Avevano asportato discendenti e raccordi di rame di uno dei villaggi utilizzati durante l'emergenza post sisma. Ma la loro bravata è stata interrotta dai carabinieri della compagnia di Foligno che, allertati da alcuni cittadini, hanno assicurato alal giustizia i due ladri. A finire in carcere un nomade, classe '84, al quale è stato contestato il reato di furto aggravato in concorso. P.C, queste le iniziali del 24enne, risiede a S.Eraclio, anche se è domiciliato presso le case popolari nella frazione di Capodacqua. Era stato notato con un furgone, insieme ad un altro ragazzo (che si è poi scoperto essere il fratello minorenne) mentre si aggirava presso le casette di legno di Vionica.
Subito dopo l'allarme i carabinieri hanno istituito dei posti di blocco a Capodacqua e Ponte Santa Lucia. Allertati anche i militari di Camerino per monitorare il versante umbro-marchigiano. Ad eseguire l'arresto è stato il nucleo radio mobile della compagnia dei carabinieri di Foligno, comandato dal Maresciallo Mauro Turi, che ha anche provveduto alla denuncia del minorenne.
Subito dopo il fermo è scattata la perquisizione presso l'abitazione dei due fratelli dove sono stati ritrovati circa 90 chili di rame, che sul mercato ha un prezzo di circa 2,50 euro al chilo. Un furto che ammonta dunque a poco più di duecento euro. Il materiale sarà ora restituito al comune di Foligno proprietario del villaggio di Vionica.