarsi”. Una serie di domande da Rita Barbetti (Pd) a partire dalla casa di comunità. “Di fronte alle preoccupazioni del personale – ha detto Luciano Pizzoni (Patto X Foligno)le minoranze hanno chiesto questa occasione di confronto in consiglio. Siamo qui per questo. Continueremo ad esserci e chiederemo verifiche sul percorso in atto”. Per la maggioranza hanno parlato Riccardo Polli (Lega) difendendo la riorganizzazione e Giuseppe Galligari (Fdi).

“A Foligno il patrimonio da valorizzare è stato venduto”

A trarre le conclusioni, la presidente Donatella Tesei e il direttore generale Massimo De Fino. Tesei ha risposto a chi faceva notare degli affitti che vengono pagati da Usl. “La Usl è in affitto su una proprietà di Usl, poi venduta. E l’ex ospedale di Foligno è stato venduto”. E sulle case di comunità: “Il Pnrr ha previsto strutture come case e ospedali di comunità in un numero predeterminato in base al numero degli abitanti. Diceva di utilizzare le strutture già di proprietà delle Usl ed è quello che abbiamo seguito, rifunzionalizzando ospedali dismessi e strutture di proprietà. A Foligno però non ci sono proprietà di Usl da riutilizzare perché sono state vendute”. E in conclusione: “Lavoriamo tutti per il bene della comunità, non ci dimentichiamo di quello che c’era prima”. De Fino, in conclusione, tra le altre cose, ha risposto sull’ospedale di comunità: “C’è il Santo Stefano che è convenzionato”. E sui fatti di Spoleto: “C’è una commissione ispettiva che indaga”. Dal sindaco Stefano Zuccarini, intervento di chiusura ringraziando tutti gli intervenuti e ha sottolineato come i due ospedali di Foligno e Spoleto, da separati, non potrebbero vivere.

Le rivendicazioni: “Nessuna stretta al dibattito, mai un consiglio così partecipato”

Escludendo la sede dell’elisoccorso, già individuata una volta decisa la divisione dalle Marche, e al netto della Casa di comunità con fondi Inail annunciata a suo tempo dal sindaco, dunque, non sembrano emerse altre novità. Così come la sede del distretto, almeno stando agli interventi pubblici. La maggioranza, nel frattempo, è intervenuta a difesa dell’operato: “Non accettiamo lezioni da chi, proprio per aver piegato la sanità ai tornaconti politici, ha messo in crisi il sistema: fatti sui quali farà luce la magistratura e già stati condannati nelle urne dai cittadini umbri”. La maggioranza rivendica “la sede a Foligno del servizio regionale umbro di elisoccorso. Un impegno mantenuto dopo anni di vane promesse, che rafforza la nostra centralità come struttura dedicata all’emergenza urgenza e che vedrà una sinergia sempre più stretta anche la sede regionale della Protezione Civile di Foligno. Prendiamo atto delle rassicurazioni fornite sulla costituzione del Distretto Sanitario e della Casa di Comunità”. Sul dibattito: “Non c’è mai stato nella storia della città un consiglio comunale più partecipato di questo. Non ricordiamo a Foligno Consigli comunali aperti sulla sanità, tanto meno con la partecipazione di parlamentari, presidente della Regione e tutti i vertici regionali. Spiace che l’opposizione ricorra a ‘foto d’effetto’ sperando di poter capovolgere la verità”.

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