Riorganizzazione prima del piano triennale del fabbisogno nel mirino del centrodestra: "Dirigente assunto il giorno prima che scadesse la graduatoria"
Ribaltato l’ordine dell’iter relativo alla riorganizzazione del Comune di Spoleto. Oltre alla discussa decisione di aumentare il numero dei dirigenti comunali (ben 9, oltre al segretario generale), le modalità che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Andrea Sisti sta attuando stanno creando più di qualche perplessità – e dubbio di regolarità – nelle opposizioni.
E così una parte delle opposizioni di centrodestra ha presentato un’interpellanza in merito alla riorganizzazione. Accompagnata da un comunicato stampa in cui si ripercorrono l’iter e le procedure seguite fin qui dal Comune.
Spoleto, riorganizzazione in Comune: 10 dirigenti per 9 dipartimenti
A firmare la nota sono i consiglieri comunali Alessandro Cretoni (Fratelli d’Italia), Alessandra Dottarelli e Gianmarco Profili (Alleanza Civica), Sergio Grifoni (Obiettivo Comune), Paolo Imbriani (Spoleto nel cuore / Lega / Cambiamo).
Riorganizzazione, “disattese linee guida ministeriali”
“Come Consiglieri comunali, in virtù del ruolo che ci compete, – scrivono i 5 esponenti di minoranza – abbiamo presentato una dettagliata interpellanza al Sindaco, per conoscere ufficialmente i criteri adottati per la predisposizione degli atti necessari per le assunzioni e la formulazione della riorganizzazione comunale, soprattutto per ciò che riguarda i Dirigenti.Emerge infatti un quadro confusionario, se non imbarazzante, di come si è proceduto a tale riorganizzazione. Abbiamo il sospetto che non si sia voluto assumere un nuovo Dirigente, ma quel Dirigente.
A nostro avviso, il sindaco Sisti ed il suo vice Lisci, ormai chiaramente unici ed assoluti timonieri della barca comunale, hanno disatteso nel merito le linee guida ed i Decreti ministeriali, che richiamano invece al buon senso amministrativo, all’efficienza e alla economicità. Cosa prevedono queste linee guida? Prima occorre decidere come organizzare gli uffici; poi si possono assegnare gli incarichi dirigenziali e solo dopo, in base al modello approvato ed in virtù di ciò che consigliano gli stessi dirigenti, si stabilisce l’eventuale fabbisogno di personale”.
Bypassato il piano triennale del fabbisogno del personale
“Tale iter – proseguono i 5 consiglieri – porta poi alla redazione del necessario Piano Triennale del Fabbisogno del Personale (PTFP), costruito in base alla capacità economica di assunzione e coerente con il modello organizzativo. Ultimo, fondamentale, passaggio è l’approvazione di detto piano da parte del Consiglio Comunale. Solo quando si arriva a tale stadio procedurale, è possibile iniziare a ricercare il personale necessario. L’amministrazione Sisti ha capovolto le procedure, partendo cioè dalla fine!“
“Dirigente assunto il giorno prima che scadesse la graduatoria”
“Il 22 febbraio c.a. ha infatti chiesto al comune di Foligno di poter utilizzare la loro graduatoria per assumere un Dirigente amministrativo. Avute le rassicurazioni del caso, ha modificato il PTFP, inserendo la previsione di assunzione di un nuovo Dirigente amministrativo e, il due marzo, l’ha addirittura adottato con delibera di Giunta, senza farlo transitare in Consiglio per l’approvazione. E così, il successivo 10 marzo, il Dirigente è stato assunto, guarda caso proprio il giorno prima che scadesse la graduatoria. Non solo!!
Solo quattro giorni dopo, ovvero il 14 marzo, è stata approvata la nuova struttura ed il funzionigramma con la previsione dei 9 Dipartimenti. Quando si dice la preveggenza!!!!!!! Magari finisse qui!!!! Dal primo aprile l’interessato viene retribuito come dirigente pur non avendo ancora alcun incarico ufficiale.
Al di là della regolarità dell’operazione, che sarà chi di competenza a stabilirlo, ci domandiamo: se, per puro caso, Foligno avesse detto no all’uso della graduatoria, l’avrebbero assunto ugualmente un Dirigente?
“Con riorganizzazione costi schizzeranno a oltre 1 milione l’anno”
Con assoluto sbalordimento, siamo portati a pensare che, quale paradossale anomalia, il nuovo Piano, con il modello organizzativo 2021 in vigore all’atto della sua approvazione, prevedesse quindi due Dirigenti senza incarico. Una scelta questa senza senso, e non in linea con il principio di economicità che dovrebbe guidare le scelte dell’amministrazione pubblica. Si è costruita nei livelli apicali una struttura esorbitante e smoderata che, a pieno regime, farà schizzare i costi ad oltre 1 milione di euro l’anno. Vogliamo ricordare che con l’amministrazione De Augustinis, i Dirigenti costavano poco più di 800.000 euro e, addirittura, con quella di Cardarelli, circa 700 mila euro. Senza considerare poi l’altra spesa inutile quale quella del Portavoce!
Ma a cosa servono tutti questi Dirigenti, se anche con 9 Dipartimenti un Dirigente non riceverà l’incarico? Non lo domandiamo solo all’Amministrazione comunale, ma anche a tutti quei cittadini che l’hanno sostenuta, affinchè riflettano a dovere. Alla faccia delle difficoltà economiche dell’Ente, alla faccia del disavanzo tecnico da oltre 15 milioni di euro, alla faccia del disavanzo di amministrazione per oltre un milione di euro e alla faccia della crisi occupazionale ed economica! Tutto è avvenuto così velocemente, e con modalità almeno dubbie, che rimane difficile capirne la necessità.
La lentezza sulla nomina del dirigente finanziario
Cosi come è altrettanto incomprensibile la diversità comportamentale e burocratica relativa all’assunzione del Dirigente finanziario che, pur se prevista nel PTFP per l’anno 2021, sta riscontrando momenti di deleteria lentezza. Questo sì che è un Dirigente da nominare subito, non solo perché svolge una funzione strategica sicuramente fondamentale, ma perché stiamo pagando un consulente esterno per simile funzione. Perché non è stata usata la stessa velocità per questo Dirigente? Anche su questo dovranno risponderci. Noi intanto avanziamo una ipotesi, giocandoci tre numeri al Lotto: 11- 03- 22, ovvero la data della scadenza di validità della graduatoria di Foligno!
In attesa della cabala, auspichiamo che il Sindaco sia esaustivo e convincente nel fornirci le debite spiegazioni, perché si tratta di soldi pubblici e, viste le ristrettezze finanziarie, non si può spingere la barca comunale all’arrembaggio dell’improvvisazione gestionale. Soprattutto se a manovrare il timone sono in due!“.